Duro intervento di Riccardo Nencini, segretario del Psi, dopo le stragi parigine: le assurdità di multiculturalismo e pacifismo a oltranza
Riceviamo e volentieri pubblichiamo, trovandoci in perfetta sintonia con essa, l’opinione (Il tempo delle responsabilità) pervenutaci da Riccardo Nencini, segretario nazionale del Partito socialista italiano
Eccole là le tre voragini, pozzi neri nei quali ci specchiamo con disinvoltura e dabbenaggine. Le metto in ordine: la crisi della nostra identità, scalpellata quotidianamente in omaggio a un multiculturalismo peloso e irrispettoso dei valori di uguaglianza e libertà, la perdita di ruolo delle Nazioni unite, afone da almeno un ventennio, e l’apatia dell’Europa, altra rispetto alla lungimiranza dei pionieri e alla grandezza di capi di stato e di governo dell’ultimo ventennio del secolo scorso.
Abbiamo ridotto l’identità dell’Occidente a un feticcio. E invece dovremmo essere fieri di una storia che ha sottratto all’anonimato masse di donne e di uomini nel nome della libertà e dell’uguaglianza. Lo sosteniamo da tempo: nessuna tolleranza verso il fanatismo culturale o religioso, nessuna cautela verso chi calpesta i diritti fondamentali delle persone, nessun senso di colpa verso chi predica valori in contrasto con i cardini della nostra società. E nessuna comprensione verso chi nega la visita a una mostra di capolavori artistici per timore di offendere la sensibilità di chi professa una diversa religione. I fanatici sono pericolosi da ogni parte. Se, intanto, non difendiamo la bussola della nostra identità, se non abbiamo certezza di chi siamo, non saremo in grado né di confrontarci con le diversità né sapremo reagire con convinzione al dramma di questi giorni.
So bene come la pensava Oriana Fallaci. Ne abbiamo parlato più volte. Non ho condiviso le previsioni cupe sull’Eurabia, ma su un punto aveva ragione, e proprio su quel punto venne attaccata, vilipesa, lapidata da professionisti del pacifismo al caviale e da intellettuali che dovrebbero almeno chiedere scusa per averla offesa e soprattutto per aver sbagliato ogni analisi. Il punto, allora: l’Europa sta diventando molle, ha perso la sua spinta vitale. Già. Chi può dissentire?
La guerra ha assunto da tempo caratteristiche inimmaginabili rispetto ai conflitti tradizionali combattuti da eserciti nazionali. L’Onu nacque per dirimere le guerre tra stati. E invece i focolai che insanguinano lo scenario internazionale si sono accesi soprattutto all’interno degli stati. Per lo più si tratta di conflitti etnici, religiosi, moltiplicatisi nel quinquennio in corso tra il Medio Oriente e l’Africa del Nord. Non ho notizia recente di decisioni risolute da parte dell’Onu. Un silenzio assordante. Rivederne la fisionomia e l’organizzazione è una priorità. Il mondo non si avvia verso l’età dell’oro. Chi pensa di affrontare il problema al solo grido di “Je suis Paris” fa la cosa giusta ma insufficiente. L’Europa non c’è. Irriconoscibile. Il Mediterraneo è in fiamme e noi ci balocchiamo nel buonismo. Una dignitosa esecrazione e poco più.
Se, come sostiene il presidente Barack Obama, a Parigi si è commesso un crimine contro l’umanità; se, come affermano capi di governo, siamo di fronte a una nuova guerra; se, come ci informano servizi e diplomazie, l’Isis ha colpito e colpirà ancora, alla retorica vanno sostituiti mezzi più convincenti: strutture di intelligence che si coordinino e si scambino informazioni, tutte le informazioni, il coinvolgimento pieno della Russia, l’uso sinergico di strumenti militari, la rinuncia a far prevalere su tutto l’interesse economico di singoli stati.
Non è indispensabile appartenere agli ultimi della Terra per essere reclutati dal fondamentalismo religioso. Sono altri, e più profondi, i sentimenti che si muovono. I sentimenti che noi abbiamo smarrito e che non saremo in grado di afferrare se non ci diamo una nuova Dichiarazione universale. L’umanesimo liberale deve essere innaffiato ogni giorno, rinnovato, cresciuto. Altrimenti si spenge.
Riccardo Nencini – segretario del Partito socialista italiano (Psi)
(LM EXTRA n. 33, 16 novembre 2015, Speciale stragi Parigi, supplemento a LucidaMente, anno X, n. 119, novembre 2015)
NON viene sufficientemente additata alla pubblica opinione la distruzione o meglio il tentativo neanche tanto velato di distruzione della sovranità degli stati nazionali, messo in atto dai burocrati di Bruxelles “pro domo loro” e purtroppo sostenuto da altri burocrati non eletti da alcuno, messi in ruoli di vertice come il nostro Presidente della Repubblica e i Presidenti di Camera dei Deputati e del Senato. Credo che per eliminare queste fughe in avanti debba essere rivista la Costituzione e togliere questi poteri di nominare rappresentanze di secondo livello ai partiti e andare a ruoli di elezione diretta dai cittadini.
Da mesi se non da anni è palese la necessità che l’Europa diventi nazione di popoli che eleggano rappresentanti che contano, molto più di quanto oggi pesino i parlamentari europei, ed esprimano una voce unica in economia, difesa tutela dei diritti. O, meglio, una di maggioranza e una di minoranza per mantenere sempre vigile la dialettica politica. Uno Stato che non debba sottomettersi ai pareri Usa o alle violenze altre o all’Africa o alla Cina, ma abita da portare i suoi suggerimenti per contribuire a risolvere problemi di convivenza, oggi persino di sopravvivenza..
Circa la visione di Nencini sulle guerre di religione mantengo seri dubbi: guerre di potere economico travestito con simboli che più facilmente manipolino chi si auspica aderisca a costo della vita.
Preferirei ricordargli la posizione di Matteotti e di Zanardi sulla prima guerra mondiale e come il tempo e la storia abbiano confermato le buone ragioni di non interventismo e le tragedie eravate dalla prima guerra mondiale.
Condivido l’idea che dobbiamo essere orgogliosi comunque del percorso fatto, così da trovare l’energia per farne un altro che necessariamente ha da essere diverso: non solo il clima metereologico è cambiato, ma quello sociale, politico, economico ecc.
Buon lavoro, Nencini, e buon lavoro a tutti noi pacifisti by mt