Dal 18 al 21 iniziative nonviolente dei radicali felsinei per denunciare la situazione nelle carceri italiane e della giustizia. Il culmine venerdì 20 in piazza del Nettuno, “in silenzio e in raccoglimento”
Ancora una volta il leader radicale Marco Pannella richiama la politica su ciò che definisce «la più grande questione istituzionale e sociale del nostro Paese”, cioè lo stato della Giustizia civile e penale. Non sono più solo i detenuti e i loro familiari, i direttori, gli agenti di polizia penitenziaria, gli psicologi, gli educatori, il personale sanitario e amministrativo, le associazioni che di carcere si occupano da anni, i volontari e i cappellani a condividere l’ennesimo allarme lanciato da Pannella.
Ora c’è una lettera aperta al presidente della Repubblica promossa dal professor Andrea Pugiotto e sottoscritta da oltre cento professori ordinari di Diritto costituzionale, di Diritto penale e di Procedura penale. Si tratta di uno straordinario documento culturale, scientifico e politico (il testo integrale è disponibile in www.amnistiasubito.it) che chiede al presidente di farsi forte di una sua prerogativa prevista dal comma 2, art. 87 della nostra Costituzione: il messaggio alle Camere, per favorire un processo deliberativo in Parlamento attraverso la formalizzazione delle sue preoccupazioni istituzionali e costituzionali così puntualmente ed efficacemente manifestate in occasione del convegno Giustizia! In nome della legge e del popolo sovrano, svoltosi proprio un anno fa grazie all’invito e all’ospitalità del presidente del Senato, Renato Schifani.
Tale straordinaria mobilitazione del mondo scientifico rende chiaro il senso dell’urgenza necessaria e possibile per la battaglia per la grande Riforma della Giustizia, riforma strutturale che può essere realizzata, su tutti i fronti, con la proposta di un’amnistia, affinché le strutture esistenti – immediatamente e dopo trent’anni – fuoriescano dalla condizione criminale rispetto alla nostra Costituzione, rispetto alla giurisdizione europea e rispetto alla coscienza civile del nostro Paese.
Anche l’Associazione radicali Bologna si è mobilitata dal 18 al 21 luglio per: diffondere e raccogliere adesioni alla lettera/appello dei costituzionalisti; condurre uno sciopero della fame e di silenzio cui si può aderire inviando una mail a radicalibologna@yahoo.it; manifestare venerdì 20 luglio alle ore 21.00 in piazza Nettuno “in silenzio e in raccoglimento” (si ripropone così l’iniziativa del lancio delle lanterne in commemorazione dei 55 detenuti deceduti in carcere nel 2012, già convocata per il 20 aprile – vedi Lanterne per l’amnistia –, ma non portata a termine a causa delle condizioni atmosferiche).
Ricordiamo inoltre che il tema dello scandalo carceri in Italia sta da sempre a cuore di LucidaMente. Ce ne siamo occupati in numerose circostanze, a partire dalla pubblicazione di un vero e proprio dossier e di uno spunto satirico del nostro direttore. Abbiamo inoltre più volte ospitato testimonianze di detenuti come Vincenzo Andraous e Mario Trudu. E, soprattutto, dell’ergastolano-scrittore Carmelo Musumeci, il suo tragico appello, un’intervista, un suo intervento-lettera aperta al ministro della Giustizia, l’articolo Sesso e galera. Né abbiamo dimenticato la condizione della polizia penitenziaria, in sofferenza come quella dei detenuti, trattata in Quegli altri uomini dentro le prigioni.
(f.g.)
(LM EXTRA n. 29, 20 luglio 2012, supplemento a LucidaMente, anno VII, n. 79, luglio 2012)