La prevenzione unica difesa efficace contro il terremoto in una zona a rischio
«Sentii la terra sussultare dal basso all’alto sotto i miei piedi […] La nostra impressione era che la stanza girasse intorno a noi in un mulinello vertiginoso, […] Era come se un formidabile gigante avesse dato una scossa poderosa alla mia casa, […] Un rombo terribile che pareva l’urlo di moltitudini infinite, poi dalla terra si levò in alto una nube densa. […] l’uomo ha edificato nel modo più irrazionale, fantastico e capriccioso. La mania dell’alto. Posizione delle abitazioni su coste scoscese, orli di abissi».
(da Calabria desolata, Introduzione di Francesco Kostner, Klipper Edizioni, 2005)
Olindo Malagodi
«Un po’ ovunque lo “stivale” è a rischio di terremoti […] Per questo, sarebbe davvero auspicabile che la prevenzione del rischio sismico diventasse un obbligo istituzionale, sul piano delle scelte politiche e scolastiche, e dunque come tale sancito per legge».
(da Il dovere della prevenzione, Klipper Edizioni, 2005)
«Rafforzare le costruzioni esistenti, realizzare edifici ed abitazioni nuove nel rispetto delle norme antisismiche, informare correttamente i cittadini. Questo complesso di attività si chiama prevenzione».
(da Storia sismica illustrata della Calabria, Klipper Edizioni, 2002)
Francesco Kostner
LA RILETTURA
I testi di Olindo Malagodi e Francesco Kostner sui terremoti in Calabria hanno una funzione importante: quella di fornire una corretta informazione sul problema, suggerendo anche soluzioni concrete. La prevenzione infatti, in caso di terremoto, diventa la sola arma efficace per ridurre i possibili danni.
Olindo Malagodi, nato il 28 gennaio 1870 a Cento, in provincia di Ferrara, era un giornalista, inviato della Tribuna, che scrisse un coinvolgente reportage sui luoghi della Calabria, visitati in seguito al terremoto di Castrolibero dell’8 settembre 1905. Si tratta di diciannove lettere scritte in meno di tre settimane. L’accurata descrizione che egli fece degli effetti del terremoto e delle impressioni che suscitò nei sopravvissuti è oggi un documento storico degno di nota, ritenuto di notevole spessore dallo stesso Kostner, giornalista della Gazzetta del Sud, che ha curato l’Introduzione alla sua pubblicazione.
Sensibilizzare le scuole – Francesco Kostner dal 1989 al 1992 ha collaborato con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e, coordinandone l’iniziativa di sensibilizzazione sul terremoto, si è recato nelle scuole per informare gli studenti circa l’importanza di non sottovalutare il problema e la necessità di un’adeguata prevenzione. Ha scritto anche alcuni testi che hanno l’obiettivo di mantenere sempre alta la soglia d’allerta riguardo agli eventi sismici e ha cercato di elaborare, inoltre, percorsi educativi che possano essere utili nelle scuole. Sono un esempio di tale proposito libri come Storia sismica illustrata della Calabria e Il dovere della prevenzione, avente in appendice un apparato didattico curato dallo stesso Kostner con la collaborazione di due docenti: Mimma Adriani e Giuseppina Adriani.
Effetti possibili – Paura dell’imprevedibile, comportamenti errati, usci che non si aprono, finestre che perdono le ringhiere diventando pericolanti, muri che crollano, persone che rimangono illese, altre ferite, altre ancora intrappolate tra le macerie che diventano causa di morte, persone in preda a crisi di nervi o ad attacchi di panico: questo, e molto altro ancora, è il quadro desolato che si ha leggendo il reportage di Malagodi. Tuttavia, allo stesso tempo, questa testimonianza permette di capire quanto sia importante una corretta prevenzione, vista anche la particolare conformazione geologica del territorio calabrese.
Nina Oganeseyva salva grazie ai consigli della nonna – Una donna di Spitak in Armenia, Nina Oganeseyva, scampò alla morte durante il terremoto del dicembre 1988 perché si riparò sotto l’architrave di una porta, ricordando cosa le aveva detto la nonna a proposito di un precedente sisma a cui era sopravvissuta. Un terremoto lascia inerti, molto spesso senza un tetto sulla propria testa e senza gli aiuti necessari. Questi problemi non devono essere considerati solo quando si verificano delle disgrazie o nel periodo immediatamente successivo, ma bisogna prendere i giusti provvedimenti prima che avvengano.
L’importanza della prevenzione – Malagodi stesso dà indicazioni specifiche nel capitolo: Terremoto mastro muratore, in cui prende come esempio il Giappone, terra ad alto rischio sismico dove, proprio per questo motivo, si è provveduto a costruire in modo tale da poter far fronte alla forza naturale del terremoto, avversa e minacciosa. Così si dovrebbe fare anche in Calabria. Laddove le case sono costruite con buone e profonde fondamenta che hanno lo spessore di un metro, un metro e mezzo, e sono ben amalgamate, esse riescono a opporre resistenza alle scosse. Se si utilizzano i mezzi migliori per costruire, “volte, armature di ferro e legno, chiavarde, indentamenti” saranno d’aiuto in caso di sisma e, piuttosto che di case, si potrà parlare di vere e proprie fortezze. Tuttavia, purtroppo, in Calabria tali tipi di costruzione sono in realtà delle eccezioni.
I suggerimenti di Giuseppe Mercalli – Ne Il dovere della prevenzione di Francesco Kostner è riportato uno scritto di Mercalli, l’ideatore della scala omonima, datato 14 febbraio 1909, in cui il sismologo denunciava gli errori dei regolamenti edilizi che furono la concausa dei notevoli danni riportati dalle costruzioni, in occasione della catastrofe di Messina e Reggio Calabria del 28 dicembre 1908. Mercalli concludeva affermando che la forza del terremoto, la natura e l’orografia del terreno, la costruzione delle case, sono i fattori determinanti e l’uomo può, se vuole, rendere innocuo un fenomeno sismico.
L’immagine: la copertina del libro Il dovere della prevenzione.
Dora Anna Rocca
(LucidaMente, anno III, n. 36, dicembre 2008)