Unire e non contrapporre economia ed ecologia: le valutazioni del Psi del comune bolognese
Variante di valico, Nuova Porrettana e Passante nord, il primo realizzato, la seconda da ultimare e il terzo in forse, costituiscono una modernizzazione infrastrutturale necessaria al nostro Paese che ha visto e vede i socialisti farsi interpreti di questa esigenza coniugando costantemente economia con ecologia.
Ha fatto bene il segretario nazionale socialista Riccardo Nencini a ricordare nei giorni scorsi il valore di un’opera essenziale a raccordare in modo adeguato Nord e Sud: da oltre 150 anni i territori di Bologna, Firenze, Pistoia e Prato svolgono questo servizio verso il Paese. L’area bolognese non è però solo cerniera viaria e ferroviaria fra Settentrione e Meridione, è anche punto nevralgico di attraversamento est-ovest lungo le direttrici della consolare Emilia. La necessità di alleggerire il carico di traffico che insiste su questi territori, in particolare sulla Porrettana, ha prodotto richieste, non sempre ascoltate, di decentrare in aree limitrofe nuovi insediamenti industriali o abitativi.
Prendiamo atto che la Nuova Porrettana è stata iniziata dove doveva finire, a Sasso Marconi, convertendo il vecchio tracciato autostradale e allestendo ampi tratti in galleria di quello nuovo, e finirà dove doveva incominciare, a Casalecchio di Reno, che invece di gallerie non ne ha viste. Proprio i socialisti casalecchiesi invocarono inutilmente di non fare un’opera a rovescio.
Memori di questo, affrontiamo il tema del Passante, che è oggetto di molte polemiche e altrettante preoccupazioni, evitando la schizofrenia di quegli amministratori che ieri hanno accettato la cementificazione del territorio per diventare oggi paladini dell’ecologia: occorrono soluzioni di equilibrio fra esigenze economico-sociali ed ecologia, di rispetto dell’ambiente ma anche delle esigenze di ripresa occupazionale, come ha ricordato il segretario della Cgil di Bologna: un monito affinché la politica recuperi il suo significato di servizio rivolto per definizione al bene comune.
Non far nulla dunque non risolve i problemi, così come far male li peggiora: male è fare un’opera che distrugge agricoltura e aziende del settore agroalimentare con ricadute negative su un tessuto occupazionale già provato dalla crisi, bene è fare un’opera ecosostenibile che sappia tenere sullo stesso asse rispetto dell’ambiente e delle esigenze di ripresa economica e sociale. Le scelte giuste nascono dall’esperienza, l’esperienza nasce dalle scelte sbagliate: il nostro è un contributo di un territorio di servizio, quello dell’attraversamento, che da questo ha ricavato più svantaggi che vantaggi, il nostro è un appello alla responsabilità e alla condivisione.
Casalecchio di Reno, 15 dicembre 2015
Paolo Sartori – segretario del Partito socialista italiano di Casalecchio di Reno (Bologna)
(LucidaMente, anno X, n. 120, dicembre 2015; editing e formattazione del testo a cura di Nicola Marzo)