Settembre. Tempo di buoni propositi e di progetti, di sogni svecchiati e “svernati” dal caldo cassetto estivo. Sono i giorni che precedono le decisioni, di chi le ha già prese e di chi rimanderà, i giorni prima delle diete e delle palestre, i giorni di chi si guarda indietro e scopre che d’estate non succede nulla o succede di tutto: interessante. L’estate è interessante, intendo, perché il tutto per sua definizione comprende e comprime anche il negativo, l’ineffabile, il noioso e il petulante.
Valentino Rossi e Umberto Bossi accomunati dalle tasse, il calciomercato davanti a un cappuccino e brioche in riva al mare, incendi e amori vip, i soliti delitti, imprescindibili pit stop di una catarsi collettiva necessaria prima dell’inizio del vero anno. E vorrei poterlo dire con cinismo.
Tutto ricomincia – A settembre riaprono le scuole ed è per questo, forse, che siamo concettualmente portati a pensare al principio di qualcosa. Siamo strutturati fin da bambini a essere scanditi dal tempo invece che a scandirlo, e nessuno più si distende tra attenzione, memoria e attesa, nessuno più è libero grazie a quella distensio animae della quale Agostino ci aveva reso consapevoli (e basterebbe questo a farlo considerare santo). Invece continuiamo a rincorrere i minuti come una pentola d’oro alla fine dell’arcobaleno. Forse sarà perchè la fisica ci dice che il tempo da solo non esiste e che dipende dalla velocità con cui cerchiamo di fare tutto più sbrigativamente. E settembre, beh, è uno di quei mesi che arrivano sempre troppo in fretta.
Nuove spese – Settembre con le ansie delle bollette da pagare, settembre che ingobbisce dopo due giorni di lavoro, settembre con i primi bandi per le case popolari che si affacciano titubanti, come se prima non ci fosse stata la necessità – no, d’estate si va al mare -, settembre con il pane che costerà di più. Eppure settembre è anche il mese della vendemmia dei grandi vini toscani come il Chianti e il Brunello di Montalcino, il mese della nuova stagione teatrale e musicale, il mese in cui riaprono i locali e i musei e i ristoranti e i night e le luci di città notturne come Milano si riaccendono.
Modesta proposta… – Settembre contraddittorio come l’Italia, il Paese in cui tutti scrivono e nessuno legge, se l’Istat dice il vero quando afferma che poco più di un italiano su due legge un libro all’anno, e se è vero che le case editrici sono sommerse di libri tirati fuori da un cassetto o da un dischetto o più probabilmente da un cd. Naturale quindi chiedersi perché e dimenticarsi che forse non è poi così importante quanto si legge ma come lo si fa, cosa proustianamente rimane nella nostra memoria: involontaria coincidenza di un proposito e di un fatto, come l’inizio di ogni anno. Perché non fissare quindi Capodanno il primo di settembre, palesando l’inganno di un inizio scelto arbitrariamente troppo tempo fa? Per non sbagliare, il 31 agosto sincronizziamo gli orologi e teniamo lo spumante in fresco. Chissà che qualcuno non festeggi.
L’immagine: particolare di Duomo di Siena (1999, olio e acrilico) di Angela Crucitti, per gentile concessione dell’autrice. Per ammirare altre opere di questa notevole artista, si può navigare nel suo sito personale: www.angelacrucitti.com.
Ivan Libero Lino
(LucidaMente, anno III, n. 33, settembre 2008)