Le riflessioni di Manes Bernardini (Insieme Bologna) sulle aggressioni verbali al docente universitario e sullo scempio compiuto ai danni della corona in ricordo dei martiri delle foibe
A prescindere dalle idee formulate (peraltro non scandalose), la nostra rivista ha già espresso nelle proprie newsletter l’assoluta vicinanza e solidarietà ad Angelo Panebianco, stimato docente dell’Università di Bologna, aggredito durante le proprie lezioni con violenza squadrista. Condanna assoluta, invece, per quei “soliti” giovinastri sinistrorsi – e rovina della sinistra laica, libertaria, riformista – che, col loro comportamento, riportano indietro la storia d’Italia a quegli anni di piombo che speriamo non si ripetano. Tuttavia, sono proprio tali violenze a innescarne altre, alzando il livello verso obiettivi sovraesposti (vedi Marco Biagi). Inoltre, nel numero di febbraio, avevamo ricordato la Giornata del ricordo in memoria dei martiri delle foibe. Pertanto riceviamo e pubblichiamo volentieri l’opinione pervenutaci dal consigliere comunale Manes Bernardini (Insieme Bologna).
Esprimiamo la nostra solidarietà al professor Angelo Panebianco, contestato dal Collettivo universitario autonomo tramite un blitz in Strada Maggiore, in seguito a un suo editoriale uscito pochi giorni fa sul Corriere della sera.
Noi difendiamo sempre e comunque il diritto di manifestare le proprie idee e anche il dissenso, purché in maniera lecita e democratica, mai offensiva. Ma nessuna libertà giustifica e legittima atti inqualificabili e aggressivi, come blitz e offese verbali. I collettivi universitari si arrogano sempre il diritto di occupare, invadere, fare blitz e aggredire verbalmente in virtù di ciò che loro ritengono sia giusto, soprattutto violando luoghi come le aule universitarie, frequentati soprattutto da chi vorrebbe studiare e condurre in modo tranquillo la propria carriera accademica. Insieme Bologna è contro ogni forma di violenza e antidemocrazia. Nessuna libertà di pensiero, sempre sacrosanta, autorizza gesti di illegalità e sopruso. Chiediamo all’Università di prendere una decisione forte, come espellere gli studenti rei di questi comportamenti assurdi e del tutto antidemocratici, che offendono soprattutto chi frequenta corsi e lezioni per studiare o insegnare
Intanto cresce il clima di intolleranza e di odio in città e lo scempio compiuto ai danni della corona in ricordo dei martiri delle foibe e degli esuli istriani in via Beroaldo ne è una triste prova. Ora bisogna bloccare i collettivi che promuovono tali gesta con piacere. Le parole scritte con lucida e pericolosa freddezza dagli antifascisti contro le vittime delle Foibe sono scioccanti, mentre il collettivo di Hobo fa suo il video del gesto di dare fuoco alla corona “con grande piacere”. Ecco, di fronte a tutto questo, chiunque, dalle istituzioni ai cittadini, dovrebbe dissociarsi e prendere una posizione netta di severa condanna.
I componenti di questi collettivi devono essere schedati, bloccati e isolati, poiché con il loro odio manifesto alimentano non solo gli estremismi ma rischiano di richiamare e rinnovare pericolose tensioni del nostro passato non così lontano, come gli anni di piombo, che la nostra città ricorda ancora con terrore. Bologna deve dire basta a queste manifestazioni assurde e prive di senso, senza giustificazioni alcune e promotrici di un odio che non si esaurisce con il gesto del dar fuoco a una corona. Una mancanza di rispetto che è solo la punta di un iceberg e che denota un odio radicato e profondo pronto a esplodere in un contesto di democrazia e tolleranza. Bologna non deve essere portatrice di questa bandiera e deve essere inflessibile nella condanna, soprattutto nell’indagare a fondo le radici di questi gruppi che un giorno bloccano le lezioni di un docente universitario perché non la pensa come loro, il giorno dopo promuovono con orgoglio il video di un gesto vile come bruciare una corona, infangando la memoria delle foibe, e il giorno dopo ancora… cosa ci dobbiamo aspettare? L’Amministrazione deve fare fronte a tutto questo, che è inammissibile e allarmante.
Le immagini: Panebianco e Bernardini.
Manes Bernardini – Gruppo consiliare Insieme Bologna
(LucidaMente, anno XI, n. 123, marzo 2016; editing e formattazione del testo cura di Maria Daniela Zavaroni)