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Home ALIMENTAZIONE-CUCINA-RICETTE

Valdo Vaccaro: Il significato di essere vegani e il relativo stile di vita

Dalla redazione by Dalla redazione
10 Agosto 2011
in ALIMENTAZIONE-CUCINA-RICETTE, INTERVENTI/RIFLESSIONI, SALUTE-MEDICINA
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Il testo della conferenza tenuta nello scorso luglio a Hong Kong

Essere vegani significa essere gente speciale, o almeno gente che cerca di diventare tale, ponendo a se stessa degli obiettivi sicuramente avanzati e superiori rispetto alla normalità. Essere vegani significa capirsi al volo, parlare la stessa lingua, sentire gli stessi sentimenti di amore per noi stessi e la natura che ci circonda, nonostante le nostre diversità etniche e culturali. Essere vegani significa pensare, fare, mangiare, comportarsi in particolari e distinti modi, non per snobismo o per moda, ma perché noi umani siamo davvero creature dotate di motori biochimici e spirituali fuori del comune, per cui siamo obbligati a procurare carburanti speciali per i nostri propulsori.

Quali sono i nostri ingredienti – Serve aria fresca, luce solare, acqua pura, frutta, vegetali, semi, germogli e tuberi, al posto del “cruel food” e del cibo spazzatura, che include le proteine animali, i cibi inscatolati, salati, zuccherati, cotti e sintetizzati. Serve spiritualità e motivazione, serve amore e fratellanza universale, serve religioso rispetto per il prossimo, servono idee all’altezza della situazione, e non pensieri mediocri e scriteriati. Servono idee coraggiose e innovative, non luoghi comuni e pensieri allineati con quanto fa la maggioranza.

Il rifiuto di ogni etichetta discriminante – Sono vegetariano da 60 anni, ovvero da quando ero ragazzino, e sono diventato vegano tendenzialmente crudista negli ultimi 30 anni. Ma, onestamente parlando, non mi è mai piaciuto essere chiamato vegetariano o vegano o crudista. Tutte queste non sono altro che etichette semplificative volte a ghettizzare in qualche modo chi va fuori dal gregge. Mi ritengo una persona semplice che ha scelto di comportarsi secondo le leggi della natura, come qualunque uomo dotato di comune buonsenso e saggezza dovrebbe fare.

Il convivere problematico – Sono dunque un uomo normale, costretto però a vivere in una società anormale e sub-normale, demenziale e deformante, dove la maggioranza consuma qualunque tipo di sostanza messagli a disposizione dal mercato, qualunque tipo di mercanzia esposta a destra e a manca, poco importa se impregnata di sangue, di sofferenza e di morte. Una società formata da gente che non sceglie, non seleziona, non pensa, ma che semplicemente butta dentro con ingordigia e indifferenza, obbedendo agli schemi, ai cattivi esempi e alla diseducazione televisiva di massa.

Insensibilità etica ed estetica – Gente che immette in bocca e nello stomaco qualsiasi porcheria capace di sfamare i propri gusti deviati e pervertiti da abusi e da abitudini inveterate. Gente che trova normale e pacifico trasformare il proprio intestino in una tomba per cadaveri dilaniati nei macelli. Gente che mastica qualsiasi materiale, sia esso un granchio puzzolente, uno scorpione arrostito, una testa di vipera, un fegato di anatra o un testicolo di bue. E lo fa con la stessa scioltezza e la stessa disinvoltura di chi ha in bocca una chewing-gum o una innocente e succosa mela Granny Smith. Più che di cattiveria, si tratta di carenza culturale, di mancanza educativa, di sistematica insensibilità etica ed estetica.

Un’importante fiaccola che si muove controcorrente – Noi vegani non siamo affatto gente minoritaria o secondaria in termini di valore. Mettiamoci bene in testa che noi siamo gente vera, dotata di qualità, di caratteristiche, di vedute ecologiche importanti e di sensazioni ormai rarefatte, quali la compassione per gli animali perseguitati e la preoccupazione per una natura messa a dura prova dalla dabbenaggine umana. Noi siamo quelli che portano controcorrente la fiamma olimpica e il testimonial della verità. Dio ci guardi dalla presunzione e dall’arroganza. Stiamo però attenti a non fare l’errore opposto. Manteniamo alta la nostra autostima e prendiamo coscienza del nostro ruolo altamente educativo. La gente sbagliata e da discriminare non sta tra le nostre fila ma piuttosto nel campo avverso. La gente sbagliata sta negli anziani, ingessati nelle loro solite e obsolete tradizioni, ma soprattutto nelle schiere di giovani che seguono i McDonald’s, i Burger King e i Kentucky Fried Chicken. Il business e la finanza sono importanti, ma nulla valgono se manca la salute. Ogni spinta verso il veganismo tendenzialmente crudista significa fare del bene a se stessi, alla propria famiglia e al pianeta in generale.

