Secondo la nostra lettrice, per un alto funzionario di un Paese democratico è incompatibile difendere i condannati per il massacro alla scuola Diaz di Genova. Occorre una polizia meno aggressiva e violenta
Già nel maggio scorso, alla nomina di sottosegretario di Gianni De Gennaro [ex capo della Polizia e capo gabinetto del Viminale, nonché dal 2008 al 2012 a capo del Dis – Dipartimento informazioni per la sicurezza, ndr], si erano sollevate perplessità circa l’opportunità di assegnargli tale incarico. Sì, è stato assolto dalla Cassazione per le responsabilità del massacro alla scuola alla Diaz: ma come potevano trovarsi prove quando tutto è stato coperto e deviato? Oggi, dopo le parole scritte di suo pugno e dette ad alta voce, deve essere rimosso per incompatibilità ambientale.
Questo è un paese democratico, che faticosamente procede nel senso di comportamenti responsabili per tutti i cittadini, polizia compresa… De Gennaro non è pronto a questa svolta! Con la sua lettera non si mostra all’altezza del compito. Ribadisco: coerentemente col suo modo di essere, si dichiara vicino ai rimossi: allora, accontentiamolo, avviciniamolo agli stessi… Temiamo che solo l’omertà l’abbia coperto e, comunque, sul piano sociale risulta persino più responsabile dei condannati, visto che la formazione delle forze di polizia sembra volta a potenziare aggressività e violenza invece che capacità di autocontrollo. De Gennaro scrive che si tratta di poliziotti efficienti… Ricordiamogli e rammentiamo sempre che pure le SS erano preparate ed efficienti, ma per obiettivi altri rispetto all’umanità. L’efficienza non basta a fare funzionari leali verso la democrazia.
L’immagine: una locandina di Diaz – Don’t Clean Up This Blood, il film di Daniele Vicari sulle violenze perpetrate dalle forze dell’ordine durante il G8 del 2001, opera di cui LucidaMente si è occupata con l’articolo di Giuseppe Licandro La “macelleria messicana” che bagnò di sangue Genova.
m.t.m.
(LucidaMente, anno VII, n. 79, luglio 2012)