Oltre alle dottrine orientali, anche Cristianesimo e religioni monoteiste consigliano di astenersi dal procurare sofferenze ad altri esseri per cibarsene
Il saggio nonduale Ramana Maharshi a chi gli chiedeva quale fosse il modo più semplice per “raggiungere” la consapevolezza di Sé (nel senso dell’autorealizzazione) consigliava l’autoindagine, attraverso l’interrogarsi “chi sono io”. E se qualcuno insisteva per avere delle norme esteriori di comportamento allora consigliava di assumere solo cibo “satvico” e in quantità moderata.
Il cibo “satvico” è in effetti la cosiddetta dieta vegetariana, quella più vicina all’alimentazione naturale dell’uomo. L’uomo è nato frugivoro, la sua conformazione anatomica è simile a quella degli altri frugivori: suini, scimmie antropomorfe, etc. Questi animali, come dovrebbe essere per l’uomo, si nutrono essenzialmente di semi, proteine vegetali, verdure, frutta, tuberi, latte materno, integrando il tutto – di tanto in tanto – con qualche altro prodotto di origine animale, come ad esempio il latte di altri mammiferi, piccole quantità di miele, uova e simili. Eccezionalmente e per scopi integrativi essi fanno anche uso di moderate quantità di pesce o carne. Ovviamente, nella dieta “satvica”, consigliata ai ricercatori spirituali, la carne non è compresa, poiché il cadavere, essendo un composto organico in putrefazione, è considerato un alimento “tamasico” (oscurante) per la mente. Tra l’altro gli animali sono considerati a tutti gli effetti muniti di “anima” e quindi visti come esseri spirituali simili all’uomo. Cibarsene è considerata perciò una forma di “cannibalismo”.
La filosofia dei Veda – scrive Steven Rosen nel suo illuminante libro Il vegetarianesimo e le religioni del mondo – riconosce appieno agli animali la capacità di raggiungere stati di spiritualità elevata. Si tratta di una tradizione religiosa che non promuove soltanto il vegetarismo, ma anche l’uguaglianza spirituale di tutti gli esseri viventi. Il vegetarismo in effetti non è altro che la conferma di questa consapevolezza: tutti gli esseri viventi sono spiritualmente uguali. Tra l’altro, nell’induismo vengono indicate anche altre ragioni per cui è necessario astenersi dall’ingerire cadaveri perché nell’atto di cibarsi dell’altrui carne si crea un legame karmico con la violenza e la morte.
Malgrado vi siano indicazioni di sacrifici cruenti da compiere una o due volte all’anno persino il Corano esalta la compassione e la misericordia di Allah — chiamato al-Raham, ovvero “l’infinitamente misericordioso” — nei confronti di tutti gli esseri da lui creati, senza eccezioni. Lo stesso profeta Maometto, che presumibilmente era vegetariano e amava gli animali, disse: «Chi è buono verso le creature di Dio è buono verso se stesso».
Per quanto riguarda l’Ebraismo, nella Genesi l’alimentazione prescritta all’uomo è chiaramente vegetariana: «Ecco vi do ogni vegetale che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto che produce seme: saranno il vostro cibo» (1, 29). E ancora nella Genesi si legge: «Non dovreste mangiare la carne, con la sua vita, che è il sangue». E infatti, secondo le leggende bibliche, il popolo d’Israele si mantenne vegetariano per dieci generazioni, da Adamo a Noè. Solo dopo che il diluvio universale ebbe distrutto tutta la vegetazione, si narra che Dio diede al “suo” popolo il permesso temporaneo di mangiare carne. Poi, per ristabilire l’alimentazione vegetariana, quando gli israeliti lasciarono l’Egitto, Dio fece cadere la manna, un alimento vegetale adatto a nutrirli durante il loro duro viaggio. Ma, poiché gli israeliti continuavano a chiedere con insistenza la carne, Dio gliela concesse, insieme però a una peste fatale che colpì tutti coloro che ne mangiarono.
