Intervento del socialista Nicola Marzo sui mutati rapporti tra i due partiti e le prospettive future
Si avvicina la data delle elezioni amministrative 2016 e la tensione del mondo politico bolognese è destinata a salire di giorno in giorno. La federazione del Partito socialista italiano di Bologna è coinvolta in pieno anche per questo appuntamento elettorale, che vede partecipi diversi comuni nel territorio provinciale.
Un molto probabile candidato alla carica di sindaco del Comune Alto Reno Terme sarà il socialista Giuseppe Nanni. Già diverse volte primo cittadino di Granaglione e tra i più amati e stimati dalla sua comunità, vicino ai problemi della gente e sempre al servizio della collettività. A lui il nostro più sentito in bocca al lupo, sia per le primarie di coalizione di domenica 6 marzo, sia per le prossime elezioni amministrative del nuovo Comune, nato all’inizio dell’anno dalla fusione dei Comuni di Granaglione e Porretta Terme. Ma è tra le mura felsinee che si gioca la partita più grossa. Il Partito democratico candida Virginio Merola al secondo mandato consecutivo e intende vincere al primo turno. Il suo rinnovato gruppo dirigente – mediamente quarantenne – non è più lo stesso di cinque anni fa. Anche lo stile, il lessico e l’atteggiamento non sono più gli stessi.
Dal piglio deciso e fermo con cui la nuova segreteria ha voluto introdurre la riapertura di un rapporto politico con i socialisti bolognesi parrebbe che una nuova stagione stia per schiudersi nel prossimo futuro. Gli intenti e i buoni propositi manifestati ed enunciati negli incontri tenuti tra le delegazioni del Psi e del Pd in questa fase preliminare delle votazioni amministrative, suonano nuovi rispetto ai toni e ai modi tenuti fino a poco tempo fa, talvolta oltremodo spocchiosi, se non addirittura sprezzanti.
Qualcosa è cambiato. A che cosa sia dovuto questo cambiamento è degno di una riflessione. Certo, nessuno si illude che dall’oggi al domani sia esplosa come in un big bang, in via Rivani, una sorta di smania filosocialista tale da volerci a tutti i costi e a pieno titolo nella compagine di centrosinistra. È chiaro che un atteggiamento così amichevole è frutto anche di calcolo politico. Sappiamo che la politica è anche calcolo. Spesso significa intraprendere percorsi più opportuni e anche un grosso partito come il Pd non è esente da questa prassi utilitaristica. È una regola generale e per questo non possiamo colpevolizzare nessuno. Non sfugge all’attenzione nemmeno il fatto che quel braccio di ferro tra le diverse anime piddine, e disputato a livello nazionale, si gioca anche nella partita delle amministrative delle più grosse città italiane chiamate al voto nella prossima primavera. Parte di questa disputa passa anche da Bologna.
Purtuttavia va sottolineato un aspetto non di poco conto e non del tutto secondario nell’impostazione della linea politica di apertura verso il Psi. Il Pd bolognese vuole: primo, riaffermare il primato della politica contro l’andazzo qualunquista che pervade sempre più insistentemente la vita pubblica; secondo, consolidare la naturale vocazione riformista che un partito iscritto alla grande famiglia socialista europea deve avere, dando al Psi quella considerazione e conferendogli quella dignità di partito che abbiamo sempre rivendicato.
Che fare a questo punto? Se queste sono le condizioni – pur non sottovalutando le incognite del caso – bisogna cogliere questa opportunità. Ritornare a essere interlocutori politici con dignità e rispettabilità di partito è obiettivo che ci dobbiamo proporre e che dobbiamo perseguire. Certo non possiamo aspettarci nulla di regalato. Quanto sapremo conquistarci sta solo ed esclusivamente nelle nostre capacità, nella nostra forza e nell’abilità di saper intercettare quei consensi, senza i quali, in politica, le belle parole e i buoni propositi difficilmente si tramutano in fatti concreti. L’affermazione dei socialisti bolognesi, dunque, passa dallo stretto sentiero delle elezioni. Strada irta di ostacoli e non priva di insidie, ma che dobbiamo necessariamente percorrere, costruendo al meglio una lista di candidati fatta possibilmente di volti nuovi, non consumati da antiche diatribe partitiche, nonché di energie fresche, capaci di propagandare e diffondere le idee e il programma socialista tra la gente, proponendosi all’elettorato come persone con voglia di fare e fare bene per questa città. Alternative valide non ne vedo all’orizzonte. Buon lavoro, compagni!
Le immagini: Nanni, Merola e Marzo.
Nicola Marzo – segretario della Sezione Psi “Filippo Turati” di Bologna
(LucidaMente, anno XI, n. 123, marzo 2016)