Dopo “Perché non cento?”, Alessandro Pagani torna a farci divertire con la sua seconda pubblicazione, edita da 96, Rue de-la-Fontaine Edizioni
Noi di LucidaMente, come avevamo detto per il precedente lavoro di Alessandro Pagani, Perché non cento? (edizioni Augh!), amiamo i giochi di parole. Di nuovo, lo scrittore fiorentino non ci ha deluso. La sua ultima pubblicazione, fresca di stampa, dall’emblematico titolo Io mi libro (96, Rue de-la-Fontaine Edizioni, pp. 78, € 10,00), è una raccolta di 500 frasi umoristiche e freddure, volte a far emergere le leggerezze e le comiche ambiguità dell’animo umano.
L’autore nasce nel 1964 a Firenze, dove vive e lavora presso l’Azienda sanitaria. Da sempre appassionato di letteratura, Pagani fa parte negli anni Ottanta del movimento artistico underground fiorentino Pat Pat Recorder. Nel 1988 suona come musicista con svariati gruppi, approdando infine all’attuale rock band Stolen Apple, della quale è il batterista. Inoltre, è uno dei membri della giuria del concorso di poesia “Daniela Pagani-Manuela Masi” di Bagno a Ripoli (Firenze). Leggendo Io mi libro d’un fiato o, ancor meglio, affidandosi al caso aprendo una qualunque delle pagine, il lettore potrà trovare un’oasi di umorismo. E potrà così recuperare, anche solo per pochi secondi, una predisposizione più brillante e allegra verso la vita, spesso votata alla pesantezza e all’urgenza.
Di seguito, una selezione di alcune delle nostre frasi preferite: «La gente d’estate va più al mare che in montagna. È un luogo comune». «“Amore, sono pazzo di te” – “Col limone o col latte?” – “Ma no che hai capito?… sono pazzo di the” – “Anch’io ti amo tanto”». «Colpo di stato sventato ad Asuncíon grazie ad agente segreto governativo. Il solito para guai». «“Mi faccia i capelli in fretta, ho l’auto in divieto di sosta” – “Permanente?”». «“Ora che non ho più le mestruazioni, posso fare un break più lungo…” – “Signora, per favore, faccia meno pausa”». «“In quel negozio non fanno entrare mia cugina Domenica” – “Come mai?” – “Perché è aperto tutti i giorni, esclusa la Domenica”». «Non è un insulto di serie b quando ti mandano a fare in c… quindi non è un’offesa banale».«Al giorno d’oggi, non conviene mettere al mondo tanti figli. A buon intenditor, poche prole».
Completano l’opera altri brevi componimenti spiritosi: Dieci cose che non sai di me («Conosco dieci lingue. Se apri la bocca, undici»), Dieci buone scuse per camuffare il cinquantesimo compleanno («Non sono capelli bianchi, faccio il panettiere»), I 10 ossimori più belli («Sono un comico serio»), 15 piccoli indizi per una giornata no («Ti volti, e accanto a te c’è Rosemary’s Baby»), 10 libri alternativi da portare in vacanza («La storia del Che. E del Quando. E del Come. E del Dove»). In chiusura non poteva mancare un Piccolo raccorto onirico.
Le immagini: la copertina del libro di Alessandro Pagani Io mi libro e una foto dello scrittore, nonché musicista.
Ludovica Merletti
(LucidaMente, anno XIII, n. 147, marzo 2018)