Una figura che incarnava idealità antiche e moderne, ma sempre vitali per la democrazia e la libertà
Marco Pannella è stato il Gandhi italiano, un apostolo della libertà e della democrazia. Un politico autentico, se intendiamo la Politica come servizio verso il popolo, piuttosto che affare e malaffare, cioè il modo col quale viene comunemente declinata in Italia.
Un politico antico eppure modernissimo. Antico perché espressione di un ideale, di una concezione del mondo, di un orizzonte progettuale, al cui interno i principi di libertà, eguaglianza e fraternità, insieme al dovere della tolleranza, costituivano la stella polare del suo agire. Modernissimo perché, in tempi nel corso dei quali la contrapposizione e l’intolleranza sono diventati il tratto identitario e distintivo di gran parte degli apparati oggi chiamati impropriamente “partiti”, il profilo di Pannella ci ricorda le radici da cui è nata l’Italia. Vale a dire da quelle rivoluzioni, nazionale del Risorgimento e democratica della Resistenza, senza le quali essa sarebbe ancora semplicemente “un’espressione geografica” o tutt’al più un Piemonte allargato.
Rivoluzioni condotte da minoranze democratiche. Nella prima, azionisti, radicali, liberali e socialisti ne furono i soli interpreti, sicuramente degni protagonisti della seconda. Infine, in nessun italiano moderno è stata così netta la distinzione, sempre presente in Pannella, fra Giustizia e Legalità, con la prima che deve sempre precedere gerarchicamente la seconda: quasi un aspetto di religiosità laica che assegna valore al trascendente e non solo all’immanente. Facciamo tesoro di quanto ci hai testimoniato con l’esempio della tua vita, compagno Marco!
Casalecchio di Reno, 21 maggio 2016
Paolo Sartori – Partito socialista italiano di Casalecchio di Reno
(LM EXTRA n. 34, 19 maggio 2016, supplemento a LucidaMente, anno XI, n. 125, maggio 2016; editing e formattazione del testo a cura di Gabriele Bonfiglioli)