Bellezze naturalistiche e artistiche e persino una predilezione per il gioco d’azzardo. Quando visitarla? Meglio scegliere il periodo da novembre a gennaio
Una vera e propria oasi all’interno della Cina. Questa è Macao, una delle regioni amministrative speciali del gigante asiatico insieme all’altro piccolo stato, Hong Kong. Ci troviamo sul lato occidentale del delta del fiume delle Perle e si tratta di una ex colonia portoghese, ultimo possedimento europeo in Asia: fino al 1999 infatti apparteneva allo stato del Portogallo. Si chiama così in onore del tempio dedicata a Mage, costruito nel 1448 per la dea Matsu. Se state pensando di organizzare un viaggio in questa parte di continente, ecco una serie di consigli utili su cosa vedere a Macao, quali sono le sue ricchezze e, soprattutto, quando partire.
Il periodo migliore per andare a Macao va studiato innanzitutto in base alle temperature e alle precipitazioni. Macao ha un clima subtropicale umido, con un’umidità relativa tra il 75% e il 90%. Fortissima, ovviamente, è la presenza dei monsoni, che fanno sentire la loro forza soprattutto a fine primavera e per tutta l’estate. Tra maggio e agosto, infatti, le precipitazioni fanno registrare picchi di 351,6 mm, con almeno 16 giorni di pioggia di media. Sono questi i mesi, inoltre, in cui il clima è più torrido e afoso: a giugno la temperatura media è di 28 gradi, per salire a 30 ad agosto. L’ideale, allora, sarebbe partire in inverno, tra novembre, dicembre e gennaio: le precipitazioni sono al minimo e la temperatura minima media non scende mai al di sotto dei 12 gradi.
Se siete a Macao non potete per nulla al mondo perdervi le rovine della cattedrale di San Paolo. Si tratta dei resti di un complesso eretto nel XVI secolo, quando era colonia portoghese. Maestosa e imponente nel passato, di essa oggi rimane solo la facciata e la scalinata antistante. Stile barocco, ideato dall’architetto italiano Carlo Spinola, nel 2005 è stata inserita nell’elenco dei siti del Patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco, insieme a tutto il centro storico di Macao. L’altra cosa da non perdere sono infatti i vicoli storici, gli edifici residenziali e le costruzioni religiose e pubbliche, sia cinesi che portoghesi, che fanno del centro di questa città una “testimonianza dell’incontro estetico, culturale, architettonico e tecnologico tra oriente e occidente”.
22 milioni di visitatori nel solo 2006, Macao sta diventando sempre di più una capitale mondiale del divertimento e, soprattutto, del gioco d’azzardo. Se siete in città, o state programmando il vostro viaggio, dovete per forza organizzare una tappa in uno dei tre più lussuosi casinò del mondo. Il primo è il Venetia, fondato nel 2007 e ispirato a quello di Las Vegas, con oltre 50 mila metri quadrati di spazio per il gioco. Poi c’è il City of Dreams, la Città dei Sogni, con 500 tavoli da gioco e oltre 1.500 slot, e, per finire, il Sands Macao, dallo stile moderno e maestoso. Insomma, una vacanza a Macao è un vero e proprio tuffo tra passato e presente, tra Occidente e Oriente, tra Asia e Europa. E resterete tutti a bocca aperta.
Alessia Ruggieri
(LucidaMente, anno XIV, n. 166, ottobre 2019)