“Chi è Giorgio?”, una ricerca sociologica di Dora Anna Rocca per Rubbettino editore
Un’analisi degli adolescenti attraverso la somministrazione di un questionario a 1.036 ragazzi dai dodici ai diciotto anni d’età. È l’indagine che sta alla base del libro Chi è Giorgio? Conosci tuo figlio? I mille volti di Giorgio attraverso le risposte degli adolescenti (Rubbettino editore, pp. 352, € 20,00) di Dora Anna Rocca, insegnante di Scienze negli istituti superiori e giornalista della Gazzetta del Sud.
Giorgio è un ragazzo qualsiasi, con un nome qualsiasi, che è nato e vive in un luogo qualsiasi del nostro paese, frequenta una scuola qualsiasi e, secondo l’autrice, sintetizza le caratteristiche della maggior parte dei suoi coetanei.
Comportamenti e opinioni giovanili
Gli adolescenti oggi cambiano in relazione alla società che li circonda e li ingloba, ma che a volte li annienta. È il caso, per esempio, del branco: la persona in sé perde di valore, mentre «il branco diventa protagonista di episodi di aggressività di cui vantarsi, anche registrando intere scene di violenza davanti agli occhi imperterriti di chi osserva azioni brutali come se guardasse un film, uno spettacolo virtuale». Di questi tempi sono frequenti notizie di pestaggi di disabili, abusi sessuali di gruppo su ragazzine minorenni, scene di sesso avvenute nelle aule scolastiche; tutto questo rigorosamente filmato attraverso i cellulari: «Forse è questa esigenza di apparire, che porta i ragazzi a riprendere scene di violenza ma anche di oscenità pur di far vedere che loro contano più degli adulti».
Difficile trovare dei modelli “sani” da imitare, perciò i giovani si rifugiano nel gruppo. Oppure subiscono le frustrazioni causate dai modelli irraggiungibili propinati dalla televisione, sfociando anche in casi di bulimia e anoressia, poiché molti adolescenti non si ritrovano nell’ideale di bellezza dei mezzi di comunicazione.
La Rocca sottolinea comunque che, nella maggior parte dei casi, alcuni comportamenti giovanili sono amplificati fino all’esasperazione per comunicare un profondo disagio, per esplicitare la propria insicurezza, mascherata appunto da un atteggiamento errato.
Tuttavia Giorgio non è solamente questo. È un ragazzo che crede nei valori quali la famiglia e l’amicizia, che mette al primo e terzo posto nella propria scala valoriale. Crede nel matrimonio e non nella separazione, se non in casi estremi ed eccezionali. È diffidente nei confronti degli amici, con i quali sembra intrattenere dei rapporti superficiali a causa di passate delusioni, nonostante si confidi maggiormente con i coetanei piuttosto che con gli adulti.
Il rapporto tra genitori e figli
«Non capiscono i figli, stanno sempre a giudicare e sono pronti ad attaccare. Vorrebbero il figlio ideale, non hanno capito che la perfezione non esiste. Continuano a vivere nel medioevo con le loro paranoie e il non concedere la giusta libertà ai figli. Non capiscono che così provocano solo del male, perché i figli non si responsabilizzeranno mai, ma forse loro sono talmente presi dal “mestiere del genitore” che queste cose gli sfuggono».
Questa è la risposta di uno degli intervistati alla domanda “Come dovrebbero essere i genitori d’oggi?”.
Dall’analisi delle risposte al questionario emerge un dualismo genitoriale tra il troppo permissivismo da una parte e l’eccessiva protezione e controllo dall’altra. I figli vorrebbero soprattutto avere un buon dialogo con i propri genitori, elemento spesso assente nelle famiglie, e gradirebbero che essi avessero più fiducia nelle capacità dei ragazzi.
Alcuni punti critici del saggio
Occorre sottolineare che il campione di adolescenti intervistati vive per lo più in Calabria, perciò i risultati di tale ricerca non possono essere estesi genericamente a tutta l’Italia, in quanto molti sociologi sottolineerebbero l’importanza del contesto nel quale il giovane è inserito, dell’ambiente sociale in cui una persona nasce e cresce. Per esempio, rispetto alla scala dei valori, probabilmente i giovani di altre zone d’Italia non avrebbero messo al secondo posto la fede in Dio…
Dora Anna Rocca propone dei corsi preparatori prematrimoniali, durante i quali la coppia si possa rendere più consapevole di che cosa significhi avere dei figli, di come educarli. Tuttavia – a nostro avviso – non è possibile insegnare l’educazione sentimentale e, in ogni caso, non esiste un comportamento ideale che un genitore dovrebbe tenere nei confronti dei propri figli, bensì delle norme da seguire che variano in base alle persone coinvolte nella relazione e al contesto sociale e ambientale nel quale si è inseriti.
L’immagine: la copertina del libro di Dora Anna Rocca e una foto della saggista.
Francesca Gavio
(LucidaMente, anno V, n. 55, luglio 2010)