Per quanto riguarda il Nuovo Testamento, e quindi il Cristianesimo, l’insegnamento di Gesù (nato di origine essena, una setta che praticava il vegetarismo) è stato a tal punto censurato nelle numerose traduzioni e revisioni dei Vangeli che sono quasi sparite le tracce della sua compassione e del suo completo amore per tutte le creature viventi, che si esprimevano anche nel non mangiare carne di alcun tipo, in armonia con la tradizione degli Esseni. In un “Vangelo secondo Giovanni” tramandato dagli Esseni e dalle Chiese cristiane d’Oriente ma rifiutato dalla Chiesa cattolica, si insegna l’assoluta nonviolenza nei confronti degli animali ed è vietato esplicitamente di mangiare carne: «Mangiate tutto ciò che si trova sulla tavola di Dio: i frutti degli alberi, i grani e le erbe dei campi, il latte degli animali ed il miele delle api. Ogni altro alimento è opera di Satana e conduce ai peccati, alle malattie e alla morte». I primi cristiani erano vegetariani. E lo furono anche i veri Padri della Chiesa, come san Giovanni Crisostomo, San Girolamo, Tertulliano, San Benedetto, Clemente, Eusebio, Plinio e molti altri.
Ma quando il Cristianesimo volle diventare la religione di Stato dell’Impero Romano, durante il concilio di Nicea vennero radicalmente alterati i documenti originali. I “correttori” nominati dalle autorità ecclesiastiche eliminarono dai vangeli qualsiasi riferimento al non mangiare carne: tradussero con il termine «carne», per ben diciannove volte, il termine greco originale «cibo” e scelsero la versione «dei pani e dei pesci” a quella, contemporanea a Cristo, del miracolo della «moltiplicazione dei pani e della frutta”. Ciononostante anche in seguito alcuni santi cristiani sono stati vegetariani. Basti pensare al più famoso di tutti, san Francesco, il quale, nel suo amore per tutte le creature viventi, si nutriva esclusivamente di pane, formaggio, verdure e acqua di fonte.
La compassione che sta alla base di ogni “fede” va ricercata interiormente, e mangiare carne, diceva Lev Tolstoi, «è immorale perché presuppone un’azione contraria al sentimento morale, quella di uccidere. Uccidendo, l’uomo cancella in se stesso le più alte capacità spirituali, l’amore e la compassione per le altre creature». Quindi, a che serve giustificare o preferire una religione all’altra? Sono le persone che fanno la differenza! Sono tutti quegli uomini e quelle donne “compassionevoli” che non si limitano a riti esteriori ma che nutrono compassione per se stessi e per tutte le altre creature. Insomma, ricapitolando, l’Induismo, l’Ebraismo, l’Islamismo e il Cristianesimo contengono di fondo lo stesso messaggio di compassione e nonviolenza, ricordo anche le parole del Buddha nel Dhammapada: «In futuro, alcuni sciocchi sosterranno che io ho dato il permesso di mangiare carne,e che io stesso ne ho mangiata, ma io non ho permesso a nessuno di mangiare carne, non lo permetterò ora, non lo permetterò in alcuna forma, in alcun modo e in alcun luogo».
L’immagine: L’imperatore Rodolfo II in veste di Vertumno (1591, Stoccolma, Skoklosters slott) di Giuseppe Arcimboldi (1527-1593), la copertina del libro di Steven Rosen e l’autore col nipotino.
Paolo D’Arpini
(LM MAGAZINE n. 21, 15 dicembre 2011, supplemento a LucidaMente, anno VI, n. 72, dicembre 2011)
Ottimo! Vorrei però sottolineare il fatto che oggigiorno anche la produzione di latte e uova comporta inevitabilmente la morte degli animali: tutti i maschi (pulcini, vitelli ecc.) sono inutili, e quindi eliminati, e anche le femmine, terminato il loro periodo di massima produzione, vengono perlopiù utilizzate per la carne.
