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Home CINEMA-MUSICA

«Bisogna essere se stessi per piacere a se stessi», parola di Manga Nairo

Emanuela Susmel by Emanuela Susmel
16 Agosto 2013
in CINEMA-MUSICA, IL LABORATORIO, INTERVISTE, ON AIR / CONSIGLI AL VOLO / PUBBLIREDAZIONALI
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L’ergastolo non esiste… anzi sì
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Intervista alla promettente cantante salentina che, in un mondo come quello di oggi, preferisce farcela con le proprie forze rinunciando ai talent show

Dopo l’esordio, nel 2012, con l’album Decidi tu, Manga Nairo torna sulle scene musicali. Il suo nuovo singolo, Ci sei o ci fai, è scritto da lei e dalla rapper Miss Simpatia su una base creata dal suo produttore artistico, Gian Maria Flores. Il video del brano – visibile su YouTube e su tutti i canali video – è uscito proprio a Ferragosto. Un nome misterioso e orientaleggiante; un look sbarazzino e accattivante, scelto e curato da lei personalmente; un immenso desiderio di sfondare con le sole proprie forze, restando sempre se stessa: questa è Manga Nairo. L’abbiamo raggiunta telefonicamente ed è stata una chiacchierata piacevole e ricca di sorprese. Lasciamo a lei la parola.

2-Manga NairoAl secolo, lei è Eleonora Manganaro. Ha scelto lei il suo nome d’arte e a cosa è ispirato?

«Questo nome è nato quando ero ragazzina. Tutti i miei amici mi chiamavano Manga; non solo come diminutivo del mio cognome, ma anche un po’ per il mio aspetto fumettistico, colorato, piuttosto eccentrico. Fra l’altro, fin da bambina, guardando i cartoni animati e i fumetti, ho iniziato ad amare il Giappone: quello stile “bomboniera”, quei colori pastello che mi fanno impazzire. Grazie a quel look, le giapponesi, seppure adulte, riescono a dimostrare sempre meno anni di quelli che hanno realmente. Così, quando si è trattato di coniare il mio nome d’arte, il destino mi è venuto incontro: è bastato aggiungere una “i” alla seconda parte del mio cognome per creare un nome che richiamasse anche il Giappone».

Il suo ultimo singolo, Ci sei o ci fai, è uscito il 24 luglio scorso. È un’esortazione a essere se stessi, ignorando, per quanto possibile, i pettegolezzi altrui. Un messaggio ambizioso da veicolare attraverso la musica.

«Si tratta dello stesso messaggio lanciato anche con il mio primo album, Decidi tu. Mi farebbe molto piacere che giungesse a tutti la mia personale convinzione: bisogna essere se stessi per piacere a se stessi. Indipendentemente da come ci si comporta in società, la gente ha sempre qualcosa da dire su di te. Quindi tanto vale essere se stessi e vivere la vita senza indossare maschere».

Il testo esprime una certa dose di consapevolezza. Si sente più matura rispetto agli esordi?

«Sicuramente sì. Esprimo questo cambiamento anche attraverso il mio look: all’inizio utilizzavo abiti dai colori quasi eccessivi; ora prediligo vestiti che, pur coprendomi, mi facciano essere più sensuale. Sempre senza denudarmi; la mia intenzione è quella di essere sexy, ma mai volgare. La mia maturazione è anche musicale: sono passata dal genere pop – che copre la fascia di età 12-18 anni – a quello elettropop, più gradito agli adulti».

A2-Manga Nairoppena un anno fa esordiva da solista con l’album Decidi tu. La grinta non le manca, così come la voglia di essere presente sulla scena musicale. Accetterebbe l’invito in un talent show per accrescere la sua popolarità (vedi I retroscena di Rossella Regina)?

«Non in veste di partecipante. Infatti ho detto no ad Amici e a X Factor. La mia estensione musicale non ne è all’altezza. E poi preferisco raggiungere il successo con le mie sole forze, anche a costo di impiegare più tempo. Che grande soddisfazione deve essere poter dire, un giorno: “Se ce l’ho fatta, è soltanto grazie alle mie forze!”. Personalmente, sono contraria ai talent show per svariati motivi. Innanzi tutto non sopporto la mancanza di privacy cui sei soggetta in questo genere di programmi: credo che le case discografiche sbaglino fortemente a incrementare questi palinsesti. E poi non reggo l’idea di essere gestita da altre persone, sia musicalmente sia come look. D’altro canto, è indiscussa la visibilità che ne trarrei; ma vi parteciperei soltanto come invitata».

Nelle sue interpretazioni si ispira a qualcuno in particolare?

«Assolutamente no. L’unico mio idolo musicale – da sempre – è mia madre, ora mia manager: Anna Rucco, che in passato ha partecipato al Festival di Sanremo con il nome d’arte Monnalisa. Anche mia zia, Agnese Manganaro, è una cantante. Da bambina, la mia stanza confinava con la sala prove di mia madre: insomma, ho sempre respirato e ascoltato tantissima musica, soprattutto straniera. Crescendo, non ho fatto altro che ricomporre le diverse atmosfere sonore percepite fin dall’infanzia: il risultato è lo stile che interpreto nelle mie canzoni».

2-Manga Nairo Ci sei o ci faiLei ha aperto concerti di personaggi famosissimi come Alessandra Amoroso, Niccolò Fabi, Valerio Scanu, i Velvet. Ha avuto modo di interagire con loro, dietro le quinte? Ci racconta qualche aneddoto?

«Con Alessandra c’è un’amicizia di vecchia data, risalente a ben prima che lei diventasse famosa partecipando ad Amici. Per anni abbiamo cantato insieme ai karaoke. È un’amica sincera, che mi ha sempre consigliato di essere me stessa e di non avere timore delle altre persone. Non posso invece dire lo stesso di qualche cantante conosciuto partecipando alla manifestazione leccese Battiti Live 2012. Non ne cito i nomi per ragioni di professionalità: posso soltanto affermare che alcuni mi hanno deluso per la loro falsità. Davanti alle quinte – pronti per essere ripresi – mostravano una faccia; ma quando uscivano di scena, erano persone completamente diverse. È stata una vera delusione per me, che non sopporto l’ipocrisia».

Le immagini: Manga Nairo e materiale di promozione del singolo Ci sei o ci fai.

Emanuela Susmel

(LucidaMente, anno VIII, n. 92, agosto 2013)

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Tags: ci sei o ci faiLecceManga Nairomusicapop
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