Nel 1953, a Siracusa, avvenne realmente il miracolo della lacrimazione di una immagine votiva in gesso? Abbiamo intervistato sull’argomento Luigi Garlaschelli, esperto del Cicap
La storia moderna è abbastanza ricca di vicende legate al fenomeno della lacrimazione di icone religiose. In questo articolo, però, parleremo esclusivamente della madonna di Siracusa, l’unico caso riconosciuto dalla Chiesa come miracolo. La storia è piuttosto nota: il racconto fu scritto dal parroco della Chiesa di San Tommaso, Giuseppe Bruno, che aveva unito in matrimonio i signori Angelo Iannuso e Antonina Lucia Giusto, proprietari del quadro di una madonnina in gesso smaltato e colorato appeso a una parete. Stando a quanto narrato dal sacerdote, nella notte tra il 28 e il 29 agosto 1953, Antonina si sentì male e perse momentaneamente la vista. Poco dopo la riacquistò e, in quel preciso momento, si accorse delle lacrime che sgorgavano dal viso dell’immagine votiva.
Il parroco raccontò che al mattino di sabato 29 agosto il quadretto aveva versato lacrime per sei o sette volte di seguito, continuando, nei giorni successivi, fino al primo settembre (cfr. Storia della Madonna delle lacrime a Siracusa, in http://medjugorje.altervista.org/). Il giorno prima monsignor Giuseppe Cannarella, cancelliere della curia arcivescovile di Siracusa, suggerì a don Bruno di istituire una commissione scientifica per analizzare il presunto liquido lacrimale e come luogo degli esami fu scelto il Laboratorio provinciale di igiene della città. Il 9 settembre fu stilata una relazione sul risultato scientifico delle analisi. La determinazione della reazione fu eseguita mediante le cartine speciali per la ricerca comparativa del pH, ottenendo pH = 6.9. Le conclusioni cui si giunse furono che l’aspetto, l’alcalinità e la composizione erano di analoga composizione del secreto lacrimale umano (cfr. Relazione analitica del liquido sgorgato dagli occhi della Madonna. Precisazioni e considerazioni, in http://medjugorje.altervista.org/).
A proposito di questa vicenda abbiamo incontrato in redazione e rivolto alcune domande a Luigi Garlaschelli, noto ricercatore del Dipartimento di chimica organica presso la Facoltà di Chimica dell’università di Pavia, membro del Comitato per il controllo delle affermazioni sul paranormale (Cicap), autore di numerosi studi scientifici, divulgatore ed esperto internazionale di fenomeni particolari legati alla sfera religiosa (cfr. Luigi Garlaschelli, Lourdes. I dossier sconosciuti, in http://medjugorje.altervista.org/). Premettiamo che non si discute della fede religiosa e che non vogliamo assolutamente entrare in merito al credo altrui, di cui abbiamo il massimo rispetto. Parliamo, invece, di fenomeni paranormali che sembrano manifestarsi genuinamente dentro il contesto culturale religioso.
Benvenuto, professore, e grazie per l’intervista che rilascia a LucidaMente. La storia delle immagini sacre piangenti è piena di casi ricostruiti in modo romanzesco sulla base di testimonianze emotive dei fedeli, ma senza alcun fondamento scientifico. Abbastanza di recente lei ha curato una raccolta di saggi dal titolo Lourdes. I dossier sconosciuti (Introduzione di Piergiorgio Odifreddi, Italian University Press), nella quale si analizzano dei presunti miracoli. In passato lei ha riprodotto in laboratorio gli stessi fenomeni riscontrati in alcuni di questi fatti prodigiosi, come la lacrimazione della madonna di Siracusa e di Civitavecchia. Ci sono sistemi per far lacrimare un volto? Ci spiega come si può ottenere un fenomeno del genere?