E’ ormai ampiamente dimostrato (la rete è piena di video e documenti sull’argomento) che latticini e uova NON sono alimenti adatti all’essere umano: le proteine animali sono troppo acide per il nostro organismo e i grassi saturi (assenti nel mondo vegetale) favoriscono l’aumento del colesterolo.
Infine, anche solo con un piccolo ragionamento, si comprende come il latte sia un alimento esclusivamente destinato alla prole di una determinata specie e solo nell’età dello svezzamento. Quando noi consumiamo latte o suoi derivati stiamo rubando l’unico alimento destinato al vitello (che infatti viene subito allontanato dalla madre, con la sofferenza che questo comporta per entrambi), oltretutto compiendo un’aberrazione rispetto alle semplici leggi naturali.
COGITO ERGO SUM.. VEGAN. ciao
Bene Luca, il perfetto completamento dell’interessante articolo di Paolo d’Irpini… complimenti ad entrambi!
Gent.le D’arpini, mi complimento per lei per l’equilibrio dell’articolo e la pacatezza delle sue affermazioni di cui si sente molto in questo periodo la mancanza. Pur non essendo un consumatore accanito di carne ne tantomeno un cacciatore mi permetto però di fare alcune osservazioni su alcune affermazioni riportate o suscitate:
1) in realta l’uomo, come dimostrato dai paleontologi, non è frugivoro ma onnivoro. Come lei afferma l’uomo si nutre di frutta ma anche di carne, latte etc. e quindi tutto ciò si allontana dalla dieta dei frugivori che sono essenzialmente consumatori di frutta. Nè tantomeno l’uomo è strutturato per consumare esclusivamente vegetali come dimostra la nostra dentatura e l’incapacità di assimilare la cellulosa mancandoci il rumine. Pertanto i vegetali costituiscono una integrazione FONDAMENTALE della nostra dieta ma certamente non l’essenza
2) Curiosa la clemenza da lei citata di Allah e di Maometto verso gli animali non certamente “in linea” con quella che gli stessi avevano verso gli umani. E’ da rilevare peraltro che i mussulmani utilizzano (come previsto dal Corano) esclusivamente solo carne alal che viene ottenuta con grande sofferenza per gli animali e quindi questa tendenza verso il vegetariano e l’amore verso gli animali mi pare un po’ curiosa
3) Non ho certamente conoscenze approfondite in merito al Vangelo ma mi pare perlomeno curioso che durante il Concilio di Nicea, con tutti i problemi che il concilio si portava, qualcuno avesse il tempo di modificare scientemente i Vangeli inserendo la parola carne. Inoltre perchè un Vangelo apocrifo dovrebbe avere più valore di uno ufficiale ?
4) Altrettanto curioso pensare che la “moltiplicazione dei pani e dei pesci” sia stata in realtà della frutta stante che avvenne sul Lago di Tiberiade salvo che anche questa sede non fosse vera. Ma che dire della parabola del figliol prodigo e del bue grasso: errata pure quella ?
5) In molti testi ebrei e simili è riportata a vario titolo la proibizione di consumare carne ma attenzione che spesso si tratta di una necessità piuttosto che di una indicazione religiosa. O meglio si maschera con una indicazione religiosa una necessità. Infatti in quell’epoca e soprattutto in quelle regioni, in relazione alle scarse condizioni igieniche, la carne costituiva un fattore di sicura trasmissione di patologie umane. Vietando quindi il consumo di carne si cercava di porre un limite così a queste patologie. A conferma di ciò si deve rilevare che si autorizza il consumo di cereali senza tenere conto che spesso erano presenti ammuffimenti che portavano alle micotossicosi di cui si ignorava la presenza. Ne è un esempio il “Fuoco di santAntonio” legato alla fusariosi della segala, il cui consumo non è mai stato vietato
6) Anche l’esempio di san Francesco dovrebbe essere inserito nel suo contesto storico in quanto in quell’epoca la carne costituiva un alimento solo per le classi abbienti e quindi il pasto con pane, formaggio etc. era una necessità oltrechè una scelta di “rottura” verso la classe dirigente. Del resto nella Regola di san Francesco non si fa cenno a divieti sulla carne ed anzi si dice in riferimento ai Frati che visitano delle case “E secondo il santo Vangelo potranno mangiare di tutti i cibi che saranno loro presentati”.
