La raccolta degli interventi del direttore nel secondo trimestre del tredicesimo anno di pubblicazione di “LucidaMente”
Giugno-Luglio 2018 (nn. 150-151) – Francia-Croazia 4-2: vittoria del multiculturalismo e della multietnicità?
Mondiali di calcio (e la censura delle belle tifose…), Universiadi e don Ciotti: l’intolleranza del pensiero unico e il razzismo degli antirazzisti
Mondiali di calcio. In una bella finale, la Francia ha sconfitto la Croazia 4-2, con un risultato che va al di là dei meriti (e della fortuna) transalpina. Allora, trionfo delle squadre “multietniche”, vittoria dell’ideologia multiculturalista? Tre nazionali (Belgio, Francia, Inghilterra) su quattro (Croazia) arrivate alle semifinali del torneo russo erano infarcite di colored. C’è chi lo ha preso a pretesto per parlare di “trionfo della multietnicità e del multiculturalismo”. Ma discriminare le persone in base al colore della pelle non è “razzismo”?
In semifinale sono giunti semplicemente bravi calciatori belgi, francesi e inglesi. E il campionato del mondo, pur senza riservare un grande spettacolo tecnico di calcio, avendo prevalso tatticismi e fisicità, è stato bello. Bravi gli organizzatori russi! Inoltre, i benpensanti dovrebbero spiegarci come mai Germania, Danimarca e altre squadre “multietniche” o, semplicemente, all black (le africane), si son fermate ben presto (e disastrose sono state le prestazioni dei paesi arabo-islamici). Ancora: la Spagna senza un nero, che, fino a oggi, aveva vinto tutto, come avrebbe fatto a trionfare? E la “patriottica” prestazione della stessa Russia a questi mondiali? Per favore, evitiamo discriminazioni, sia negative, sia positive. Come quella di don Luigi Ciotti (associazione Libera), che, nel corso della manifestazione dello scorso sabato 7 luglio “Una maglietta rossa per fermare l’emorragia di umanità”, tenutasi a Roma in solidarietà dei migranti, ha affermato: «In nome di tanti italiani onesti io vi chiedo perdono».
Avete capito: gli italiani (circa l’80%) che appoggiano le politiche migratorie dell’attuale governo e che ritengono che, pur senza mollare di un centimetro in termini di umanità e solidarietà, si debba gestire meglio l’invasione dei presunti “profughi” e combattere la criminalità che la sfrutta, sono disonesti. Nessun rispetto per il presidente del Consiglio e per i suoi ministri. Alla faccia della tolleranza e del rispetto per le idee altrui! Ecco il razzismo dei presunti antirazzisti! Ecco don Ciotti, uno dei grandi inquisitori della sinistra, quelli che si sentono moralmente, anzi ontologicamente, superiori agli altri: Boldrini, De Gregorio, Fazio-Littizzetto, Lerner, Saviano, Serra, Strada, e compagni(a) cantanti/e…
Viva, invece, la gioventù, la bellezza, i cittadini per bene di qualsiasi patria e colore. Persino la vittoria nella staffetta dell’Italia nella 4×400 femminile di atletica leggera ai Giochi del Mediterraneo di Terragona in Spagna (30 giugno), ottenuta da un quartetto di ragazze italiane di colore, è stata “usata”. Come emblema di “antirazzismo” (sic!) e per dare addosso la ministro dell’Interno Matteo Salvini, che, peraltro, si è congratulato con le atlete. Viva le italiane Maria Benedicta Chigbolu, Ayomide Folorunso, Raphaela Lukudo e Libania Grenot! Chi le discrimina e le strumentalizza, è lui, il vero razzista. E guardate che guai provoca il politically correct. La Fifa-imam ha invitato duramente gli operatori televisivi a non riprendere le belle tifose presenti negli stadi russi del Mondiale: il rischio è… il sessismo!
Ammirare delle belle donne, compiacersi del dono che ci ha regalato la natura attraverso di loro, amare la vita, la gioia, il piacere, è proibito. Così come il sogno, certo utopistico, di un mondo di felicità atemporale, senza dolore e realtà contingenti. Avete capito? Ciò che non sono riusciti a fare religioni e bigotti vari, ci sta riuscendo un’ideologia “progressista”. Eppure sono le donne le prime a essere felici di essere contemplate e venerate. Ma questi nuovi inquisitori hanno mai letto La locandiera di Carlo Goldoni e il monologo di Mirandolina?: «Tutto il mio piacere consiste nel vedermi servita, vagheggiata, adorata. Questa è la mia debolezza, e questa è la debolezza di quasi tutte le donne. […] Voglio […] abbattere e conquassare questi cuori barbari e duri, che son nemici di noi, che siamo la miglior cosa che abbia prodotto al mondo la bella madre natura».
