Il secondo “numero zero” disponibile per una settimana, mentre è in preparazione una conferenza nazionale per rilanciare la storica testata socialista
Il 25 dicembre scorso, nella ricorrenza dei 115 anni della sua nascita nel Natale del 1896, e 18 anni dopo la sospensione delle pubblicazioni per il fallimento della vecchia editrice del Psi, è andato in stampa il secondo “numero zero” della nuova serie dell’Avanti!, pubblicato da Critica Sociale e diretto da Rino Formica. Lo rende noto la stessa editrice di Critica Sociale che è titolare della testata, tutelata con la registrazione nel registro della stampa del Tribunale di Milano sin dal 26 novembre 1994, mentre si scioglieva il Partito socialista italiano. Del nuovo numero (il primo numero zero è andato in stampa il 25 novembre) una prima tiratura è stata inviata per posta agli abbonati di Critica Sociale e alle centinaia di circoli e gruppi socialisti che in dicembre hanno inviato la loro adesione al censimento socialista per la convocazione della Conferenza nazionale dell’Avanti!, prevista per la fine di gennaio.
Una seconda tiratura di 20.000 copie sarà invece distribuita in tutte le edicole dei capoluoghi di provincia italiani a partire dal 14 gennaio e disponibile per una settimana. In realtà la distribuzione era prevista per il 6 gennaio, ma il lungo ponte delle festività di Natale-Capodanno ed Epifania, che ha dimezzato il personale lavorativo negli uffici delle numerose agenzie di distribuzioni diffuse su tutto il territorio nazionale, ha impedito la consegna nei tempi previsti. L’edizione, particolarmente prestigiosa, è di 24 pagine. Illustra il ruolo dell’Avanti! nella organizzazione del movimento socialista delle origini e delle sue battaglie per la conquiste sociali a favore dei lavoratori e delle conquiste democratiche per il progresso della nuova società nazionale. Verrà anche pubblicato il documento “storico” – e le firme sottoscritte – con il quale il 12 novembre del 1994 si votò lo scioglimento del Psi, ponendo in liquidazione il suo patrimonio politico ed ideale.
Intanto, la direzione della testata socialista prende «atto con soddisfazione della scomparsa dalle edicole dell’abusivo giornale che, con la manipolazione del nome e del marchio del più antico quotidiano nazionale dei lavoratori, ha operato una vera e propria svendita di “gioielli di famiglia” in cambio di favori e servizi, attesi o effettivi, di natura speculativa e personale».
La linea scelta da Critica Sociale è quella di contribuire con il proprio sforzo iniziale e con le centinaia di adesioni già pervenute nel primo mese di campagna, alla mobilitazione generale per una Conferenza nazionale dell’Avanti! che raccolga tutte le tendenze del socialismo disperso per dare vita – come intuì Claudio Treves – a una forza unita in una società collettiva, proprietaria della testata e con un capitale costituito dall’azionariato popolare. Proprietari dell’Avanti! saranno così, tutti uniti oltre le differenze, circoli socialisti, movimenti e organizzazioni ora separate e deboli.
Infatti, successivamente al periodo in cui l’Avanti! sarà in edicola, Critica Sociale ha indetto un primo incontro dei “Circoli dell’Avanti!” per promuovere la Conferenza nazionale che definirà il nuovo assetto della proprietà comune della testata e che lancerà la campagna di azionariato popolare per la costituzione del capitale necessario alla ripresa regolare e quotidiana della diffusione del giornale dei lavoratori italiani.
Delle ultime vicende legate alla testata socialista, LucidaMente si è occupata di recente con vari articoli quali C’è l’“Avanti!” e c’è (purtroppo) “L’Avanti!”, Ufficiale il ritorno del vero “Avanti!” al Partito socialista italiano, Di nuovo “Avanti!”.
(k.g.)
(LucidaMente, 2 gennaio 2012)