L’inopportunità di assegnarla a chi, al momento, ricopre l’incarico di ministro dell’Interno
Ci sono cose giuste che sono fatte in un momento sbagliato; ci sono cose sbagliate che in qualunque momento le fai rimangono sbagliate; ci sono cose giuste che in qualunque momento le fai sono giuste.
La proposta della cittadinanza onoraria ad Anna Maria Cancellieri, ex commissaria straordinaria al Comune di Bologna, ora ministro dell’Interno del Governo Monti, può essere collocata nella prima casistica: l’inopportunità temporale di un riconoscimento nel momento in cui l’interessata ricopre una importantissima carica istituzionale, per evitare polemiche da parte di chi vede in questo evento un improbabile scambio di reciproci riconoscimenti. La signorilità dell’interessata ha rimediato al pasticcio. Aspettiamo la cessazione dell’importante incarico e, un momento dopo, si proceda nella proposta. Nel frattempo sondare ogni consigliere per cogliere direttamente la disponibilità a riconoscere che i meriti dell’interessata sono tali da conferire il riconoscimento.
Anche per togliere di mezzo l’alibi del tempo sbagliato dietro il quale possono nascondersi opinioni sfavorevoli al riconoscimento, legittime soprattutto da parte di chi ritiene inopportuno, nel merito, un riconoscimento a un alto funzionario dello Stato che, dopo tutto, non ha fatto altro che il proprio dovere; bene, ma pur sempre alla pari di tanti altri dirigenti pubblici.
Franco Ecchia – Partito socialista italiano, Bologna
(LucidaMente, 25 febbraio 2012)