«I contatori dell’Enel sono inattendibili dal punto di vista fiscale». L’anomalia è stata rilevata dalla Ecotecnologie, un laboratorio di ricerca in elettronica di potenza, con sede a Siracusa, gestito da Giuseppe De Santis, il quale, nel lontano 2003, ha dimostrato che «il sistema utilizzato dai “signori dell’Enel” –come li ha definiti – si basa su una metodologia unilaterale nel cui ambito l’utente non possiede alcuno strumento di misurazione per verificare l’effettivo funzionamento del contatore. Il software adottato per questa misurazione è blindato – afferma De Santis – in modo da gestire il conteggio dei Kwh a distanza, con il sistema della telelettura a onde convogliate. Questa metodologia comporta la possibilità di variare il trend di conteggio del Kwh, senza che l’utente ne sia a conoscenza, perché il software che gestisce il conteggio è prerogativa esclusiva di Enel». De Santis, mediante una relazione, ha dimostrato come i Kwh reali consumati dall’utente possano essere portati, ad esempio, da 0,8 a 1,3, aumentando in tal modo il fatturato senza la possibilità di controlli di alcun genere. Se l’utente dovesse presentare regolare ricorso per contestare l’importo della bolletta che ritiene esagerata, in qualsiasi momento l’Ente gestore può variare i parametri di conteggio portando il contatore del malcapitato a funzionare regolarmente, facendo risultare inutile qualsiasi controprova sul campo.
La soluzione a tale anomalia tutta italiana potrebbe essere rappresentata da un provvedimento a parte della magistratura che comporti sia il sequestro e il blocco del software che gestisce il conteggio dei Kwh dei contatori, sia l’istituzione di un organo di controllo che stabilisca controlli severi e rigidi.
Maria Di Stefano
(LucidaMente, 13 luglio 2011)