Secondo il nostro lettore, i ricorsi ai Tar dimostrano l’arroganza della casta. Piuttosto, si condannino gli abusi e i favoritismi
I politici nostrani affermano che le spese statali possono essere ridotte, risparmiando miliardi. Perché lo dichiarano (a parole) solo adesso? Perché la Corte dei Conti non ha espletato controlli minuziosi sulle singole voci di spesa statale, incrementatasi di anno in anno?
C’è il pericolo che parte dell’Imu sia risucchiata dalla “Casta”, perenne e intoccabile. Sembra che presso alcuni Tar (tribunali regionali) come quello di Palermo, di Trento, di Calabria e dell’Umbria, fiocchino i ricorsi in opposizione al taglio del 5% sugli emolumenti dai 90.000 ai 150.000 euro annui lordi e del 10% per chi supera i 150.000 euro. Piuttosto, perché non istituire una commissione d’indagine al fine d’appurare come questi ricorrenti abbiano raggiunto simili guadagni, superando concorsi pubblici con un unico concorrente, il vincitore? S’indaghi sulle fulminanti e scandalose carriere di alcuni di questi esimi reclamanti e, nel caso di brogli, abbiano la giusta condanna.
Giuseppe C. Budetta
(LucidaMente, anno VII, n. 80, agosto 2012)