Il segretario del sindacato di polizia Coisp critica duramente la “manovra” del governo. La crisi non è arrivata dal basso
Se il cuore del premier gronda di sangue in senso figurato, noi purtroppo di sangue vero ne abbiamo visto grondare tanto e purtroppo sempre innocente, versato per costruire ciò che oggi chiamiamo democrazia e per continuare a difenderla questa democrazia dagli attacchi scellerati non di nemici armati, ma di gente che era chiamata a governare.
Ancora una volta la politica è autoreferenziale, salva se stessa dal sacrificio e immola gli altri sull’altare di una crisi che non è arrivata dal basso. Questa è la crisi dell’alta finanza, della politica speculativa degli Stati, non è la crisi del pubblico impiego e dei lavoratori. Sapevamo di dover fare dei sacrifici e non ci saremmo tirati indietro, abituati come siamo alla prima linea. Ma ancora una volta impera l’irrazionalità.
Snellire la pubblica amministrazione non significa fare dei lavoratori degli schiavi, ma potenziare le eccellenze per risolvere le criticità. Ecco perché invece di continuare ad assistere al proliferare di Forze di Polizia, forse sarebbe necessario potenziare quelle legittimate a dirsi tali, esistenti nel nome di un assetto organico che avrebbe trasformato il risparmio in un investimento. Ma tanti cervelli insieme non sono riusciti a partorire un ragionamento così semplice.
E allora non resteremo inermi a guardare Nerone che suona mentre Roma brucia. Noi non rinunceremo a nulla di ciò che abbiamo conquistato con sacrificio e professionalità. Abbiamo imparato che il nostro amico non è armato di pistole, ma, come il peggiore dei vigliacchi, continua a pugnalarci alle spalle!.
Franco Maccari – segretario generale del Coisp, Sindacato indipendente di Polizia
(LucidaMente, 21 agosto 2011)