Ecco dieci direttive che gli islamici dovrebbero enunciare subito pubblicamente per essere creduti
Nella nostra società la “paura” motiva e determina molte leggi e regolamenti, nonché molte iniziative. Il termine “fobia” significa “paura”. Nient’altro. Sintetizzando, potremmo definire due tipi di “paura”: 1) La “fifa” o “paura vigliacca”; 2) La “fobia” o “paura grande, talvolta esagerata”, comunque “virile”.
La “fifa” induce a comportamenti deplorevoli (ad esempio la fuga, la resa o il vendersi al “nemico”, peraltro con esiti spesso assai controproducenti: la Storia insegna). La “paura” spinge a reazioni prevalentemente legittime (preventive e conseguenti), non di rado prescritte da leggi: basti pensare alla “paura” degli incendi, degli infortuni sul lavoro, degli incidenti correlati ai veicoli, dei delitti contro la vita o il patrimonio, delle malattie infettive, dei danni all’ambiente… e di quante siano le norme a tutela dalle conseguenze derivanti da tali fatti negativi. Norme principalmente basate sul concetto di “prevenzione”.
Potremmo dire che le norme di sicurezza sono scritte col sangue. Fermo restando che la “paura”, ovvero la “fobia”, risveglia o mantiene desti gli istinti di conservazione peraltro innati in ogni persona consapevole e ragionevole, osserviamo come in molti campi le Norme impongano di assumere determinate precauzioni col dichiarato scopo di evitare, scongiurare, impedire, limitare, le conseguenze dannose. Gli esempi sono talmente numerosi ed evidenti, che è inutile ora citarli. Si deve agire prima che il disastro avvenga: è sempre legittimo e spesso obbligatorio; “dopo” è tardi.
Ebbene, in tema di “lotta all’islamizzazione” ovvero di quel che comunemente definiamo “Contro-jihad” le correlate attività sono mobilitate dalla “Fobia (Paura) dell’islam”, che è giustificato e legittimo istinto di conservazione. In ogni contesto sociale, più l’islam prende piede – con la crescita del numero di fedeli, la costruzione di moschee e “centri culturali”, etc. – maggiore diventa la probabilità che un certo numero di seguaci (talvolta convertiti da altre religioni e animati perciò dal classico e molto pericoloso “zelo del neofita”) prendano seriamente i suoi precetti violenti. E tentino di metterli in pratica. Questo è il problema, anzi la sfida che oggi in Occidente dobbiamo affrontare. Essere consapevoli del pericolo rappresentato dalla “islamizzazione”, valutarlo correttamente, predisporre contromisure precauzionali efficaci, sono una vera e propria forma di “assicurazione sulla vita” che dobbiamo “pagare” per difenderci. Prima che sia troppo tardi.
Permane assodato che la “IslamoFobia” = “Paura dell’islam” non sia un “delitto”, bensì un pieno e inalienabile diritto, a maggior ragione viste le recenti cronache mondiali. Atteso come talvolta la “paura” possa anche indurre a reazioni “irrazionali”, ecco per contro alcune indicazioni razionali sul tema. Se i “musulmani moderati” (da me considerati una specie inesistente, una mera astrazione teorica concepita da fifoni buonisti nostrani) dalle nostre parti esistessero, potrebbero nel contempo dimostrare di esistere e far cessare la – da taluni – tanto deprecata islamofobia enunciando pubblicamente e praticando con costanza queste prime semplici direttive:
1) concentrare pubblicamente la loro indignazione contro gli islamici (definibili “veri” o “falsi”? Si decidano!) autori di violenze e crimini commessi in nome dell’islam, non già verso i non-musulmani (ovvero verso i contro-jihadisti) che denunciano e biasimano tali gesta atroci; 2) rinunciare definitivamente, lealmente, con fatti e non solo a parole, a ogni e qualsiasi intento di sostituire la Costituzione di qualsiasi Paese non musulmano con la “sharia” – nemmeno con mezzi pacifici – e, coerentemente, in linea con ciò, cancellare dalla dottrina islamica tutti gli insegnamenti istigatori di delitti;3) accettare il principio inderogabile che la religione (tutte le religioni) è un fatto individuale e deve/può sussistere, ma soltanto separatamente e al di sotto rispetto all’ordinamento di uno Stato moderno, le cui Leggi stanno indiscutibilmente al di sopra delle religioni e valgono per tutti a prescindere da esse;
4) cessare di rivendicare privilegi in nome della loro “religione” e ad onta delle Leggi; 5) insegnare, di nuovo sinceramente, onestamente, in modo trasparente e verificabile nelle “moschee” e nelle “scuole islamiche”, l’imperativo assoluto che i musulmani devono coesistere a pari grado e pacificamente rispettare tutti i non musulmani, in ogni aspetto della vita, e comportarsi sempre di conseguenza;6) attivare programmi di insegnamento che condannino senza scusanti i concetti di “segregazione”, “discriminazione di genere”, “supremazia islamica”, “legge del taglione” e di “guerra santa” insiti nel Corano, alla lettura pubblica del quale va premessa sempre l’ammonizione a contestualizzarne necessariamente i principi in termini e concetti astratti, mai riferibili a comportamenti reali e attuali;
7) collaborare con le Autorità, dove esistono comunità musulmane, al fine di identificare, isolare e rendere inoffensivi i musulmani “veri” integralisti e violenti, e mai tollerare le cosiddette “zone speciali” di centri abitati dove essi pretendono imporre la legge islamica; 8) interdire e deprecare l’uso di indumenti che coprono totalmente il viso; 9) ammettere pacificamente ogni attività di critica pubblica – anche ironica – rivolta all’islam come a qualsiasi altra religione, da parte sia di “fedeli” che di “non fedeli” e/o di apostati;10) condividere, e sottoscrivere senza riserve la Dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo del 1948, ancorché respinta da tutte le nazioni islamiche.
