Per evitare l’intolleranza e l’ingerenza sarebbe auspicabile una società senza religioni o un potere politico laico?
Il seguente testo è estratto dagli archivi di NonCredo. La cultura della ragione, «volume bimestrale di cultura laica». Abbonandosi a NonCredo, in un anno si possono ricevere a casa propria 600 pagine, con oltre 300 articoli come questo, ma inediti. Il costo? Meno di un caffè al mese: formato pdf 17,00 euro; formato cartaceo 29,90 euro: http://www.noncredo.it/abbonamenti.html.
La libertà di aderire o meno a una stessa idea in campo politico, sociale o culturale, va di pari passo con la libertà di potersi associare. Il potersi confrontare con chi la pensa allo stesso modo, deriva forse dalla necessità di poter trovare una parte di noi in altre persone. Nelle associazioni di carattere ideale, in un secondo momento sopraggiunge il bisogno di confrontarsi – secondo le varie gradazioni, dal dialogo alla affermazione identitaria univoca – con l’esterno.
Se scendiamo nello specifico di chi aderisce a un credo religioso, e segnatamente a quello cristiano-cattolico (per un italiano, il riferimento più vicino), i Vangeli, a partire dalla scelta dei dodici apostoli e dell’attribuzione del primato a Pietro, descrivono la fondazione di una comunità. Gli Atti degli Apostoli raccontano la vita di queste prime realtà, con la dimensione orizzontale prevalente rispetto a quella verticale. I successivi sviluppi storici, e in particolare dall’editto di Costantino in poi, hanno trasformato il cristianesimo in una religione di Stato, con l’accentuazione – all’interno – del peso della struttura gerarchica, e con lo svolgimento – all’esterno – di un ruolo da protagonista nelle dinamiche politiche.
Ma non è questa la sede per fare un excursus storico della presenza della Chiesa cattolica nella società occidentale. Qui preme un altro aspetto: quando una qualsiasi comunità nasce e si dà una forma, cioè si istituzionalizza, corre sovente il rischio di chiudersi in se stessa e di far prevalere le ragioni della propria sopravvivenza su quelle ideali. E quando si parla di comunità sorte attorno a una comune fede religiosa, si aggiunge un altro pericolo: quello della coscienza dell’essere depositari di una “Verità” assoluta, rivelata da un supposto Essere supremo, direttamente o tramite intermediari, in una dimensione che trascende l’umano.
Questi due aspetti, generali perché di tutti i tipi di istituzioni, particolari perché propri di una comunità che si riconosce in una fede religiosa, hanno partorito un miscela esplosiva, se si pensa al ruolo svolto dalla Chiesa cattolica nel nostro Paese, e all’influenza esercitata sulla legislazione in vari settori, sia in termini propositivi (istruzione, fisco), sia in termini oppositivi (in passato per divorzio e aborto, ora in tema di unioni civili e di testamento biologico). Partita persa, allora, nel senso che sarebbe auspicabile una società senza religioni, cosicché le varie componenti di una società possano essere libere di confrontarsi senza l’ingombro di alcuna “chiesa”? Non riesco a pensare a una società senza religioni, conseguenza della libertà di coscienza e del bisogno/diritto di associarsi. Penso, invece, a una politica che non pieghi la testa di fronte a qualsivoglia diktat provenienti da istanze religiose. In una parola: una politica davvero laica, che non pensi a lisciare il pelo agli interessi di una parte a discapito di chi non condivide un particolare credo, o nessun credo religioso.
Gaetano Toro – dall’archivio di NonCredo. La cultura della ragione, «volume bimestrale di cultura laica»
(LucidaMente, anno VIII, n. 91, luglio 2013)
Per saperne di più sul bimestrale NonCredo e sulla Fondazione Religions free, editrice della rivista. Siti: www.noncredo.it; www.religionsfree.org. Telefono: (+39)366-5018912. Fax: 0766-030470. Indirizzi e-mail: fondazione, info@religionsfree.org; rivista, noncredo@religionsfree.org. Abbonamenti alla rivista (€ 29,90 per sei numeri, conto corrente postale 97497390; IBAN IT34M0832739040000000007000): www.noncredo.it/abbonamenti.html; abbonamenti@religionsfree.org.