Un percorso, al contempo cinematografico e storico, sui perseguitati, in particolare dal cristianesimo, nel recente saggio “Ignes lucis” (Tempesta Editore) di Sergio Battista
Non è la prima volta che l’ormai esperto saggista romano Sergio Battista, appassionato studioso di cinema, si dedica ai perseguitati e agli emarginati, ai deboli e agli sconfitti della Storia, attraverso una prospettiva molto particolare: l’analisi dei film che li vedono protagonisti. Ricordiamo, tra gli altri suoi scritti al riguardo, Il cinema dalla parte degli ultimi, già recensito da LucidaMente 3000.
“Fuochi di luce”
L’originalità delle pubblicazioni di Battista consiste inoltre nel collegare i film analizzati con i periodi e i contesti storico-culturali nei quali essi sono stati ambientati. Il tutto accompagnato, anzi connotato da una forte esigenza etica.
Poche settimane fa è stato dato alle stampe un suo nuovo saggio. Il titolo è Ignes lucis. Eretici e streghe nella storia del cinema (Tempesta Editore, pp. 216, € 18,00). Ma cosa significa ignes lucis?
Troviamo la spiegazione nella Postfazione del saggio: «[…] fuochi di luce. Una luce che non si spegne nel momento in cui smettono di ardere le fascine di legna, alla fine della macabra rappresentazione, ma che al contrario, si proietta nel tempo a venire, nonostante le operazioni di soffocamento messe in atto da quel potere che quei roghi ha acceso. Ogni personaggio trattato in questo volume, al quale è stato dedicato un film, lo possiamo idealmente trovare nella celebre frase di John Berger tratta dal libro Paesaggi: “Io sono, non tra i vinti, ma tra gli sconfitti, che i vincitori temono. Il tempo dei vincitori è sempre breve, mentre quello degli sconfitti ha la durata incalcolabile”».
Esaminare film per avvicinarsi alla Storia e alle persecuzioni del Potere
Tuttavia, è comunque sempre importante che qualcuno tramandi quegli eventi; alcuni registi hanno proiettato la loro luce sugli schermi e il lavoro di quegli autori viene valorizzato, analizzato e reso noto, nel significativo saggio di Battista.
Il volume intende essere anche un percorso storiografico inerente quelle produzioni cinematografiche che hanno narrato le vicende di quegli individui ai margini ideologici o sociali, che nel corso dei secoli, sono stati etichettati rispettivamente come eretici o come streghe.
Come già accennato, nel suo sviluppo il libro del ricercatore fornisce una duplice lettura storica: mentre illustra i film con i relativi contesti storico-sociali propri della narrazione, fornisce, al contempo, una lettura contestuale dei periodi nei quali sono stati realizzati gli audiovisivi esaminati.
Il cristianesimo da religione perseguitata all’Inquisizione
Ignes lucis inizia con un inquadramento storico: il riconoscimento del cristianesimo come religione ufficiale dell’Impero romano. Da questo primo passo si giunge al consolidamento del cattolicesimo e alla nascita delle pratiche inquisitorie, vero strumento di esercizio del Potere, utilizzato senza troppi scrupoli dalle gerarchie politico-religiose.
L’interesse del libro, come strumento di approfondimento storiografico, risiede, tuttavia, nel fatto che tutti gli audiovisivi che vengono analizzati sono stati realizzati partendo da documenti originali del tempo, dai verbali dei processi e da cronache giunte fino a noi.
Battista inizia il proprio percorso con Häxan, film muto del 1922 del regista danese Benjamin Christensen. Quindi percorre tutta la produzione relativa alla figura di Giovanna D’Arco, comparando il lavoro dei vari registi, da Dreyer a Dumont, passando per Bresson e Rossellini, per di più non perdendo mai di vista i periodi storici e gli orientamenti ideologici in atto nel momento di uscita dei film.
Procedendo nella lettura, il viaggio si fa sempre più appassionante, e si rivela al lettore la modalità con la quale il Potere, civile e religioso, ha esercitato il proprio dominio sulle dissidenze, sui non allineamenti culturali: un inquietante affresco nel quale spicca un uso assai discutibile dello strumento giudiziario.
Figure controcorrente, e quindi invise al Potere
Si scoprono così film mai usciti in Italia, come L’eretico. Un gesto di coraggio, del regista ascolano Piero Maria Benfatti, che racconta gli ultimi giorni di Cecco d’Ascoli. Si fa la conoscenza di una figura coraggiosa come quella del pastore protestante Dietrich Bonhoeffer, tenace e coraggioso avversario politico di Hitler, fatto impiccare da quest’ultimo poche settimane prima della fine della guerra. Come anche si ripercorrono le vicende di Galileo secondo lo sguardo di Liliana Cavani, di Giordano Bruno interpretato da Gian Maria Volonté sotto la direzione di Giuliano Montaldo e di Menocchio, il mugnaio eretico riscoperto da Carlo Ginzburg e portato sugli schermi da Alberto Fasulo.
L’interesse di Battista non si ferma però solo sui film storici di “rappresentazione” ma tocca anche la documentaristica, e lo fa con attenzione e ricercatezza. Estremamente interessanti, in questo senso, sono sia Le streghe dello Sciliar, realizzato da Andrea Dalfino nel 2021, sia Bogre. La grande eresia europea di Fredo Valla, docufilm incentrato sulle drammatiche vicende dei Catari, sempre del 2021.
In conclusione, quella di Battista è un’opera che suscita al contempo l’interesse di cinefili, storici e libertari, ma risulta fruibile anche per il lettore curioso e desideroso di intraprendere un percorso ordinato tra le tematiche esposte.
C. Liliana Picciotto
(Pensieri divergenti. Libero blog indipendente e non allineato)