Quali sono le manifestazioni, le cause, spesso psicosomatiche, i possibili rimedi a un disturbo molto fastidioso. Attenzione a tessuti, detergenti e… non grattarsi
Una malattia cronica della pelle che si manifesta attraverso prurito intenso e secchezza cutanea: è la dermatite atopica, un disturbo di cui soffrono milioni di persone e che spesso accompagna l’intero ciclo vitale di una persona anche dopo i primi anni di vita. Solitamente legata al bambino, tale malattia può proseguire nella vita dell’adulto.
Come si palesaLa patologia si manifesta con lesioni eczematose acute e croniche, capaci di sovrapporsi in maniera differente in base alla fase della malattia. La secchezza della cute, caratterizzata dal famoso rossore e dal prurito intenso, è causata dall’alterazione della barriera cutanea. Se persiste dopo l’infanzia, vi è un prevalere delle lesioni croniche, indizio che la malattia è in grado di non abbandonare più il soggetto. Collo, superfici flessorie degli arti, regioni palmo-plantare, periorbitaria e periorale, sono le sedi in cui più si manifesta la patologia. Il disturbo può, quindi, accompagnare solo una stagione o l’intera vita dell’essere umano. Importante è indagare sulle cause di questo perpetuarsi della patologia, che possono essere legate a fattori psicosomatici dovuti alla gestione dello stress, a cause biologicamente connesse alla persona e alla sua predisposizione, così come a un intersecarsi di diversi fattori.
Le causeAlla base della dermatite atopica c’è, quindi, un complesso intreccio di fattori tra cui quello ambientale, quello genetico o immunologico, ma anche quello legato allo stress e a situazioni spiacevoli. Fatto sta che, se un genitore presenta una manifestazione atopica, nel 60% dei casi potrà esserne affetto anche il figlio. Se entrambi i genitori sono affetti da tale patologia, la situazione peggiora, con una percentuale di probabilità che aumenta all’80%. Se si è soggetti alla dermatite, importante è evitare indumenti dal tessuto sintetico e irritante, così come l’utilizzo di ammorbidenti o detersivi poco indicati per una pelle delicata. Allo stesso modo cibi o situazioni fortemente emotive intaccano il tessuto di una cute già logorata da fattori naturali. Uno tra questi, il difetto della barriera cutanea, capace di causare perdita di acqua e la conseguente secchezza. Questa favorisce l’ingresso di allergeni e la penetrazione di microrganismi in grado di pervadere il tessuto cutaneo ed alimentare la sua infiammazione.
Come intervenireMolti sono gli accorgimenti da adottare per combattere questo fenomeno fastidioso. Tra i trattamenti medici esistono prodotti adatti a far scomparire sintomi come prurito e chiazze di eczema. Tra i prodotti terapeutici ce ne sono molti applicabili direttamente sulla superficie cutanea come, ad esempio, la crema Lichtena per la dermatite, studiata appositamente per il trattamento di questi stati infiammatori. Inoltre, nei casi di dermatite più insistente, è il caso di concordare una terapia farmacologica equilibrata seguendo le indicazioni del medico specialista, che conosce il quadro clinico e l’età dell’individuo che ne è affetto.
Cosa evitareIn primo luogo è doveroso evitare i cattivi tessuti. Scegliere capi di abbigliamento morbidi in cotone di taglio ampio che non sfregano sulla pelle. I tessuti di tipo abrasivo, infatti, come lana o alcune fibre sintetiche, potrebbero irritare la superficie cutanea. Allo stesso modo, evitare detergenti troppo aggressivi, ammorbidenti profumati ma tossici. E, soprattutto, non cedere alla sensazione di prurito: grattarsi accentua l’infezione ed alimenta il circolo vizioso della malattia.
Chiara Ferrari
(LucidaMente, anno XIII, n. 145, gennaio 2018)