Esordio discografico autoprodotto per il duo romano con “2+2=8”, un’opera ironica e solo apparentemente “leggera”
«Ho mangiato un mandarino / per colazione. / È metà mattino, / fuori c’è il sole. // Il caffè è pronto, / resta il bicchiere, / vuoto sul fondo. // Poi mi è rivenuta fame: / ho trovato una banana. / Meno male, / era sul tavolo in cucina».
È l’inizio della canzone Mandarino, sesta traccia di 2+2=8, album d’esordio – autoprodotto, in uscita l’11 marzo 2015 – del duo LeSigarette!!. Essenziale (voce, chitarra, batteria), il disco contiene nove tracce (si ascolti almeno Albero, travolgente descrizione in pochi minuti della vita e dell’universo) più una decima (…), “vuota”. Intriso di quotidianità (per nulla poetica) e di cataloghi di oggetti, gesti, pensieri banali, il cd assume spesso una smorfia dadaista e dissacratoria. Si potrebbe dire che LeSigarette!! siano un mix tra gli Skiantos e i Soerba (altro duo). Dei primi hanno lo spirito demenziale, dei secondi l’iperrealismo dell’elencazione degli oggetti (e dei concetti) di consumo, apparentemente vuoto, anzi sciocco. Ma non è più tempo di allegria e di “bamboccioni”.
E, infatti, dietro l’ironia, la leggerezza e il minimalismo, 2+2=8 è forse un documento significativo della problematica esistenza dei giovani italiani d’oggi, di una generazione precaria, disoccupata, o neet (né studio, né lavoro), la cui disperazione e impotenza è tale da consumarsi in una sorta di inconsistenza. Infine, soddisfiamo qualche curiosità sul nome del gruppo, sui loro componenti e sul titolo dell’album. Le Sigarette!! sono composte da Jacopo Dell’Abate (21 anni) e Lorenzo Lemme (27 anni), che si sono conosciuti a Roma nel 2009. Entrambi sono chitarristi e percussionisti e si occupano di musica in vari ambiti (produzione musicale, etichette indipendenti, eventi). La denominazione del gruppo nasce dal fatto che da cinque anni Lorenzo “frega” le sigarette a Jacopo, che vorrebbe smettere, ma le sigarette sono come le canzoni (o viceversa)… una chiama l’altra. 2+2=8 indica la trasgressione, l’inatteso, la follia e… i conti (ancora “quotidiani”) che non tornano mai!
(a.c.)
(LucidaMente, anno X, n. 111, marzo 2015)