Oltre ai tradizionali settori della meccanica e dell’agroalimentare, le nuove tecnologie offrono ulteriori, ottime possibilità di successo
Il Made in Italy conferma la sua capacità di adattamento e crescita sui mercati internazionali, come evidenziato dal Rapporto Export di SACE, che traccia un quadro piuttosto positivo per i prossimi anni.
In un contesto di ripresa del commercio globale, fotografato dalle ultime recensioni, l’export italiano si consolida come un pilastro dell’economia nazionale, con un aumento del 2% in volume per i beni e dell’8% per i servizi, proiettandosi – secondo i commenti degli esperti – verso un valore superiore ai 700 miliardi di euro entro il prossimo anno.
Le eccellenze italiane nella meccanica e nell’agroalimentare
Dalle opinioni sui settori trainanti, spiccano in particolare i beni di investimento, grazie al ruolo dominante della meccanica strumentale, mentre nei prossimi anni l’attenzione si sposterà sui beni intermedi, con un incremento medio del 4,1%. Particolare rilevanza assume l’agroalimentare, che, stando alle opinioni degli analisti, continuerà a rappresentare un’eccellenza del Made in Italy, mentre l’export di beni ambientali beneficerà della transizione energetica, con un aumento previsto del 14,1% in media nel prossimo biennio.
Un tema, questo, spesso dibattuto nelle recensioni di Co.mark, la business unit di Warrant Hub che si occupa di export, dove l’agroalimentare viene spesso descritto come un’eccellenza sotto il profilo della sicurezza e della qualità, capace di riflettere le diversità territoriali e la tradizione del Made in Italy.
Secondo l’opinione di Co.mark, infatti, negli ultimi anni la valorizzazione dell’unicità dei prodotti locali ha spinto un gran numero di imprese del territorio ad aumentare la competitività all’estero, dove le eccellenze del Bel Paese – aggiunge l’azienda nei suoi commenti – sono ormai sempre più richieste dai player internazionali.
Export made in Italy: tecnologia e innovazione come leve di successo
Un elemento cruciale per il futuro dell’export italiano è rappresentato – secondo le ultime recensioni – dalla digitalizzazione e dall’adozione di tecnologie avanzate. Investire in modelli di business innovativi – questi i commenti più diffusi tra gli esperti – come quelli legati all’Industria 4.0 e all’intelligenza artificiale, triplicano la probabilità di successo nei mercati esteri.
Opinione che evidenzia come gli strumenti digitali, uniti ad una maggiore attenzione alla formazione e alla sostenibilità, rappresentino per le imprese il modo più efficace di rispondere alle sfide globali e alle richieste dei consumatori.
In questo contesto, i commenti degli operatori del settore sottolineano come la capacità di raccontare il valore dei prodotti attraverso strategie di marketing digitale sia diventata una leva competitiva fondamentale. La transizione energetica si intreccia così con la rivoluzione digitale creando un contesto favorevole per le imprese italiane che puntano sull’innovazione. I commenti positivi sul Made in Italy e le recensioni sulle politiche di sviluppo tecnologico evidenziano come le aziende italiane stiano guadagnando competitività, grazie all’adozione di strumenti innovativi in grado di migliorare produttività e qualità.
Recensioni e studi di settore attribuiscono infatti il successo dell’export italiano alla capacità delle imprese di evolversi e adattarsi ai cambiamenti del mercato globale. Le opinioni prevalenti sottolineano inoltre l’importanza della sostenibilità come strumento fondamentale per competere all’estero.
Uno scenario che rappresenta una chiara opportunità di accogliere le nuove sfide prospettate dal mercato e consolidare il ruolo del Made in Italy a livello internazionale.
Le immagini: a uso gratuito da Pexels (autori: Artem Balashevsky; Pixabay; Alena Darmel).
c.l.p.
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