E cominciamo con la segnalazione di alcuni degli articoli più interessanti comparsi nei numeri di giugno e luglio di LucidaMente. Sempre più spazio è stato dedicato al “nuovo mondo” che avanza, alle sue tecnologie e alla rete. Elena Giuntoli ha approfondito L’hashtag: uso e abuso del cancelletto protagonista della comunicazione online e ha analizzato il significato degli autoscatti nell’epoca dei social e dell’autocompiacimento a tutti i costi («L’esercito del selfie»). Segnaliamo pure L’amore a portata di app: come le applicazioni di dating stanno cambiando la società. Chiara Ferrari si è chiesta Che fine ha fatto il Don’t be evil di Google?, sostituito da un’altra formula: perché si è arrivati al «Do the right thing»?; e ci ha anticipato la prima struttura a energia positiva sopra il Circolo polare artico (Svart Hotel, sostenibilità sul fiordo) che nel 2021 sorgerà nell’estremo nord della Norvegia.
Emanuela Susmel ci ha parlato di Automobili elettriche: i vantaggi ne giustificano il prezzo? L’analisi costi-benefici conferma la convenienza di questi mezzi soltanto nelle città. La carenza di colonnine per la ricarica è il primo nodo da sciogliere. Roberta Antonaci ci ha fatto conoscere Hannes: ecco la mano bionica tutta italiana. E con un prezzo quasi accessibile; nato al Rehab Technologies Lab, il prototipo poliarticolato è stato presentato il 18 aprile scorso alla fiera Exposanità di Bologna. Sempre sullo stesso argomento, Ugo Petroni ha recensito il saggio I Robot e noi (il Mulino), che ci ricorda che la quarta rivoluzione industriale è già partita: le macchine escono dalle fabbriche, entrano negli ospedali e nella società… approdando infine nel nostro cervello (Il futuro della robotica secondo Maria Chiara Carrozza).
Più critici verso la “nuova civiltà globalizzata” e la tirannide tecnologica sono altri libri che abbiamo letto per voi. «Un mondo finisce e un altro non inizia» è il sottotitolo di Tramonti (Giubilei Regnani editore) del saggista Marcello Veneziani, e fornisce di per sé il messaggio essenziale dell’opera. Vita selvatica (Lindau) è un dialogo tra Claudio Risé e Francesco Borgonovo sui principali nodi della società attuale, condannata a un’irreparabile decadenza (La natura come risposta alla globalizzazione postumana). Nel suo Hanno ucciso «Charlie Hebdo» (Lindau) il giornalista Giulio Meotti, attraverso cinque emblematici episodi, ci racconta la nostra autocensura nei confronti del fanatismo e dell’intolleranza islamici (Come l’Occidente ha perso la libertà d’espressione). E Sara Spimpolo ha analizzato un fenomeno sociopolitico dilagante, legato proprio alla globalizzazione: Il populismo da Aristotele a Gramsci.
Dato che le vacanze si avvicinano, ecco alcuni articoli dedicati ai viaggi: Il turismo “mordi e fuggi”, un’arma a doppio taglio della globalizzazione (Alessia Ruggieri); Vacanze: italiani turisti… in Italia (di nuovo la Antonaci); mentre ancora la Giuntoli ci ha condotti vicino Pisa, in Valdera: tra borghi abbandonati, pievi romaniche e storiche osterie. Sempre la Ruggieri ci ha raccontato Come l’uso di psicofarmaci ha influenzato la musica (e viceversa).
Infine, abbiamo cominciato la pubblicazione degli articoli delle partecipanti al nostro XI Seminario di scrittura giornalistica. Ancora sui nuovi fenomeni sociopolitici si è soffermata Sara Stradiotti in Difesa della razza e populismi. La lunga strada verso la legalizzazione dell’interruzione volontaria di gravidanza è stata ripercorsa da Lorenza Cianci in Aborto, storytelling di una legge. Isa Evangelisti si è soffermata sulle possibili risposte sociosanitarie alle demenze senili, che colpiscono sempre più persone: Alzheimer: non posso curarti, ma posso prendermi cura di te. Ilaria Izzi ci ha introdotti in un autentico tunnel dell’orrore: Il krokodil, la droga mangia-carne. Una testimonianza terribile del disagio giovanile russo. Dal 25 maggio 2018 vige il Regolamento Ue 2016/679: Serena Solmi ne ha esposto gli aspetti più importanti (Privacy, le nuove regole europee). E, adesso, davvero buone vacanze a tutte/i.
