Finito il tempo in cui i ministri tentavano di attribuirsi il merito delle operazioni di polizia contro la criminalità organizzata. Le parole di Franco Maccari, segretario del Coisp
I ministri del governo Berlusconi, tra i tanti deficit e cadute di gusto, hanno avuto anche quella di tentare di attribuirsi il merito delle numerose catture di pericolosi criminali mafiosi, da anni latitanti. In particolare Maroni e La Russa hanno spesso cavalcato tale interpretazione.
L’arresto del boss dei casalesi Michele Zagaria è stato pertanto accolto con gioia mista a ironia da parte di Franco Maccari, segretario generale del Coisp, Sindacato indipendente di Polizia, che, nel commentare l’ultima operazione della Polizia di Stato che ha assicurato alla giustizia il pericoloso latitante, astro indiscusso del clan dei casalesi, catturato in un bunker all’interno di un’abitazione di Casapesenna (Caserta), ha affermato che «uomini e donne della Polizia di Stato vanno avanti senza tregua, nonostante tutte le carenze che li tengono in condizioni operative disastrose, e nonostante l’incompetenza e l’approssimazione con la quale spesso si trovano a confrontarsi quando ci si mettono di mezzo i politici. Siamo particolarmente felici che i colleghi abbiano tagliato un tale traguardo e che lo abbiano fatto ora che certe figure apicali non ci sono più… almeno ci verrà così risparmiato la solita cantilena insopportabile del “questo Governo è quello che ha fatto di più nella storia contro la criminalità e ha messo dentro un sacco di latitanti, abbiamo arrestato, ecc. ecc.”».
In realtà, aggiunge Maccari, «sono i poliziotti a mettere dentro i latitanti… e se potessero contare sulle giuste risorse operative, di uomini e di mezzi, e sulla razionalizzazione di un sistema in cui gli sprechi sono ancora ben lontani dall’essere eliminati, sarebbe tutto più facile. Ma intanto ce la fanno lo stesso anche se nessuno ha un’idea reale di quanto ciò costi a loro e alle loro famiglie».
Viviana Viviani
(LucidaMente, 8 dicembre 2011)
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