In merito alle indicazioni di Luca mi permetto di osservare che
1) Non è vero che i maschi vengono uccisi, anzi. In relazione alla grande richiesta di carne sono preferiti rispetto alle femmine che servono solo per produrre latte/uova. Quindi quella riportata è una delle tante “leggende metropolitane” che girano sulla rete, prive di fondamento
2) Non è altresì vero che latte e uova siano inadatti per l’uomo: ricordiamoci che sino agli anni ’60 era molto diffusa in Italia la cena a base di una tazza di latte con il pane e nessuno evidenziava carenze alimentari, anzi. La cosa si verifica invece ora dove ci si alimenta in modi spesso curiosi facendo poi un largo ricorso ad integratori alimentari vari con grande gioia soprattutto delle aziende produttrici. Il latte è l’unico alimento “completo” ed è stato alla base della alimentazione di tutte le civiltà in varia misura e tipologia. Attualmente il suo consumo sta diminuendo purtroppo, soprattutto in italia e questo è sicuramente un grande errore alimentare
3) Le proteine del latte non sono inadatte all’uomo e la presunta “acidità” si deve ad alcuni aminoacidi solforati a dissociazione acida. Bisogna ricordarsi che nello stomaco il pH è circa 1 quindi questa acidità è del tutto irrilevante
4) I grassi saturi sono ampiamente diffusi nel regno vegetale (il 15% circa dell’olio di oliva è formato da palmitico, un acido saturo che costituisce circa il 45% dell’olio di palma) e non fanno aumentare il colesterolo in quanto non entrano nella sintesi del colesterolo. Bensì aumentano il contenuto di LDL con ovvie ricadute salutistiche. E’ da rilevare inoltre che spesso i grassi saturi sono presenti in alimenti ricchi di colesterolo e quindi da questo connubio nasce la convinzione errata di un collegamento diretto
5) Se è vero che il vitello viene allontanato dalla vacca è vero anche che per altri animali (pecore e capre) la presenza del piccolo è indispensabile per indurre la lattazione. Inoltre al vitello viene comunque dato latte di vacca (ricostituito, lo stesso che consumiamo nel cappuccino delle macchinette o nei gelati o nei prodotti forno) in quanto è comunque l’unico alimento che può assimilare. E’ non è certo interesse dell’allevatore fare soffrire un vitello stante che è il suo investimento per il futuro
Con la speranza di aver contribuito ad una serena discussione, soprattutto nello spirito del “Cogito ergo Sum”, invio cordiali saluti
Caro giuseppe, visto che i pulcini tritati sono una leggenda, questo come te lo spieghi… ???
