Una sostanza molto utile per l’organismo, che è consigliabile assumere, come integratore, per favorire il riposo notturno e rallentare l’invecchiamento
La melatonina è un ormone naturale che induce il sonno notturno, migliorandone la qualità. Essa è prodotta dalla ghiandola pineale (o epifisi), posizionata al centro del nostro cervello, che è il nostro orologio biologico, perché regola i ritmi del sonno e della veglia, reagendo al buio e alla luce e fungendo da direttore d’orchestra del sistema neuroendocrino. Tuttavia, con il progredire dell’età, la secrezione di melatonina si riduce gradualmente, perché l’epifisi tende ad atrofizzarsi. Il nostro organismo interpreta questo calo di attività come il segnale per dare il via al processo di invecchiamento.
Secondo autorevoli studiosi, la melatonina rafforza il sistema immunitario, essendo il più potente antiossidante che si conosca, di gran lunga superiore alla vitamina E. Grazie a questa benefica azione, essa previene i danni causati dai radicali liberi, stimolando le cellule del sistema immunitario; inoltre, protegge l’organismo dall’inquinamento ambientale, aiutando a prevenire i tumori e aumentando l’efficacia delle terapie contro il cancro e l’Aids. La melatonina ha anche la capacità di normalizzare i livelli ematici del colesterolo: infatti, è stato dimostrato che nelle cavie l’asportazione della ghiandola pineale porta un rapido aumento sia dei livelli ematici del colesterolo, sia dei trigliceridi. Ci sono, infine, prove convincenti di laboratorio che indicano come essa agisca ostacolando l’ipertensione: quando dormiamo, producendola naturalmente, la nostra frequenza cardiaca rallenta e la pressione sanguigna diminuisce.
I ricercatori indicano nella melatonina una sostanza utile per proteggere il cuore, contrastare il morbo di Alzheimer e di Parkinson, la menopausa, il diabete, l’ipertrofia prostatica e anche per aiutare la tiroide, potenziare la vista e l’energia sessuale. Sembra provato che ci sia un nesso tra la carenza di melatonina e il diabete, poiché l’inizio del secondo è influenzato dall’abbassamento dei livelli della prima, che si verifica quando l’epifisi comincia a deteriorarsi. Nei ratti da laboratorio, affetti dal morbo di Parkinson, una somministrazione di melatonina induce l’ipofisi (altra ghiandola endocrina) a produrre prolattina (un ormone), che contrasta efficacemente i sintomi parkinsoniani.
Questi sono solo alcuni degli effetti benefici che la melatonina può indurre sugli animali e sull’uomo. Allora ci si chiede: perché gli studi su questo ormone, dalle tante meraviglie, non vengono ulteriormente approfonditi? La risposta è fornita da Russell J. Reiter e Jo Robinson nel libro Melatonina. L’ormone che allunga la vita (Prefazione di Alessandro Meluzzi, Mondadori, 1996), in cui si riporta una dichiarazione del dottor Eric Parker, dirigente della Bristol-Myers Squibb: «È un vero rompicapo: se non si può trarre alcun profitto finanziario da un prodotto, è impossibile convincere un’azienda farmaceutica a compiere ricerche su quel composto». La melatonina, infatti, non è brevettabile: il titolare del brevetto è Dio…
Per ulteriori informazioni sull’argomento segnaliamo anche i seguenti libri: Walter Pierpaoli – Pippo Zappulla, L’orologio della vita, Morlacchi, 2008; Walter Pierpaoli – William Regelson – Carol Colman, La fonte della giovinezza, Rizzoli, 1997.
Le immagini: in apertura, foto di Valerio Agolino (http://www.valerioagolino.com/fotografo/), per gentile concessione dell’autore; un disegno che riproduce la ghiandola pineale; la copertina del libro di Russel J. Reiter e Jo Robinson.
Umberto Calore
(LucidaMente, anno VIII, n. 87, marzo 2013)