Il libro “Medicina ‘insolita’ per non medici” (C1V Edizioni) di Giorgio Dobrilla tratta argomenti insoliti o trascurati. Piero Angela ne ha redatto la “Prefazione”, che anticipiamo al lettore
Giorgio Dobrilla è, tra l’altro, primario gastroenterologo emerito presso l’Ospedale di Bolzano, socio della British Society of Gastroenterology e dell’American College of Gastroenterology. Fino al 2012 ha insegnato Metodologia clinica all’Università di Parma.È autore di numerosi volumi di divulgazione scientifica e consulente medico del Comitato italiano per il controllo delle affermazioni pseudoscientifiche (Cicap). Pertanto, crediamo sia da leggere con molta attenzione il suo Medicina “insolita” per non medici. Argomenti trattati raramente in prima pagina (C1V Edizioni, pp. 192, € 15,00). Negli otto capitoli di cui si compone il libro Dobrilla tratta di alcuni aspetti della medicina e dintorni, che spesso, senza un’adeguata informazione, rischiano di divenire “bufale”. Ad esempio, l’abuso dei farmaci, l’attualissima polemica sui vaccini, l’illusione della longevità… A impreziosire l’opera, la Prefazione del notissimo Piero Angela. Eccola di seguito, grazie alla gentile concessione della casa editrice.
Conoscendo da tanto tempo ormai Giorgio Dobrilla non mi meraviglio di questo suo nuovo libro, che, come gli altri, è centrato sull’informazione medica seria (o, se si vuole, contro la disinformazione). Anche in questo caso, ma più ancora delle altre volte, l’autore scrive soprattutto per i lettori non medici, benché a mio parere anche non pochi di loro troverebbero nel volume notizie, precisazioni e riflessioni assolutamente interessanti.
Il volume – come scrive lo stesso autore nella sua introduzione – è volutamente “spezzettato” in capitoli eterogenei e ciascun capitolo è esso stesso politematico, consentendo la trattazione di numerosi argomenti indipendenti uno dall’altro, ma tutti concorrenti all’unico scopo di essere utili ai non medici. Temi – scrive Dobrilla – che solitamente «vengono trascurati, appena accennati, rapidamente accantonati e mai ripresi» dalla carta stampata e dalla televisione. Il lettore si troverà così coinvolto in ambiti molto diversi della medicina, dalla commercializzazione dei farmaci alla pubblicità che li accompagna, dall’abuso irragionevole di medicinali alla confusa informazione circa le terapie anticoncezionali e abortive, dai trapianti d’organo allucinanti al cosiddetto “trapianto fecale”, dall’irragionevole successo commerciale di farmaci non validati alla querelle sui vaccini, dalla terapia iperbarica alla ricaduta delle diseguaglianze sociali sulla salute e sulla longevità.
Non poteva mancare in questo libro di Dobrilla un’attenzione speciale nei capitoli 5 e 6 agli aspetti non sono solo medici ma pure sociosanitari e a quelli riguardanti l’indebita entrata a gamba tesa in medicina da parte della magistratura. Il lettore troverà temi poco gettonati dai media, quali la chirurgia negata di fatto a cinque miliardi persone, il diritto allo studio per i disabili, la posizione dei medici di fronte alla condanna a morte vigente in certi Paesi, il ruolo del dottore nei confronti del femminicidio (ruolo che non dovrebbe essere semplicemente passivo), la vexata quaestio del testamento biologico.
Nel penultimo capitolo non mancano poi parecchie sorprese costituite da notiziole mediche insolite ma non banali, molto stuzzicanti, quali il Psa [antigene prostatico specifico, ndr] rivisitato criticamente dal suo scopritore, la sindrome delle gambe senza riposo, le emergenze durante i voli in aereo, il cancro in ottica cinematografica e tanti altri ancora. L’ultimo capitolo, infine, dedicato alle medicine alternative sulle quali l’autore si è soffermato ampiamente in precedenti volumi, è singolare, in quanto costituito da cinque riflessioni soltanto, ma decisamente molto incisive. Ritengo che Dobrilla abbia di nuovo fatto centro con un libro d’indubbio interesse per tutti, di lettura avvincente, grazie anche a un linguaggio molto accessibile, un libro che quando si comincia a leggere verrebbe voglia di… proseguire la lettura. Così è capitato a me; ma credo che i lettori, che certo non mancheranno, saranno d’accordo.
Piero Angela
(Lucidamente, anno XI, n. 128, agosto 2016; editing e formattazione del testo a cura di Gabriele Bonfiglioli)