Rino Tripodi
(LucidaMente, anno XIII, n. 151, luglio 2018)
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Maggio 2018 (n. 149) – In bocca al lupo, Giuseppe Conte: libera nos a Europa
Sarebbe un dovere per tutti fare il tifo (per ora) per l’inedito governo “populista” Lega-M5s. Intanto, sono già partite, aggressive, le manovre “esterne” di disturbo
Ci hanno sempre infastidito i “disfattisti” del sottogenere masochista. Specie se tifano contro l’Italia e gli italiani. Sarebbe quasi un dovere civico di ogni cittadino sostenere sempre qualunque nuovo governo nazionale, almeno fino a quando non ci avrà delusi. I partiti sono di chi li ha votati, il governo rappresenta ed è di tutti. Se esso agirà bene, ne trarrà beneficio la popolazione. Se finirà male, saranno guai per la nazione.
Pertanto, abbiamo visto con speranza il primo Governo Berlusconi (quello della presunta “rivoluzione liberale”), quelli di Romano Prodi, quello di Mario Monti, fino a quelli a guida Partito democratico. Tranne togliere ogni fiducia se, com’è successo, sono stati deludenti, anzi sconfortanti. Allo stesso modo, auguriamo il successo al nuovo, inedito esecutivo Movimento 5 stelle-Lega salviniana, con presidente del Consiglio il giurista Giuseppe Conte. Un governo innovativo, che rappresenta un nuovo patto sociale, sganciato dai tradizionali centri di potere. Per ora, l’incognita maggiore è legata agli “attentati” che potranno provenire dai “poteri forti”, a cominciare dalla “trojka” Commissione europea-Banca centrale europea-Fondo monetario internazionale (libera nos a Europa…), dalle agenzie di rating, per finire con lo straripante apparato massmediatico conservatore, radical chic e politically correct, come non mai aggressivo, irridente, infastidito. E i primi segnali di ingerenza, straniera e interna, si sono già visti.
Tante sono le perplessità (l’evoluzione del partito più votato alle elezioni politiche del 4 marzo è segnata da numerosi cambiamenti di rotta e l’elettorato sembra accettare senza drammi la natura cangiante del Movimento, ha scritto Orazio Francesco Lella in M5s e propaganda: la metamorfosi è quasi magia), la stanchezza (il disinteresse che ha sommerso la vita pubblica, la partecipazione e le passioni civili, come ha denunciato Alessia Ruggieri in Prima regola: non parlare mai di politica), i motivi di disperazione, come quello affrontato da Antonio Muscogiuri (si parla tanto delle grandi migrazioni globali, ma vi è ancora, anzi è in aumento, quella interna al nostro paese e che riguarda giovani laureati: Italia, la fuga dei cervelli dal Sud al Nord). Ma speriamo. Non ci resta altro da fare.
In una società degradata, dove i modelli (anche televisivi), sono caratterizzati dall’egoismo, dalla prepotenza, dall’aggressività, Dora Anna Rocca ha proposto un’azione educativa per contrastarne gli effetti (Bullismo? E se il rimedio fosse l’elogio dell’imperfezione?). Sul piano scientifico, Meriem Behiri ha riproposto la consueta domandona “siamo soli nell’universo?”, spiegandoci la celebre equazione di Drake ed esponendoci gli ultimi dati della missione Kepler, che ha scoperto il sistema planetario di Trappist-1: Civiltà extraterrestri, ci siamo (quasi), mentre Francesca Santi ha ribadito il no all’utilizzo di animali nei laboratori “scientifici”, falsamente fondato sul principio che il fine giustifichi i mezzi (La sperimentazione animale: crudele e inutile).
In esclusiva per la nostra rivista, Antonella Colella ha intervistato uno scrittore imolese, tra i massimi esperti italiani di quello straordinario, illuminante, spiazzante genere letterario che è l’aforistica (Aforismi, mon amour: Antonio Castronuovo). Chiara Ferrari ci ha raccontato che all’inizio dell’estate a Milano sarà inaugurato un innovativo capsule hotel che unisce la privacy di un albergo alla socialità di un ostello (Ostelzzz: il viaggio si fa smart).
A inizio mese abbiamo celebrato due anniversari, di due personaggi lontani nel tempo, ma accomunati dalla passione politica e civile. Ugo Petroni ci ha ricordato il grande filosofo, attivista politico ed economista tedesco (nato il 5 maggio 1818) che ha permeato il pensiero socialista del XIX e XX secolo (A Treviri per il bicentenario di Marx). Sara Spimpolo ci ha inviato un reportage da Cinisi, dove il 9 maggio 1978 un giovane giornalista e attivista antimafia siciliano venne barbaramente trucidato da Cosa nostra, evidenziando pure i vari depistaggi e la recente sentenza nel “Processo trattativa stato-mafia” (Peppino Impastato, quarant’anni dopo il suo barbaro assassinio). Infine, informiamo con gioia che è partito il nostro XI Seminario di scrittura giornalistica, che prevede gli interventi di illustri relatori, quali Massimo Gagliardi, già vicedirettore de il Resto del Carlino e attualmente tutor al Master di giornalismo di I livello dell’Università di Bologna-Alma mater studiorum.