«Grazie a voi. Tra le immagini che lacrimano, solo il caso di Siracusa del 1954 fu riconosciuto come miracolo. Negli altri casi, in pratica, si è avuta solo una statua sporca di sangue (che potrebbe banalmente esservi stato applicato prima) e dei testimoni suggestionabili. Tipico il caso della madonnina che sanguinò a Civitavecchia nel 1995: il sangue era maschile; i testimoni si contraddissero tra loro sul numero e sulle date delle lacrimazioni; le foto mostravano le stesse macchie, sia all’inizio della vicenda, sia alla fine. Il test del dna, per confrontare il sangue presente sulla statua con quello dei proprietari, è sempre stato rifiutato. Le statue piangenti che abbiamo ricostruito noi in laboratorio emettono un liquido che trasuda attraverso la porosità del materiale (gesso), comparendo apparentemente dal nulla. Quindi, niente buchi, telecomandi, prodotti chimici, ecc. L’effetto è molto scenografico, soprattutto quando appare del sangue su una statua bianca (piace molto alle tv!), ma in realtà non credo che sia mai stato utilizzato questo metodo».
Le analisi scientifiche, eseguite all’epoca della madonna di Siracusa, sono ormai superate e oggi tale indagine risulterebbe incompleta e inattendibile. Perché?
«Il liquido della madonnina fu confrontato con lacrime umane, sottoponendoli alle stesse analisi, anche se presuntive e non specifiche. In pratica, entrambi sembravano essere soluzioni di cloruro di sodio con tracce di proteine. Ovviamente, anche una qualunque altra soluzione di cloruro di sodio (per esempio, quella fisiologica o dell’acqua con un po’ di sale) contenente tracce di proteine – magari da inquinamento casuale, dovuto a sporcizia, a colla, a sangue o a urina – avrebbe dato reazioni simili. Per identificare le lacrime oggi si cercherebbero particolari proteine, che allora forse non erano nemmeno note (cfr. www.luigigarlaschelli.it)».
Nel famoso video della lacrimazione della madonna (che dura circa 50 secondi) si nota chiaramente che il liquido non sgorga dall’interno dell’occhio, ma parte da sotto la palpebra, mentre una sola lacrima è ferma sotto l’occhio destro: c’è la sensazione che si tratti della stessa sequenza, cioè della medesima lacrima iniziale, più volte riproposta (cfr. Lacrimazione della Madonna di Siracusa, in www.youtube.com). Lei cosa ne pensa?
«Il filmato delle lacrime della madonna di Siracusa è l’unico che mostri veramente una icona piangente. Si nota che la prima lacrima è già formata quando parte il filmato, ma la seconda sembra sgorgare, appunto, dal volto. Certo sarebbe bello entrare in possesso del filmato originale, necessariamente più lungo, per vedere cosa è avvenuto qualche secondo prima e anche cosa c’era intorno alla statuetta. Questo brevissimo filmato, però, è tutto ciò che è stato proposto al pubblico».
Grazie, professor Garlaschelli.
Marco Cappadonia Mastrolorenzi
Le immagini: la madonna di Siracusa; la copertina del libro Lourdes. I dossier sconosciuti; una foto di Luigi Garlaschelli.
(LucidaMente, anno VIII, n. 88, aprile 2013)
Grazie di che professore,
grazie di ritenere i cattolici e la chiesa cattolica degli imbroglioni. I miracoli che la chiesa cattolica ha ratificato non hanno la menzogna che su di esse vuol far credere lei. Ma se non ci crede, rintracci ad es. Gemma di Giorgi di Ribera, vivente, che vede senza pupille cioè vede senza essere fisicamente in grado di poter vedere. E’ stata esaminata da decine di commissioni mediche che non si spiegano questo miracolo. Ora lei che ha tanta scienza in più degli altri varando spiegazioni opposte a medici di grande preparazione e onestà che sono nella commissione di Lourdes e altrove, verifichi anche lì la sua verità e che non sia un ennesimo oltraggio alla verità, quella vera, che il credente accetta proprio perchè è vera. Io credo che si dovrebbe essere, anche se non credenti, intellettualmente onesti per non oltraggiare il pensiero altrui. Mi pare di intravedere in lei una avversione alla Chiesa che genera un preconcetto non accettabile che è quello di cercare di dimostrare che i miracoli nella stessa sono trucchi e menzogne.
