Con la conferenza di lancio tenutasi dal 16 al 18 febbraio a Burgos in Spagna è stato ufficializzato il via ai sottoprogetti facenti parte del Bio-En-Area, progetto europeo di cooperazione internazionale sul tema delle bioenergie. Il piano si focalizza sulle energie generate da materiale organico, come biomassa da foreste, da raccolti, da allevamento, da rifiuti industriali e civili, considerate non solo come fonti alternative di energia ma anche come potenziali fattori che possono rendere i territori produttori di tali fonti energetiche catalizzatori di sviluppo locale. L’obiettivo principale del progetto Bio-En-Area – che prevede lo scambio di esperienze e buone pratiche relativamente al trattamento delle biomasse tra le regioni partner – è di migliorare la capacità delle politiche regionali di promuovere le bioenergie, con particolare riguardo al loro sviluppo.
Le regioni partner – Spiega la referente del progetto per l’Italia Federica Resenterra, che lavora presso il Servizio pianificazione energetica e incentivi dell’Agenzia provinciale per l’energia di Trento: «Bio-En-area è un progetto particolare che si configura su due livelli: il primo livello era aperto alle regioni partner che sono: Autorità regionale per l’energia di Castilla Leon in Spagna (capofila); Regione di Western Macedonia in Grecia; Provincia autonoma di Trento, Servizio pianificazione energetica e incentivi dell’Agenzia provinciale per l’energia in Italia; Regione di Kosice in Slovacchia; Autorità regionale del Sud-est in Irlanda; Agenzia per l’energia del Sud-est della Svezia; Agenzia per l’energia regionale di Tartu in Estonia».
Secondo livello del progetto – Il secondo livello si articola in sottoprogetti ed è esteso a enti e istituzioni delle varie province della regione. Aggiunge la Resenterra: «A giugno è stato emanato dai partner di progetto il bando per accogliere proposte e implementare i piani di lavoro. A novembre in Svezia sono stati selezionati i sottoprogetti dal comitato di coordinamento appositamente predisposto. In Spagna abbiamo tenuto una conferenza di lancio dei sottoprogetti. Su undici proposte ne sono state selezionate sette e di queste almeno cinque vedono la partecipazione di un ente trentino. Per la Provincia di Trento il budget è di 460.000 euro e, di questi, 200.000 euro sono dedicati ai sottoprogetti».
Date conclusive dei sottoprogetti e del progetto – I sottoprogetti si concluderanno a settembre del 2012, mentre il progetto Bio-En-Area si concluderà a giugno del 2013. L’interesse è diretto soprattutto verso aree rurali o montane che risultano svantaggiate. Il progetto intende creare una connessione tra i territori meno favoriti e le bioenergie: l’obiettivo è quello di valorizzare tali aree da un punto di vista ambientale, economico e sociale offrendo ai loro abitanti nuove opportunità occupazionali e di sviluppo. Tra i sottoprogetti è incluso anche il progetto scientifico europeo Biopath, coordinato dalla Fondazione Bruno Kessler di Trento, con l’obiettivo di sviluppare un sistema di tracciabilità delle biomasse e dei biocombustibili solidi, dall’origine fino alla distribuzione, per dare al consumatore preziose informazioni sul loro valore ambientale, economico ed energetico. Definizione, raccolta dati, selezione di risorse disponibili, incrocio domanda-offerta, una serie di passaggi che attraverso una certa tracciabilità consentiranno di delineare meglio politiche di settore.
Giacomo Carlino esprime compiacimento – Grande soddisfazione per il meeting tenutosi a Burgos in cui si sono ritrovati i partner dei sottoprogetti Bio-En-Area viene espressa da Giacomo Carlino, dirigente del Servizio energia della Provincia autonoma di Trento, secondo il quale: «Il bando è stato uno dei più complessi a livello nazionale per com’era articolato. Prevedeva infatti una serie di sottoprogetti al suo interno. Ma siamo molto soddisfatti dell’esito. Su undici progetti ne sono stati selezionati sette e almeno in cinque di questi partecipa un ente per l’Italia. La forma del sottoprogetto era quella di un bando pubblico che coinvolgesse enti locali, istituzioni, enti di ricerca. Dovevano essere coinvolti in ogni sottoprogetto tre enti di tre diverse regioni partner. Progetti transnazionali, dunque, su tematiche specifiche territoriali. Capofila del progetto è la Spagna; noi a Trento siamo responsabili dei sottoprogetti».
L’immagine: foto di gruppo della conferenza di Burgos.
Dora Anna Rocca
(LucidaMente, anno VI, n. 64, aprile 2011)