Nel suo nuovo disco, appena uscito, il cantautore Andrea Romano Il Fratello invita a liberarsi da ogni imposizione, per riscoprire l’autenticità delle relazioni
E se felicità volesse dire rompere gli schemi societari? Nasce da questa domanda l’ultima fatica del siracusano Andrea Romano che, a distanza di sei anni dagli esordi con il collettivo Il Fratello, torna con un album in solitaria. L’artista parte da quello che convenzionalmente è il nucleo primordiale della vita: la famiglia. Di essa confuta l’esistenza, sostenendo che non sempre il rispetto dei canoni prestabiliti conduce al benessere individuale.
In dieci tracce, che oscillano fra il jazz e l’elettronica, fra armonie orchestrali e riff di chitarra, anche la regola di mantenere un solo stile musicale viene sovvertita. La carezza del sax, la vivacità delle percussioni, le melodie oniriche della tastiera danno vita a strumentali per niente scontati, tutti da assaporare. La famiglia non esiste, uscito l’11 ottobre scorso, deve la sua ricchezza anche alla collaborazione di vari musicisti: ad accompagnare Andrea Romano Il Fratello (voce, pianoforte, tastiere), le voci di Federica Faranda, Elaine Carmine Buonsangue, Stefano Alì e Marcin Oz. L’album (produzione I dischi del Minollo e distribuzione Believe), vede inoltre agli strumenti Carlo Barbagallo (chitarra e voce), Peppe Sindona (basso), Sergio Battaglia (sax), Graziano Latina (percussioni), Marco Caruso e Mauro Felice (batteria). Come dicevamo, il fil rouge del lavoro è rappresentato dalla distruzione di quelle sovrastrutture che esacerbano i rapporti umani in favore di una visione vera e profonda dei legami.
Ed è così che il matrimonio de La giovane coppia si tramuta in tragedia, l’amore non è più melenso ma si consuma In pieno caos, la musica si trasforma e smette di essere sempre uguale a se stessa (Odio la melodia). E perfino le stagioni perdono la loro abituale connotazione: l’estate, tradizionalmente associata alla spensieratezza, diviene infatti «di ghiaccio», rappresentando il tempestoso epilogo di una storia, ma attraverso ritmi indie e leggeri. La stazione dell’amore abbatte il cliché del bacio d’addio che gli innamorati si danno al binario: «Al di là degli stereotipi – dice l’autore – in stazione accadono spesso magie. Gente che scrive a volte le nota e magari ci costruisce sopra pure una canzone». A chiudere la “guida”, Non mi dedico più a te, un pezzo che sembra indirizzarsi a una persona, ma che in realtà celebra la scelta definitiva di ascoltare solo i propri pensieri: «Non ho intenzione di guardarmi indietro, ho deciso di adottare un altro metro».
Le immagini: la copertina dell’album La famiglia non esiste e una foto di Andrea Romano Il Fratello.
Alessia Ruggieri
(LucidaMente, anno XIV, n. 167, novembre 2019)