Un “Viaggio in Oriente” alla scoperta di un mondo straordinario per natura, cultura e spiritualità attraverso la mostra fotografica inedita di Fosco Maraini, film, documentari e tre giorni di studi e convegni
Tre giornate di studio, la proiezione di due film e un documentario, una suggestiva mostra fotografica e vari incontri di studio, entro il contenitore Viaggio in Oriente: Ou Topos Tibet (per la locandina dell’evento, clicca qui; per il programma completo, clicca qui). Il tutto a Venezia, da martedì 8 a domenica 20 novembre 2022, presso Ca’ Foscari, Cfz-Cultural flow zone – Tesa 1, Zattere al Pontelungo, Dorsoduro 1392.
Il viaggio come simbolo di acquisizione di conoscenze e religiosità, apertura alla diversità culturale e superamento dei propri limiti: questo il tema dell’iniziativa promossa e organizzata dal Centro Lama Tzong Khapa col patrocinio del Comune di Venezia, dell’Università Ca’ Foscari Venezia, dell’Unione buddhista italiana (Ubi), dell’Fpmt Italia (Fondazione per la preservazione della Tradizione mahayana), e inserita nel palinsesto Le città in festa. Nel contesto immaginario in cui l’Oriente è l’alterità per eccellenza, segreto depositario di una visione più autentica della realtà, totalmente smarrita nell’Occidente civilizzato, il Tibet, racchiuso nelle sue montagne, rappresenta il mito più irraggiungibile. «It could be argued that Tibet no longer exists, or that if it does, it is only as a utopian vision in a virtual world» (“Si potrebbe dire che il Tibet non esiste più, o che, se ancora esiste, è solo come visione utopica in un mondo virtuale”), scrive l’antropologa e storica dell’arte orientale Clare Harris. In effetti, a partire dalla fine dell’Ottocento, la realtà storica del Paese delle nevi si è persa nei confusi pregiudizi occidentali. Partendo dalla “Dottrina segreta” di Helena Blavatsky, l’idea di un immaginario trascendente comune a Oriente e Occidente sepolto nel misterioso Tibet si trasferisce nelle ardite filosofie di René Guénon e trova divulgazione più popolare in romanzi come Orizzonte perduto di James Hilton e nella sua traduzione cinematografica nell’omonimo film diretto da Frank Capra nel 1937.
L’evento sarà inaugurato martedì 8, alle ore 14,30, con i saluti istituzionali da parte di Centro Lama Tzong Khapa (Danillo Ghirardo), Unione Buddhista Italiana (Filippo Scianna), Comune di Venezia (Paola Mar), Università Ca’ Foscari (Caterina Carpinato) e con l’inaugurazione della mostra fotografica Sulle orme di Giuseppe Tucci: da Fosco Maraini a oggi. La storia e la contemporaneità del Tibet nelle immagini di Fosco Maraini e negli scatti di Giampietro Mattolin.
La mostra, attraverso 70 foto in bianco e nero e a colori, racconta delle spedizioni compiute dall’archeologo Tucci, attraverso le fotografie di Maraini, che, giovanissimo, lo accompagnò, come assistente e fotografo, nelle sue spedizioni del 1937 e del 1948. A fianco delle opere di Maraini, quelle del fotografo e viaggiatore contemporaneo Giampietro Mattolin. Il colore delle sue foto fa da contraltare alla scala di grigi delle immagini di Maraini, riproponendo persone, paesaggi e situazioni in un orizzonte cromatico prepotentemente diverso, ma persistente testimonianza di un passato che intende resistere. «Attraverso questa mostra vogliamo portare l’attenzione su quanto i tibetani hanno subìto negli anni; mio marito si era innamorato della loro antica cultura, che rivive in queste foto» afferma Mieko Namiki, moglie di Fosco Maraini. «L’Unione buddhista italiana è felice di patrocinare questo prezioso evento che ci porta vicini a un territorio unico. Culla e custode di una tradizione spirituale che è patrimonio dell’umanità, il Tibet risuona nei cuori di tutti coloro che sentono la necessità di una visione saggia e compassionevole del mondo», le parole di Filippo Sciana presidente dell’Ubi.
Le immagini: quelle in bianco e nero sono foto di Fosco Maraini (Proprietà Gabinetto Vieusseux ©Archivi Alinari; quelle a colore sono foto di Giampietro Mattolin.
C. Liliana Picciotto
(LucidaMente 3000, anno XVII, n. 203, novembre 2022)