Una narrazione che unisce l’incanto della fiaba al gusto per la fantasia sfrenata e surreale. Queste le caratteristiche cardine de Il pianeta Blu Myosotis (pp. 88, € 14,00, inEdition editrice/Collane di LucidaMente) della scrittrice italo-francese Annaraffaella Farao, prima uscita della collana di letteratura per l’infanzia e per ragazzi Girandole luminose, e già giunto, in pochi mesi, alla seconda edizione. A illustrare il libro – ma sarebbe meglio dire decorare, visto il valore e la bellezza delle illustrazioni – Pucci Violi.
Ecco come il curatore dell’opera, Max Ponte, e la stessa autrice presentano l’opera.
Il pianeta Blu Myosotis, racconto di Annaraffaella Farao, giunge alle stampe in un’edizione bilingue illustrata che ne mostra la ricchezza narrativa e le molteplici suggestioni.
L’autrice ha seguito personalmente la traduzione dal francese – sua lingua madre – e il delicato lavoro d’illustrazione, con l’obiettivo di presentare ai lettori un’opera rispondente all’impronta iniziale. In queste attività di ricreazione linguistica e rappresentazione visiva chi ha lavorato con lei ha esperito quanto siano forti ne Il pianeta Blu Myosotis temi e tratti costitutivi come il gusto per il meraviglioso, per la raffinatezza quasi decorativa ed enciclopedica che spiega davanti ai nostri occhi mappe celesti.
La protagonista di questa favola è Bellatrix, bambina centenaria, personaggio sui generis, creatura dai capelli rossi che viaggia nello spazio su un guscio di noce. Le vicende si dipanano attorno alla preparazione del compleanno di Bellatrix, circondata dall’affetto della nonna Lyra, unica sopravvissuta della famiglia, e dei bizzarri amici provenienti dal cosmo.
Nel corso della narrazione, lettori d’ogni età potranno scoprire i particolari di una storia in cui la realtà è elevata ad armoniosa surrealtà.
A completamento del racconto è stato realizzato un glossario, essenziale e allo stesso tempo sorprendente.
(Max Ponte, Introduzione a Il pianeta Blu Myosotis)
PREFAZIONE DELL’AUTRICE
Tutto è iniziato con una passeggiata, sì ma non una passeggiata qualsiasi, sto parlando di quella del celebre quadro di Chagall dove compaiono due personaggi: un uomo – Marc -, che tiene per mano una giovane donna – Bella -, in una posizione alquanto strana. Solo le mani li uniscono. E lei prende il volo.
“Volo, volo!” esclama Bella. “Vieni con me, Marc! Ti sentirai leggero e potremo raggiungere il pianeta Blu Myosotis, dove sarà permesso danzare la java con gli angeli musicanti, gustare spiedini di cioccolato alla gardenia, fare l’altalena attaccati alle ali delle farfalle giganti, poi addormentarci su letti di petali d’iris, di peonie mischiate a profumi d’ambra, noce moscata e cannella; dormire su un’amaca intessuta di fili di seta; giocare a nascondino con i folletti; raccogliere caramelle nei campi della golosità; fare il bagno nelle stelle cadenti; gustare lecca-lecca alle mandorle osservando un chiaro di Saturnavegalopia, il pianeta vicino, oppure fare gare con gli unicorni su arcobaleni argentati”.
Allora, vuoi imbarcarti con Bellatrix, sul suo guscio di noce, alla volta del pianeta Blu Myosotis?
(da Annaraffaella Farao, Il pianeta Blu Myosotis, Introduzione di Max Ponte, inEdition editrice/Collane di LucidaMente)
L’immagine: la copertina della seconda edizione del libro di Annaraffaella Farao.
Simone Jacca
(LM EXTRA n. 15, 15 giugno 2009, supplemento a LucidaMente, anno IV, n. 42, giugno 2009)