http://blogeko.iljournal.it/2009/pulcini-tritati-vivi-video-girato-di-nascosto-in-un-allevamento-di-galline-ovaiole/41717
Davide
Giuseppe, a volte necessita riconoscere che il cervello subconscio si ostina a non voler vedere le grandi bugie, perchè ciò porta a grandi prese di coscienza che comportano il riconoscimento a grandi cambiamenti, il più delle volte scomodi, come quello di dover modificare il modo di alimentarsi e la scelta degli alimenti. Allora, cosa vuol dire per te onnivoro?? Vatti a leggere il significato se vuoi, e capirai che qualunque apparato digerente in grado di assimilare alimenti vegetali e animali è stato fornito dalla natura di un apparato fisico in grado di procurarsi tali cibi, ovvero l’animale stesso… Gli animali onnivori sanno cacciare e quelli che non lo fanno aggressivamente si mangiano le carcasse morte. Noi umani no. Ovvero non siamo carnivori, perchè altrimenti avremmo tali caratteristiche. Sfido chiunque a prendere una gallina con le sue mani, poi ucciderla e infine morderla e mangiarsela, come farebbe una volpe. Il fatto che l’uomo si sia riuscito a manipolare l’ambiente e a mangiare la carne con facilità, non fa di lui un carnivoro, esattamente come non fa di lui un uccello il fatto che, manipolando la materia è riuscito a volare. Il latte; faccio una domanda che porta con se una risposta inconfutabile: ma il latte, quello che madre natura crea biologicamente nelle femmine di una data specie, serve a nutrire i figli della sua specie, o gli adulti di un’altra??? Ed inoltre, dopo lo svezzamento… basta!!! Non si è più poppanti, basta latte!! Nessuna specie beve il latte da adulta, noi ci permettiamo di realizzarlo forzando la natura su altri esseri! Basta con ‘sta storia !!! Le uova; quelle che la gallina fa spontaneamente, senza che la sua vita sia stata proggrammata per produrre, è come un frutto. La vita potenziale che c’è in un uovo non significa uccidere. La vita potenziale c’è ovunque. Se l’uovo si fa pulcino allora lì c’è una vita… Non ho più tempo per rispondere a tutto il resto eppoi non so tutto, e a volte vorrei sbagliarmi perchè a me piace mangiare di tutto! Guardati questo film e poi mi dici…
http://video.google.com/videoplay?docid=7014142368277769502 Saluti Davide
@Giuseppe
1) Ritengo inutile ribadire che ci sono valanghe di documenti (tra cui video come quello suggerito da Davide) che mostrano la fine atroce dei pulcini maschi. Ma anche se per caso quei pulcini fossero fatti crescere e ingrassare per poi essere sgozzati e macellati, cambierebbe qualcosa? Certo poi c’è chi ritiene una “leggenda metropolitana” anche l’olocausto nazista…
2) “Il latte è l’unico alimento completo”… Qua posso permettermi di non essere io a smentirti Giuseppe, in quanto ormai puoi trovare ovunque siti, libri, medici e nutrizionisti che sostengono l’esatto contrario. Se mai la “leggenda metropolitana” che è stata alimentata nei decenni dai grandi produttori di latte e latticini (con al seguito media e istituzioni) è proprio che questo alimento sia così fondamentale per l’uomo. E meno male che il suo consumo sta diminuendo!
3) Non sono né un nutrizionista né un medico ma le mie informazioni sono diverse. In fondo, comunque, poco importa: ci sono altre decine di motivi per non consumare latte e derivati.
4) Ribadisco il concetto espresso al punto precedente. Sta di fatto che esistono più bracconieri animalisti che vegani con il colesterolo alto.
5) “Non è certo interesse dell’allevatore fare soffrire un vitello stante che è il suo investimento per il futuro”. Questa è proprio una perla Giuseppe. Scommetto che anche tutti i filmati girati negli allevamenti, dove si vedono le “premure” riservate agli animali, rientrano nella categoria “leggende metropolitane”.
Ti faccio solo una domanda: se tu potessi oggi scegliere di reincarnarti in un animale, ti piacerebbe rinascere nei “panni” di una gallina ovaiola o di un vitello da carne? Se sei onestamente convinto che quegli animali siano trattati bene e non soffrano fammelo sapere, ho qualche decina di video da mostrarti!
Saluti
Articolo molto bello… io faccio un percorso spirituale e credo all’importanza dell’alimentazione, ma non sono tanto rigida… per esempio non mangio carne ma non rinuncio alla mia passione per i taralli pugliesi e non voglio essere rigida.
Non esiste alcun “Vangelo secondo Giovanni” tramandato dagli Esseni, essendo la comunità cristiana di origine diversa e incompatibile agli esseni.
Molte fonti e studi, citati ad esempio da wikipedia che può essere un buon inizio lo spiegano chiaramente: https://it.wikipedia.org/wiki/Esseni .
E’ vero che esiste una lunga tradizione di venetarianesimo in alcuni Padri della Chiesa, santi antichi e moderni, ma ha origini e motivazioni diverse.