Se i “musulmani moderati” da noi esistessero e cominciassero ovunque a praticare pubblicamente quanto esposto, la “islamofobia” potrebbe scomparire. Pia illusione? Da noi il fondamentalismo islamico, cioè l’islam vero, deve essere interdetto e/o – dove già esiste – eliminato. È diritto civico e responsabilità etica di ogni persona esigerlo. Queste note le avevo già scritte (in veste più sintetica) oltre due anni fa. Le ripetizioni possono giovare, ma ogni pazienza ha un limite. Fino a ora non risulta, salvo prova contraria, che i “musulmani moderati” (ammesso e non concesso che esistano) abbiano inteso. Avanti di questo passo, presto la nostra conclusione sul tema sarà giustificata e inevitabile. Gli islamici i quali respingono i “doveri” imposti dalle nostre leggi, non possono godere dei “diritti” stabiliti dalle medesime.
Giancarlo Matta (con lievi riadattamenti, da http://www.ioamolitalia.it/blogs/il-polemista-polemologo/le-10-direttive-che-i–musulmani-moderati–dovrebbero-enunciare-pubblicaminte.html)
(LucidaMente, anno IX, n. 108, dicembre 2014)
Altri articoli sull’intolleranza islamica comparsi su LucidaMente: Quindici “pezzi” antislamici; Cara Oriana Fallaci… Lettera a un animo mai domo; Magdi Cristiano Allam, chiedi perdono!; Aleviti, islamici tolleranti (e perseguitati) Una tetra bandiera nera sventola in Medioriente; La persecuzione dei cristiani, oggi; Il Medioevo tra noi: ieri, oggi, sempre; Quelle imbarazzanti mutilazioni genitali femminili…; C’è la libertà di parlare di Maometto?; Contro lo sgozzamento lento degli animali da macello senza stordimento;
E se NON lo dimostrano, come pare, cosa facciamo: continuiamo a pietirli? Io so di NON essere un buon cattolico e NON osservante, ma dico che NON dobbiamo continuare a porgere l’altra guancia e il mio carattere mi fa dire che se potessi reagirei e sosterrò apertamente che con questi presupposti il perdono e l’accoglienza comunque, come sostengono tanti cattolici “puri” e lo scrivono anche, NON può essere la regola di comportamento… tanto vale propagandare il martirio che così sarebbe in linea con il buonismo imperante; NO, io, piuttosto, nonostante l’età vado in montagna a resistere!!!
Gentilissimo Mengoli,
anche l’autore dell’articolo non crede alla possibilità di un islamismo riformato o almeno moderato, né al buonismo occidentale e cattolico. Speriamo bene…
Ma, se legge il mio articolo-recensione su cosa è in realtà l’islam
https://www.lucidamente.com/30193-islamismo-tutte-le-verita-nascoste-tripodi/
c’è poco da sperare.
Alla prossima
rt
Tutti i cristiani all’incirca sono il 30%, gli islamici il 21%, i non religiosi (come me) valutati al 16%, a meno che non sia stato classificato tra i cattolici, dato che risulto battezzato, ma non vedo perché gli appartenenti a una religione dovrebbero giustificare una serie di comportamenti, guarda caso un decalogo, come i dieci comandamenti, a quelli di un’altra religione dopo che (vedi le crociate) per ragioni solo commerciali siamo andati a cercare di massacrarli alcuni secoli fa e se non c’erano loro, noi col nostro medioevo oscurantista, non avevamo né filosofia né medicina né matematica.
Gentilissimo Enzo,
grazie per averci scritto.
Lei, come ateo, in un qualunque paese islamico rischierebbe dalla discriminazione alla condanna penale alla morte. Idem, se fosse gay o anarchico. Veda lei.
1) Il decalogo che propone Giancarlo Matta non è religioso ma civile e viene chiesto a chi è ospite di un’altra nazione della quale – pare – non accetti i principi liberal democratici di base (per esempio, stato laico, separazione stato-chiesa, parità uomo-donna, ecc.).
2) Sulle sue considerazioni storico-culturali, dovrebbe ripulirsi delle panzane raccontateci a scuola e delle idiozie politically correct: la verità storica è proprio un’altra. Ma, scusi, si ricorda le cartine storiche pre islam? Tutta l’Africa e il Medio Oriente erano romane e cristiane. E sarebbero stati gli occidentali cristiani gli invasori? Contributo arabo-islamico alla cultura? Scarso, non originale, ripreso da India, cristianesimo, ebraismo.
3) Per approfondire in pochi minuti e (forse) liberarsi da ogni pregiudizio e discriminazione su Occidente, cristianesimo, ecc., la prego di leggere (proprio su questo stesso numero di “LucidaMente”, al box 1) la mia recensione al libro di Robert Spencer, saggista costretto a vivere (negli Usa) in una località segreta e sottoposto alla protezione della polizia. Egli rintuzza, punto per punto, i luoghi comuni buonisti sull’islam. Ho cercato di farne una sintesi. La legga, la diffonda tra i conoscenti e scoprirete verità sconvolgenti che nessuno ha mai avuto il coraggio di affermare prima.
https://www.lucidamente.com/30600-esistono-i-musulmani-moderati-lo-dimostrino/
Continui pure a scriverci.