Lettera aperta al sindaco di Bologna sulle problematiche del rumore notturno e dei dehors
Al sindaco del Comune di Bologna Virginio Merola e all’assessore al Commercio del Comune di Bologna Nadia Monti. Abbiamo già richiamato, con ben due nostre lettere (rimaste tuttora senza riscontro), l’attenzione delle Signorie vostre riguardo a un urgente incontro per affrontare assieme la grave questione dei tanti locali notturni del divertimento e dello ‘‘sballo’’. La nostra associazione di consumatori raccoglie molti iscritti a Bologna, soprattutto nel centro storico.
Nel tempo abbiamo rilevato anche moltissime segnalazioni di problematiche conseguenti alla presenza di dehors, al di sotto o in prossimità di abitazioni, concessi su suolo pubblico secondo le modalità stabilite dal vigente regolamento comunale in materia. Abbiamo appreso dalla stampa che è in corso d’opera la revisione dell’attuale regolamento. Sempre dalla stampa abbiamo appreso che tale regolamento è stato sottoposto a valutazione presso le Associazioni di Categoria del Commercio. Riteniamo che prima della presentazione in Consiglio comunale del nuovo regolamento in materia di dehors sia dovuto un coinvolgimento nel processo valutativo anche delle associazioni dei consumatori, sia per i termini di legge, sia per un principio di equa partecipazione delle diverse componenti sociali della città. Gli interessi di molte attività commerciali sono spesso in contrasto con quelle dei cittadini residenti in loro prossimità. È riconosciuto, d’altronde, il pesante impatto prodotto sui cittadini dalla presenza di un dehors, sia, e soprattutto, in termini di inquinamento acustico, sia come sottrazione stabile di spazio alla libera circolazione di pedoni e mezzi.
La sensazione netta dei tanti cittadini che abitano nel centro storico (e che noi rappresentiamo, essendo nostri associati) è che questa Amministrazione comunale non sia (o pare) per nulla interessata alla salute degli abitanti della città e al loro sacrosanto diritto di vivere (e dormire) in pace. Infatti, in zone sempre più ampie di questa città, si è costretti a vivere in perenne tensione perché la tranquillità viene proprio negata, o così sembra, dalle scelte amministrative che chi ‘‘governa’’ questo territorio intende adottare dando sempre più ‘‘mano libera’’ ai gestori dei locali notturni.
Ma chi si fa carico di garantire la salute e il meritato riposo ai cittadini che l’abitano? Ma il sindaco sa che questo è il suo primo compito stabilito dallo Stato di diritto? Ma il sindaco è a conoscenza che esiste una legge dello Stato italiano, il Codice del consumo, che riconosce ai cittadini il diritto fondamentale alla tutela della salute? E ancora, il sindaco di Bologna è a conoscenza che la Regione Emilia-Romagna ha approvato una legge regionale, la n. 34 del 9 dicembre 2002, per la valorizzazione delle associazioni di promozione sociale (come la nostra) garantendone il diritto alla partecipazione e alle informazioni? Ma il sindaco sa che non è ‘‘super partes’’ quando la Giunta incontra e ascolta associazioni che rappresentano i commercianti e nega a noi il diritto a essere ricevuti e ascoltati? Ma può, un sindaco normale, di una città normale, incontrare rappresentanti di normali associazioni per risolvere i problemi della città e dei cittadini che l’abitano?
Attendiamo perciò un segnale, auspicando anche nella forza e nella volontà del Consiglio comunale di Bologna di operare affinché lo spirito della partecipazione pubblica non sia immiserito dalla cieca negazione del diritto all’ascolto. E che il frutto delle delibere di un Consiglio comunale non siano la negazione di un diritto alla vita serena. Nell’attesa di sollecito e cordiale riscontro porgiamo sinceri e affettuosi saluti.
Secondo Malaguti – presidente Confconsumatori Emilia-Romagna
(LucidaMente, anno VII, n. 82, ottobre 2012)