È in arrivo la nuova via preferenziale che può essere seguita da chi accusa sintomi di malessere legati al cibo
Chi soffre di bulimia, anoressia e, più in generale, di disturbi dell’alimentazione può ora rivolgersi al Pronto soccorso degli ospedali italiani. Registrato con il “codice lilla”, il paziente verrà accolto da specialisti che offrono un tempestivo percorso terapeutico. L’aiuto non è rivolto soltanto al diretto interessato ma anche ai suoi familiari, ai quali verranno fornite precise indicazioni. Questo è il risultato del Tavolo di lavoro coordinato dal Ministero della Salute, che ha stilato una serie di raccomandazioni consultabili sul sito www.salute.gov.
Promotori di tale iniziativa sono le associazioni dei genitori di concerto con gli operatori sanitari. I parenti stretti sono e rimangono, infatti, i primi che possono accorgersi dei sintomi – anche iniziali – di un possibile disturbo alimentare, pericolosissimo per la salute fisica e mentale dei ragazzi, soprattutto nell’età preadolescenziale. Dal canto suo, anche il personale medico reclamava da tempo l’uniformità di cura a livello nazionale per un trattamento terapeutico specifico. Come accogliere chi chiede disperatamente un ricovero per una figlia dodicenne che, da giorni, non si nutre più nemmeno di liquidi? Come aiutare i genitori a riconoscere le prime avvisaglie di un dramma segregato nella mente di un ragazzo che non vuole parlarne? Quale dieta prescrivere per porre rimedio a un determinato disturbo alimentare? E quale terapia somministrare in alternativa al sondino gastrico per la sopravvivenza? Sono soltanto alcune delle questioni che necessitavano di una normativa nazionale unitaria.
I disturbi della nutrizione e dell’alimentazione spesso nascondono violenze fisiche e/o psicologiche subite nell’infanzia che, nella maggior parte dei casi, vengono taciute e tenute represse per anni: un dramma nel dramma, insomma. La creazione del “codice lilla” intende quindi essere una via preferenziale – soprattutto per i familiari di chi è affetto da tali patologie – per arginare il più precocemente possibile il problema. E per risolverlo definitivamente. I documenti messi a punto dal Ministero della Salute, inoltre, guidano i soggetti coinvolti: il paziente, i genitori e i sanitari. In particolare, le Raccomandazioni in Pronto soccorso per un codice lilla presentano un taglio tecnico-operativo specifico per il personale medico e infermieristico presente nell’emergenza del primo intervento.
Un vademecum per i genitori, invece, è costituito dalle Raccomandazioni per i familiari. Essi vengono guidati nel riconoscimento della malattia, per farvi fronte nella pratica. Nel dettaglio, sono trattati i sintomi a cui porre attenzione, come le caratteristiche di chi soffre di anoressia e bulimia nervosa o del disturbo di Binge eating, disordine evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo. Una serie di quesiti frequenti al riguardo – con le relative risposte – viene poi ulteriormente in aiuto. Nel documento non manca infine una tabella relativa alla variazione degli stili di vita dei soggetti che soffrono di queste patologie, da considerare come campanelli d’allarme. Sono riportate anche l’illustrazione di trattamenti specifici e la mappatura nazionale di servizi e associazioni dedicati alla cura dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione. L’intento del Ministero della Salute è ambizioso. E pazienza se, d’ora in avanti, il Pronto soccorso potrebbe diventare un po’ più affollato di prima.
Le immagini: il logo del Ministero della Salute e la locandina della Giornata nazionale del Fiocchetto lilla contro i disturbi del comportamento alimentare.
Emanuela Susmel
(LucidaMente, anno XIII, n. 154, ottobre 2018)