Sono l’autore dell’articolo e dell’intervista. Nel testo ho premesso queste parole: “Premettiamo che non si discute della fede religiosa e che non vogliamo assolutamente entrare in merito al credo altrui, di cui abbiamo il massimo rispetto.” Poi segue la riflessione scientifica intorno al fenomeno della lacrimazione. Il suo intervento, Costante è irriverente e canzonatorio. Ripetiamo per l’ennesima volta, non si discute la fede, ognuno è libero di credere in ciò che vuole, ma esiste un metodo scientifico di indagine con dei protocolli di analisi accettati dall’intera comunità scientifica. Nessuno ritiene “i cattolici e la chiesa cattolica degli imbroglioni”, come scrive lei. Di fenomeni del genere ce ne sono molti e i motivi per cui l’uomo è intervenuto a creare l’evento paranormale sono molteplici, senza il desiderio di imbrogliare. Le commissioni mediche di cui parla lei, che non si spiegano “questo miracolo”, sono composte da medici di cultura cattolica o religiosi praticanti nella cui cultura di appartenenza è contemplata la possibilità dell’esistenza di Dio e questo inficia il metodo di indagine e il risultato. Se si parte da premesse sbagliate si giungerà a conclusioni altrettanto sbagliate. Se lei crede a priori, non ha certo bisogno della scienza e del metodo di indagine per avere delle spiegazioni. Crede e basta (“credo quia absurdum”, recita un noto adagio di Tertulliano). Qui nessuno sta oltraggiando il pensiero altrui. Ma cosa dice? Lei è padrone di credere, noi siamo padroni di applicare il metodo scientifico. Se lei rilegge l’intervista si spiega che la lacrimazione della madonna di Siracusa non è attendibile perché il metodo odierno per verificare se un liquido è lacrimale passa attraverso l’individuazione di particolari proteine che all’epoca in cui si svolsero i fatti non si conosceva. Il liquido della madonnina fu confrontato con lacrime umane, sottoponendoli alle stesse analisi, anche se presuntive e non specifiche. In pratica, entrambi sembravano essere soluzioni di cloruro di sodio con tracce di proteine. Ovviamente, anche una qualunque altra soluzione di cloruro di sodio (per esempio, quella fisiologica o dell’acqua con un po’ di sale) contenente tracce di proteine – magari da inquinamento casuale, dovuto a sporcizia, a colla, a sangue o a urina – avrebbe dato reazioni simili. Per identificare le lacrime oggi si cercherebbero particolari proteine, che allora forse non erano nemmeno note. Lei parla di “oltraggio alla verità”. Quale verità? Quella delle sacre scritture? Se la pensiamo diversamente e ne parliamo in termini scientifici facciamo oltraggio a quanto scritto nel testamento? Ma si rende conto cosa dice? E poi non c’è nessuna avversione alla Chiesa da parte nostra. Per lei è verità assoluta e non discutibile, per noi sono opinioni rispettabili, ma assolutamente discutibili e criticabili col metodo scientifico.
A me fanno ridere, per non dire tristezza, chi per credere ha bisogno di madonnine piangenti, presunto sangue che si scioglie o lenzuoli sporchi!
E’ davvero tutta qui la vostra fede? Complimenti!
“Numerose sono state le guarigioni spirituali, ovvero le conversioni. Fra le più eclatanti quella di uno dei medici responsabili della Commissione che analizzò le lacrime, il dott. Michele Cassola.
Dichiaratamente ateo, ma uomo retto ed onesto dal punto di vista professionale, non negò mai l’evidenza della lacrimazione. Venti anni dopo, durante l’ultima settimana della sua vita, alla presenza del Reliquiario in cui erano sigillate quelle lacrime che egli stesso aveva controllato con la sua scienza, si aprì alla fede, ricevette l’Eucarestia.”
La scienza può dare solo alcune risposte, per altri fenomeni possiamo solo fermarci e ammirare.