Attese è la prima raccolta poetica di Francesco Piluso, in preparazione presso le Edizioni di LucidaMente (collana Le costellazioni sonore). La ricerca di una ragione oltre il velo delle cose, le ansie della giovane età e una certa tensione mistica, sempre problematica e ancorata alla realtà, pervadono questa prova poetica, in cui l’autore, benché molto giovane, offre una prova di sensibilità ritmica e di matura visione del mondo.
Eccone tre “assaggi”.
PENSIERO IN APRILE
Cosa ci resta da pensare adesso
che il sogno si è spento,
in polveri di libri e frammenti
di stelle ed altro, altro ancora.
Forse – se dubitare è lecito –
sopravvive soltanto un alito
di vento, così leggero da baciare
l’erba, così da accarezzare
la superficie dell’acqua,
mentre un sibilo mette
i brividi ai passi.
Continua a sperare e presto sarà luce.
1, 2, 3 E POI?
E poi… seguiterò nel gioco fatuo
di aggiungere ad ogni numero
un numero nuovo, nell’inutile attesa
dell’infinito, o smetterò
di affidarmi alla logica matematica
per ascoltare nei silenzi l’anima,
nell’attesa che un colpo d’ali, un
fremito di vento o un battito del cuore
m’inizi finalmente al volo.
A F.P. mio nonno
DIRE ADDIO
Ho perso Dio,
evaporato tra le lacrime
calde versate sulle tue
mani ormai fredde
che ho sorretto
e baciato ad estremo saluto
cercando
un modo per dirti addio.
(da Attese di Francesco Piluso, Edizioni di LucidaMente)
L’immagine: Sguardo all’orizzonte (2007, inchiostro su carta), di Tatiana Spinelli.
Giuseppe Licandro
(LucidaMente, anno II, n. 7 EXTRA, supplemento al n. 21, 15 settembre 2007)