Rino Tripodi
(LucidaMente, anno XIII, n. 149, maggio 2018)
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Aprile 2018 (n. 148) – L’inferno della Rete
Un numero dedicato a post-verità, social, dati personali on line, nomofobia, e altre brutture della nostra epoca postumana
Dopo la grande quantità di contatti ottenuta nello scorso numero di LucidaMente dall’articolo di Viviana Viviani su “Fake”, sua reversibilità e altre meraviglie… social, abbiamo dedicato pure questo numero della nostra rivista alle tematiche della rete, della post-verità, dei social, dei dati intimi degli utenti utilizzati per scopi commerciali o politici, delle dipendenze (e delle distorsioni) psicologiche provocate dai nuovi media e ad altre sconcertanti novità della vita sociale della nostra epoca, da molti definita postumana.
Un numero talmente ricco da lasciare poco spazio alle riflessioni dello scrivente, che cede volentieri il passo ai vari articoli e ai loro bravi autori, che, per buona parte, sono i frequentanti il nostro 10° Seminario di scrittura giornalistica, terminato proprio in marzo (per maggio-giugno ne abbiamo programmato l’undicesima edizione). Dopo il caso Cambridge Analytica, è intervenuta Elena Giuntoli per evidenziare come Internet e i social media siano strumenti di marketing sempre più potenti: quanto ne siamo coscienti e cosa (non) facciamo per limitarne le conseguenze negative (Tutela dei dati online: perché è anche colpa nostra)? Erika Sgambetterra (La mano invisibile di Internet) e Roberta Antonaci (Il cellulare, le sue vibrazioni… è la felicità?) ci hanno parlato degli effetti dei social network sulla psiche umana e sulla società. Del resto, una notifica equivale fisiologicamente a mangiare una zolletta di zucchero: la scienza spiega così la dipendenza da smartphone.
Ma questo può giustificare lo sconcertante episodio occorso a Raoul Bova a Catania? Dove sono finiti l’educazione e il rispetto degli altri? È quanto si è chiesta Emanuela Susmel all’interno del suo articolo Spettacolo teatrale o suoneria di cellulare? Con Alessia Ruggieri abbiamo invece compiuto un viaggio mistico nel ginepraio di complottismi che animano la società di oggi (Fake news, quando l’ignoranza diventa una virtù). Altra faccia della sconcertante ir-realtà del mondo contemporaneo è quella descrittaci da Chiara Ferrari: a Parigi esiste una stanza dove, per sfogarsi, si può entrare e distruggere tutto quello che vi si trova… (Fury room, il business della rabbia).
Purtroppo, non esiste solo il mondo virtuale o virtualizzato. Ugo Pietro Paolo Petroni ha spiegato ai lettori il rompicapo di quote e azionisti e l’intreccio di interessi nel caso Bayer-Monsanto: una fusione inquietante e il sì dell’Ue. E mentre le multinazionali fanno affari, la popolazione comune si impoverisce sempre più. Ludovica Merletti ci ha segnalato il saggio Vademecum per dare un lavoro a tutti e mettere in sicurezza il Debito Pubblico, messo a punto da dieci autori per le Edizioni Simple: per essere consapevoli e porre i mattoni per ricostruire il futuro lavorativo del nostro Paese (La disoccupazione? Abbatterla è possibile, insieme). E un celebre matematico, per la terza volta intervistato da LucidaMente, ha mostrato tutto il proprio scetticismo sulla situazione italiana (Piergiorgio Odifreddi, la politica, le schede bianche e l’astensione, a cura di Dora Anna Rocca).
Impronta ecologica: bere ciò che sgorga dal rubinetto di casa nostra ridurrebbe l’inquinamento e determinerebbe un risparmio di 600 milioni di euro all’anno. Queste sono state le considerazioni di Marzia Mariotti (Acqua, meno bottiglie di plastica) in occasione della appena trascorsa Giornata mondiale dell’acqua. Infine, in occasione della celebrazione del 25 aprile, Sara Spimpolo ha ricordato fatti e personaggi di un’epoca tragica con Liberazione: alcune storie (più o meno note) della Resistenza in Emilia, mentre Christian Corsi ci ha regalato un racconto ambientato all’epoca nelle vecchie campagne d’Emilia (All’alba del 22 aprile 1945). Anche rischiando di essere banali e retorici: non dimentichiamo mai che libertà e democrazia sono fra i beni collettivi più preziosi.
Rino Tripodi
(LucidaMente, anno XIII, n. 148, aprile 2018)