La Consulta torinese per la laicità delle istituzioni, attraverso una rassegna di film ispirati da problematiche di etica civile, propone, nella sua quinta biennale, risposte non comuni agli interrogativi e alle sfide individuali e collettive del mondo contemporaneo
Dal 3 marzo al 12 maggio 2014 la Consulta torinese per la laicità delle istituzioni − in collaborazione con Arci-Associazione ricreativa e culturale italiana-Comitato di Torino e con l’Unione circoli cinematografici Arci − propone, all’interno della quinta Rassegna biennale, dieci film selezionati per fare emergere le caratteristiche di un codice di comportamento di etica laica, alternativo rispetto agli interrogativi posti dalle problematiche della società attuale. A ingresso gratuito, l’iniziativa si svolgerà presso la sede Arci di via Giuseppe Verdi 34, a Torino.
Il cinema, grazie al suo linguaggio audiovisivo, rappresenta al meglio le realtà complesse di una società sempre più multiculturale, multietnica e multireligiosa, con problematiche, singole e globali, ancora lontane da soluzioni soddisfacenti o, almeno, da regole condivise nella consapevolezza del necessario rispetto dei diritti di tutti. L’altro punto di forza del grande schermo è la fruizione collettiva che favorisce la socializzazione e lo scambio di emozioni che la visione di un’opera cinematografica sollecita. La rassegna promuove, per questo, «un’etica laica, per definizione non dogmatica, né assolutista, di libertà e di tolleranza positiva, di rispetto e di confronto fra eguali e diversi, nella prospettiva – che gli organizzatori vivamente auspicano – di una più civile convivenza tra individui e gruppi nella comunità umana». Sono in programma titoli famosi, quale Bella addormentata di Marco Bellocchio (vedi la nostra recensione Il risveglio dell’Italia dal “sonno videocratico”?), incentrato sulla nota vicenda di Eluana Englaro e sul disaccordo sulla legalizzazione dell’eutanasia.
Il medesimo tema è trattato anche da Valeria Golino, regista esordiente con Miele (vedi la nostra recensione Il dolore e l’eutanasia), dove il suicidio assistito è praticato in modo clandestino. La pellicola di Giorgio Diritti, Un giorno devi andare, esplora il rapporto tra fede e laicità nel Brasile delle favelas. Tra gli autori non italiani spicca il nome di Terence Malick, che evidenzia, nel suo pluripremiato The tree of life, come un’educazione rigidamente cristiana, impartita da un padre duro e violento, abbia la conseguenza di allontanare il figlio da Dio. Un film forse meno noto è Oltre le colline del romeno Cristian Mungiu: un inno alla libertà e alla dignità personale narrato attraverso la storia di una ragazza lesbica oggetto di soprusi e torture in un convento ortodosso.
I racconti delle pellicole scelte ruotano attorno a tre argomenti generali: eutanasia, sessualità e rapporto tra laicità e fede. Il programma completo delle proiezioni (consultabile all’interno del sito www.torinolaica.it) costituisce un’utile traccia per chi voglia seguire questo interessante percorso, dal quale trarre un’organica visione e una nuova riflessione su temi d’importante attualità. Oltre ai titoli citati, le altre opere che si vedranno presso l’Arci di via Verdi riguarderanno il tema della sessualità dei disabili, lo scandalo della pedofilia nel clero cattolico americano, il fenomeno dei santoni e dei miracoli, la laicità dello Stato nei Paesi del fondamentalismo islamico e l’emancipazione femminile in Iran.
Le immagini: la locandina della quinta Rassegna biennale del cinema laico di Torino; il logo dell’Arci-Comitato di Torino.
Antonella Colella e Maria Daniela Zavaroni
(LucidaMente, anno IX, n. 99, marzo 2014)