La natura è sovrana medicatrice di tutti i mali – Qual è dunque il mio messaggio alla comunità vegana e non vegana? Come affermo nei miei libri Alimentazione naturale e Storia dell’igienismo naturale, la Natura è sovrana medicatrice di tutti i mali, in ossequio a Pitagora, a Ippocrate, alla Scuola medica salernitana e a Leonardo da Vinci. In più aggiungo alcuni altri punti fondamentali.

Siamo vegani per disegno biologico – Punto 1. Dobbiamo essere vegani perché siamo disegnati in senso vegano-fruttariano e non in senso proteico. Lo confermano tutte le scienze. Lo dimostrano cento segnali coerenti e inequivocabili che non sto qui nemmeno ad elencare. Basti sapere che, non appena superiamo i 25-30 grammi di proteine al giorno (quota che si raggiunge a occhi chiusi con qualsiasi dieta crudista), finiamo in zona pericolo, in zona acidificazione del nostro sangue alcalino attestato su un pH compreso rigorosamente tra 7.30 e 7.50 sulla scala acido-alcalina che va dallo zero (max acidità) al 14 (max alcalinità), e caratterizzato da assenza totale di enzima uricasi (indispensabile per disgregare l’enorme quantità di acido urico, 28-30 grammi per kg di carne o di pesce). I mangiatori di carne e di carogne sono invece caratterizzati da sangue acido e da alta presenza di enzima uricasi, oltre che da alta acidità stomacale, da intestini corti, tozzi, lisci. L’esatto contrario dell’intestino umano, extralungo, spugnoso, gomitoso, e dotato di un apparato assimilativo delicatissimo e complesso, con 4-5 milioni di villi assorbenti equivalenti incredibilmente a due campi da tennis.

Dobbiamo essere una forza solare ad aura rossa, non un buco nero che ruba energia intorno a sé – Punto 2. Dobbiamo essere crudisti, perché la forza reale della natura sta principalmente nella frutta matura e nei vegetali allo stato naturale, nelle mandorle e nelle noci, come confermato dalle onde vibrazionali delle tabelle Simoneton. Tabelle precise e verificabili che pongono la frutta tra le sostanze vivificanti ed emittenti i massimi valori Angstrom (9-10.000) accompagnati da radiazioni all’infrarosso, quelle che rendono pure l’aura umana rossa, solare, piacevole e dispensatrice di forza e vitalità. Le carni, le proteine animali, gli integratori, le vitamine sintetiche, i cibi pastorizzati e devitalizzati, i sali e gli zuccheri industriali, i the e i caffè, fanno a gara nello stare in basso, nell’oscillare tra i 1.700 Angstrom tipici delle persone in stato di cancro terminale e i 3.000 dei cibi ladri e ammalanti. Fanno a gara nell’emettere radiazioni grigie, nerastre e ai raggi X, quelle che rendono poi l’aura umana negativa ed assorbente, ladra di energie circostanti al pari di un buco nero stellare. È d’obbligo per ogni essere umano mantenere il suo stato di equilibrio e di forma psicofisica ideale, evitando di scendere sotto il livello di 6.500 Angstrom.

Un buon compromesso con gli amidi cotti in modo intelligente – Punto 3. Dobbiamo essere tendenzialmente crudisti, accettando alcuni compromessi con l’amido cotto (patate, yam, castagne, cereali integrali, pani integrali, paste integrali), al fine di raggiungere con maggiore facilità il bilancio calorico giornaliero, visto che i nostri ritmi e sistemi di vita moderna ci impediscono di alimentarci con la dovuta frequenza. L’amido naturale, cotto al minimo e con intelligenza, non solo rimane integro, ma a volte aumenta il suo valore in disponibilità calorico-nutritiva (come nel caso delle patate cotte poco e con la buccia addosso, o nel caso dei cereali integrali tenuti in ammollo per ore prima di essere cotti al dente). Precedendo poi tali cibi cotti con un abbondante piatto di insalata verde, diamo una adeguata carica enzimatica al bolo, rendendo la fase digestiva-assimilativa rapida, ottimale e priva di patologica leucocitosi.

Frutta come strumento strategico – Punto 4. Dobbiamo collocare la frutta fresca in cima alle nostre scelte nutrizionali, perché la frutta rappresenta l’arma più potente e invincibile contro il cibo morto, il cibo spazzatura, le cole, gli zuccheri e i sali, il tabacco, il the e il caffè, e anche contro l’arrogante e marcia coalizione che sta cercando di renderci tutti deboli, malati e clienti fissi di Big Pharma.

L’importanza della motivazione – Punto 5. Abbiamo bisogno di motivazione per essere non solo sani, ma anche liberi e felici. Motivazione morale e spirituale, evitando ogni offesa e ogni crudeltà ad altre creature viventi. Motivazione politica, lottando contro i manipolatori e i cospiratori, contro la pesante aggressione delle multinazionali del latte, delle carni, delle cole, dei vaccini, dei farmaci, degli integratori, dei cibi concentrati, pastorizzati, arricchiti e rinforzati, dei pesticidi e degli Ogm. Motivazione psicologica e mentale, adottando una filosofia di vita orientata sul significato, come quella del grande neurologo austriaco Viktor Frankl (1905-1997) che, nel confezionare una ricetta contro la tendenza umana al suicidio, ci ha lasciato qualcosa di ben più importante, ovvero una vera e propria formula della felicità.

