Cos’è, come funziona, quali sono le piattaforme più conosciute di questa nuova forma di accesso al credito per realizzare i propri progetti
Sempre più spesso sentiamo pronunciare il termine crowdfunding, non solo tra i giovani con mille idee e pochi soldi per realizzarle, ma anche tra imprenditori, investitori pubblici e privati, che vedono in tale fenomeno un valido sistema per realizzare nuovi progetti.
Da fenomeno in ascesa qual è, molti tentano di descriverlo e di divulgarlo, ma non c’è modo migliore per capire cos’è se non ricorrere al significato letterale del termine inglese: «trovare fondi attraverso la folla». In un mondo in cui il denaro scarseggia per tutti, ma soprattutto per i giovani, il crowdfunding può essere sinteticamente definito una sovvenzione dal basso, cioè una forma di finanziamento collettivo da parte di persone che mettono a disposizione il proprio denaro per sostenere gli sforzi di altre persone e organizzazioni. In pratica si tratta di una nuova forma di accesso al credito, cui tutti possono partecipare senza dovere ricorrere a canali tradizionali, quali, ad esempio, le banche che, sempre più spesso, negano i finanziamenti a chi li richiede.
Il procedimento per accedere al crowdfunding è semplice: chi decide di concretizzare la propria idea e non ha i mezzi, si può rivolgere a una specifica piattaforma on line, specializzata nella raccolta di finanziamenti, presentando il proprio progetto che, se ritenuto degno di interesse, ottiene uno spazio sulla stessa. A questo punto, vengono fissati il budget necessario a realizzare l’idea, che deve essere adeguatamente pubblicizzata, e una scadenza entro cui i fondi necessari devono essere disponibili. Se entro la data indicata si ricevono i finanziamenti richiesti, il progetto va in porto e l’idea diventa realtà.
È attraverso la rete di persone interessate all’idea che la raccolta fondi si realizza, in quanto il progetto viene condiviso e supportato dalla folla. Con il crowdfunding c’è chi ha raccolto fondi per restaurare opere, chi ha ottenuto i soldi necessari per girare un film, pubblicare un libro e, persino, organizzare il proprio matrimonio. Le idee potenzialmente finanziabili non sono, pertanto, esclusivamente legate all’innovazione e quindi al digitale. L’importante è rendere partecipi tutti, dichiarando le proprie intenzioni per coinvolgere il maggior numero di persone. La sovvenzione dal basso – almeno per quanto attiene il crowdfunding reward, modello di piattaforma che in cambio del finanziamento offre un premio o una ricompensa non in denaro – prevede, quindi, che il finanziatore abbia, in cambio del contributo dato, un premio legato al progetto sostenuto e nel quale crede. Il “compenso” può consistere in un oggetto oppure nella consapevolezza di avere partecipato a una iniziativa di valore sociale.
Le prime piattaforme on line di crowdfunding sono nate negli Stati Uniti, dove ormai è diventato sempre più diffuso l’utilizzo di questa forma di economia dal basso: Kickstarter e Indiegogo ne sono un esempio. Anche in Italia esistono diverse realtà in tal senso, come, ad esempio, Produzioni dal basso o Eppela. Una novità è rappresentata dalla piattaforma Let’s Donation, che introduce la possibilità di poter sostenere i progetti che stanno più a cuore, attraverso acquisiti on line. Come precisa Michele Placucci, amministratore delegato e fondatore della piattaforma, sono oltre 300 i partner commerciali che riconoscono, a ogni acquisto dei propri prodotti fatto dall’utente attraverso la piattaforma, una donazione che questi può destinare al progetto di cui è sostenitore.
Barbara Rinaldi
(LucidaMente, anno XI, n. 127, luglio 2016)