Quinto anno di vita di “LucidaMente”: toccati centomila lettori e si va verso il centesimo numero
A distanza di circa un anno ci ritroviamo a fare il bilancio della situazione del Belpaese e dello stato di salute di LucidaMente. Qualcosa, sul piano politico generale, è cambiato, ma certamente non in meglio, mentre non possiamo che dirci soddisfatti della nostra rivista, piccola ma combattiva (tra l’altro, siamo vicini a raggiungere, considerando anche i supplementi, i 100 numeri usciti e abbiamo appena registrato i 100.000 contatti!), che continua a fornire il proprio contributo per migliorare l’Italia e salvarla da una pericolosa deriva autoritaria.
A parte il tormentone degli “scandali erotici”, nel 2009 si è registrata la crisi economica più grave dal 1929 in poi e si è profilata l’ombra di una nuova Tangentopoli, dai contorni anche più inquietanti di quella precedente, mentre ampie zone del Paese sono crollate sotto le frane e il terremoto, con una parte del territorio ormai devastato sul piano ambientale e saldamente in mano alla criminalità organizzata e ai comitati affaristici.
Lucidamente l’altra faccia dell’informazione
Sicuramente il giornalismo italiano sta attraversando una fase di grande evoluzione, soprattutto per quanto riguarda le nuove strategie editoriali nel campo della multimedialità, le nuove modalità di fruizione dell’informazione, in una formula che possa riassumerle tutte, i “nuovi giornalismi”.
Come già affermato nel precedente editoriale, «LucidaMente non è solo una rivista d’informazione e di approfondimento all’interno del mondo virtualmente illimitato del web, ma un esempio concreto di come sia possibile essere indipendenti e svolgere un’importante funzione intorno a tematiche di cronaca e attualità, quali l’involuzione della classe politica, il testamento biologico, l’eutanasia, le unioni di fatto, i diritti degli animali, le emergenze ambientali e, soprattutto, la violenza e il potere esercitati nei confronti dei soggetti socialmente più deboli”. Per compiere un buon lavoro, occorre fornire una lettura attenta e aggiornata, seria e obiettiva, unita alla costante attenzione di ricerca delle fonti e di notizie non manipolate.
Siamo ancora convinti che “la nostra rivista ha saputo certamente svolgere una duplice funzione: da un lato, essere strumento di promozione culturale e, dall’altro, catalizzare un numero sempre crescente di giovani scrittori e di aspiranti giornalisti, aprendosi verso i nuovi orizzonti della comunicazione linguistica, della formazione e della valorizzazione dei nuovi talenti, dei quali, nonostante tutto, il nostro paese continua ancora ad essere ricco».
Una redazione solida
Continuiamo a pensare che «i redattori e i giornalisti-collaboratori della nostra rivista, con forte spirito critico e ampio rispetto per tutte le posizioni etico-politiche, si sono sempre proposti in questi anni come specchi rifrangenti di una realtà in fieri, di cui hanno saputo cogliere sia la sostanza, sia le sfumature, rinnovando anno dopo anno l’impegno nella struttura redazionale». La concreta determinazione, la grande professionalità e onestà, lo spirito di collaborazione, hanno posto le basi per seguire coraggiosamente e tenacemente un percorso insieme, una buona occasione da cogliere. Il cuore della redazione è ormai da qualche anno bolognese, composto da un network compatto di persone fortemente motivate e spinte dalla grande passione per questo mestiere.
Alle inchieste e analisi della società in generale è dedicato il supplemento di metà mese LM MAGAZINE, mentre del capoluogo felsineo si occupa il supplemento LM BO; LM EXTRA è invece un inserto dedicato alla cultura e all’editoria. E i libri delle collane di LucidaMente, editi, come la nostra rivista, dalla inEdition editrice di Bologna, continuano a uscire: narrativa, poesia, saggistica. Di qualità.
Un anno laico
Il 2009 è stato un anno all’insegna delle battaglie civili per LucidaMente. La rivista è stata tra i fondatori e sostenitori della Rete laica bolognese, nata in autunno grazie a gruppi di associazioni e singole persone unite dall’intento di trasformare la città e renderla “libera di scegliere”.
Proprio questo slogan è stato il simbolo della prima, lunga e difficile battaglia portata avanti dalla neonata rete: quella sul testamento biologico (o dichiarazioni anticipate di trattamento). La nota vicenda di Eluana Englaro e di suo padre Beppino, avvenuta nel febbraio dello scorso anno, ha suscitato già allora indignazione e rabbia all’interno di numerose associazioni bolognesi e nella redazione di LucidaMente. Così, sulla scia dell’esperienza di altre città, anche a Bologna si è avviata una serie di iniziative sociali e culturali, volte ad ottenere l’istituzione di un registro comunale, al fine di depositare il proprio testamento biologico. A partire da questa importante proposta collettiva, si è decretata la formazione della Rete laica. Nel giro di poche settimane è stato raggiunto l’obiettivo: la Rete, con il decisivo apporto della rivista, ha raccolto le 3 mila firme necessarie per portare nel Consiglio comunale di Bologna la discussione sul tema. Il 25 gennaio 2010 quest’ultimo ha approvato l’istituzione del Registro dei testamenti biologici.
La straordinaria vittoria che LucidaMente e tutte le forze laiche bolognesi hanno conseguito nello scorso gennaio è stata solo il preludio di una serie di battaglie che ci accingiamo a portare avanti. L’impegno politico e culturale della rivista è diventato a tutti gli effetti uno dei valori fondanti e degli obiettivi principali del gruppo che la compone.
Un nuovo anno, un nuovo decennio?
La rivista, dunque, va avanti. Forte, solida e sicura di non deludere i suoi fedeli lettori. Le prospettive sono come al solito a breve termine, ma con tutta la volontà e l’ambizione di “allungarsi” e raggiungere mete lontane e future, con la speranza di avere il sostegno finora ricevuto.
L’obiettivo primario resta, ovviamente, quello di fornire un’informazione seria, dignitosa e svincolata da qualsiasi forma di servilismo politico e culturale. Un’informazione ampia, totale e che abbracci le tematiche a noi più care, allo stesso tempo più impellenti: la laicità, l’ambiente, l’esclusione sociale, gli squilibri mondiali da una parte, e poi la letteratura, la filosofia, la musica, l’arte, il cinema, il teatro dall’altra. Cultura ed etica civile, dunque, i due pilastri su cui poggia questo piccolo tempio “eretico”.
La città di Bologna si prepara ad affrontare un anno diverso dagli altri, un anno stagnante. L’Italia si è lasciata alle spalle uno dei decenni più bui dal Secondo dopoguerra: il Medioevo culturale e sociale dell’epoca contemporanea. LucidaMente vuole formare quella rete di associazioni e persone unite dall’intento di creare un Rinascimento bolognese e italiano. Lavorando, raccontando e continuando a fare informazione critica, come sempre, a “Mente Lucida”.
L’immagine: Armonia di luci e colori (80×60, olio e acrilico, collezione pubblica, Castelnuovo Berardenga) di Angela Crucitti, per gentile concessione dell’autrice. Per ammirare altre opere di questa notevole artista, si può navigare nel suo sito personale: www.angelacrucitti.com.
Rino Tripodi, Giuseppe Licandro, Viviana Dasara e Simone Jacca, rispettivamente direttore responsabile, vicedirettore, caporedattrice e coordinatore della rivista
(LucidaMente, anno V, n. 53, maggio 2010)