La formula frankliana – D (despair, disperazione) = S (sufference) – M (meaning, motivation, significato, motivazione). Chiaro che, per quanto gravi possano essere in certi casi la D e la S (max valore 100), se sappiamo massimizzare il valore della M al punto max 100, potremmo arrivare alla formula D = 100 – 100, per cui la disperazione sarà ridotta a zero. Esistono casi di atleti che perdono una gamba in un incidente e che, anziché abbattersi e cercare il suicidio, trovano la motivazione che li trasforma e li rende addirittura migliori di quando erano in perfetta ed integra forma fisica. La M sta per “meaning” (significato) ma, se vogliamo, significa anche miracle (miracolo).

Rappresentiamo una voce discretamente ascoltata – In Italia c’è già un buon numero di club e di iniziative che aderiscono a questo stile di vita e ai punti appena citati. In agosto avremo un raduno estivo in zona Monopoli-Bari. Riusciamo a farci sentire, sia in Italia che fuori.

L’aspetto spirituale non può essere disatteso – «Pensare che siamo toccati e mossi solo dagli aspetti materiali e visibili delle cose è stupidità manifesta», scrisse Giordano Bruno, indimenticabile filosofo nolano. Per questi suoi pensieri profondi, e per altri simili, i papi del Vaticano lo trascinarono davanti ai loro tribunali. Nel dicembre del 1599 i giudici dell’Inquisizione chiesero a Bruno di confessare le sue malefatte e di pentirsi dei suoi crimini ideologici. Disse loro: «Mi spiace, ma onestamente non ho nulla di cui dovermi pentire». Il 17 febbraio 1600, a Campo de’ Fiori in Roma, Giordano Bruno, lingua in giova (legata e penzolante in fuori), venne arso vivo di fronte a una folla di gente che lo insultava e gli tirava pure dei sassi, dato che per il vistoso cartello allestito dagli aguzzini papali, il martire Bruno era un temibile assassino.

Oggi il mondo è cambiato, ma il potere è nelle mani di pochissimi – Cinquecento anni fa il Vaticano, coi suoi dogmi della Santa Trinità “Padre-Figlio-SpiritoSanto”, era terribilmente potente e mortifero. Oggi? Per fortuna le cose sono cambiate. Ma il potere rimane sempre nelle grinfie di pochi. Il mondo procede sempre secondo certi schemi geometrici. E non si tratta affatto dei buoni triangoli del grande Pitagora.

Prendere coscienza di quanto sta accadendo e opporsi a ogni nuovo totalitarismo – Dobbiamo essere uniti e lottare duramente per difendere la nostra salute. Non spaventarsi, non abbattersi e mai darsi per vinti. Siamo sempre sette miliardi contro un milione. E, non dimentichiamoci, la spiritualità di Giordano Bruno e la motivazione di Viktor Frankl stanno decisamente dalla nostra parte. Non si tratta di un problema italiano, americano, europeo, ma di una crisi profonda e universale che tocca New York, Londra, Parigi, Roma, Berlino, Singapore, Hong Kong, Tokyo, Pechino e Shanghai. Molto lavoro deve essere fatto per proteggere la libertà e il benessere dei nostri figli e dei nostri nipoti. Il primo passo è la scelta vegan. Il secondo passo è quello di prendere coscienza dei fatti e di tenersi aggiornati su quanto sta succedendo intorno a noi e sopra di noi. Il terzo passo è quello di usare, ognuno secondo le sue possibilità, tutti gli strumenti di informazione, di contrasto civile e non violento, di disobbedienza e di resistenza passiva contro la nuova tirannia e il nuovo totalitarismo che stanno minacciando ed oscurando il nostro pianeta.

Valdo Vaccaro (Free and independent school of behavioural and nutritional sciences – Scuola libera e indipendente di Scienze nutrizionali e comportamentali)

(LucidaMente, 10 agosto 2011)

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Tags: acqua puraalimentazioneAlimentazione naturaleberlinocibo spazzaturadietaFree and independent school of behavioural and nutritional sciencesfrescafruttagermogligiordano brunoHong KongHongkongIppocrateLeonardo da Vincilondraluce solarenew yorknuovi totalitarismiOgmparigipechinoPitagoraproteineromasangue alcalinoscienzaScuola libera e indipendente di Scienze nutrizionali e comportamentaliScuola medica salernitanasemiSingaporestile di vitaStoria dell’igienismo naturaleTokyovaldo vaccarovaticanoveganveganiveganovegetaliViktor Franklvitamine
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