L’iniziazione alle sostanze stupefacenti può essere una trasgressione, un atto dimostrativo adolescenziale nei confronti dei genitori, anche conseguenza della estrema facilità di accesso a un pericolosissimo circolo vizioso
Oggigiorno cadere nella dipendenza da droghe è più facile che in passato. In pochi anni molte cose sono cambiate: la composizione delle sostanze – perlopiù preparate sinteticamente – e i loro effetti collaterali; il loro irrisorio costo di acquisto; le peculiarità dello spacciatore. In passato bisognava diffidare per lo più di persone dall’aspetto ambiguo; oggi, più che mai, chi vende droga ai ragazzi potrebbe essere un amico di famiglia o il fratello di un compagno di scuola.
Assumere oggi una pasticca è come giocare alla roulette russa: non di rado le cronache riferiscono del decesso di giovani al debutto con l’ecstasy. Il motivo è spiegato direttamente dall’Arma dei Carabinieri, nei convegni tenuti presso le scuole secondarie (vedi al riguardo anche il nostro articolo Minaccia cyberbullismo pubblicato su LucidaMente): l’effetto che le sostanze odierne provocano sul fisico e sulla psiche di chi le assume è centuplicato rispetto a vent’anni fa. Questo aspetto inquietante accomuna tutte le droghe sintetiche, vendute a pochi euro sotto forma di pasticche; compresse colorate, tanto graziose quanto distruttive, con impresso uno smile o altre stuzzicanti immagini.
È quanto mai necessaria una vigilanza sui comportamenti anomali dei ragazzi: esistono manifestazioni ben precise – tutte improvvise – in chi assume droga: cambio dell’umore; sudorazione; nausea e vomito; movimenti spastici non controllabili. La repentina diminuzione della temperatura corporea, associata all’aumento della pressione arteriosa, porta facilmente all’ipotermia, che può degenerare con esiti fatali. Inoltre, la perdita della capacità di valutazione logica induce a percepire la presenza di persona o animale in un luogo diverso dal reale: questo spiega il gran numero di persone che, pur camminando sul marciapiede, vengono investiti da auto impazzite. E ancora, manie depressive associate a fenomeni di allucinazione trasformano visivamente un semplice oggetto in una vera e propria arma da fuoco; con le relative, tragiche conseguenze.
La comunità potrebbe fare molto per scongiurare o almeno limitare il pericolo. Basterebbe entrare o, meglio, rientrare nella mentalità dei nostri predecessori, tanto di moda quando ancora la comunicazione interpersonale sortiva un effetto rilevante. Sarebbe auspicabile che anche nel nostro paese prendessero piede le Community Policing, già operanti con ottimi risultati negli Stati Uniti d’America: la creazione di una rete di conoscenze in ambito ristretto, che interagiscono tra loro per avere la piena vigilanza di una determinata zona urbana. È una soluzione applicabile più facilmente nei piccoli comuni rispetto alle metropoli, ma non per questo da sottovalutare. Dobbiamo però preventivamente porci alcune domande: cosa penseremmo se la cassiera del supermercato che frequentiamo da anni ci informasse che nostro figlio adolescente ha acquistato sostanze alcooliche? E se un’amica di famiglia ci confidasse di avere il sospetto che nostra figlia fa uso di droghe? Ci metteremmo almeno in discussione? Sarebbe importante innanzitutto trovare queste risposte, poiché è proprio sulla compartecipazione che si fondano le Community Policing. Forse queste ultime non costituirebbero la soluzione finale del problema, ma probabilmente l’inizio di una salita che oggi appare ancora invalicabile.
Le immagini: sostanze stupefacenti sotto forma di pasticche, tipi di ecstasy e il fenomeno dell’invecchiamento precoce di chi fa uso di droghe.
Emanuela Susmel
(LucidaMente, anno VIII, n. 89, maggio 2013)
Vero. Oggi vi sono molte droghe di sintesi rispetto ad alcuni decenni fa. Queste tendono a creare subito dipendenza, fin dalle prime dosi. Inoltre quelle che erano naturali, tipo hashish e mariuana con le modifiche OGM hanno un tasso di alcaloidi più elevato. Questo comporta che coloro che spacciano, di conseguenza aumentato le sostanze da taglio, ed essendo anch’essi drogati, per il lucro aggiungono qualsiasi sostanza anche dannosa, purchè economica. Così si corre il rischio di venire danneggiati maggiormente dalle sostanze da taglio che dalla droga in sè.
Si può fare qualcosa per prevenire con la corretta conoscenza :
http://it.drugfreeworld.org/home.html
e per chi è già caduto nella trappola una speranza è ancora possibile :
siti e numeri verdi :
http://www.stopdroga.org/riabilitazione/comunita_di_recupero_struttura.html tel. 840000128
http://www.alcolista.net/ tel. 800178796
http://www.narconon.it/ tel. 800189433