Qualche utile consiglio a chi volesse comprare una bicicletta a pedalata assistita: un mezzo di trasporto economico, confortevole e rispettoso dell’ambiente
È tornata la primavera! Giornate tiepide e soleggiate, la natura che rinasce. Cosa c’è di meglio che andarsene in giro all’aria aperta? Anche nelle città, che ora assumono un aspetto più invitante. Ecco cosa ci suggerisce il nostro Giuseppe Licandro…
La bicicletta è il mezzo più economico e rispettoso dell’ambiente che si possa usare in città, ma purtroppo non tutti sono in grado di guidare una bici tradizionale per spostarsi nei centri urbani. Un comodo veicolo per chi è poco allenato, è in sovrappeso o… non ha più l’età, è rappresentato dalla pedelec (pedal electric cycle), una bici con motore in rapida diffusione anche nel Belpaese. Il prezzo di una buona pedelec varia tra i 1.000 e i 3.000 euro, a secondo delle prestazioni che può fornire, ma spesso a chi le compra vengono elargiti degli incentivi dagli enti pubblici, che, così, ne riducono i costi.
La bicicletta dotata di motore elettrico si divide in due categorie: la bici elettrica, munita di un meccanismo propulsore che funziona senza pedalare; la bici a pedalata assistita, fornita di un motore che si attiva solo quando si pedala. Tralasciando la prima, simile agli scooter elettrici, ci soffermeremo sulla seconda e forniremo qualche utile ragguaglio a chi volesse comprarne una. Questo tipo di veicolo si può usare anche come una normale bicicletta, quindi non è assimilabile ai ciclomotori e non necessita di assicurazione, immatricolazione, patentino, targa e uso obbligatorio del casco (ma è sempre meglio indossarne uno). Il telaio è solitamente in lega di alluminio, mentre il motore viene alimentato da una batteria elettrica con una tensione tra 12 e 48 volt e una potenza massima di 250 watt. La velocità più elevata che si può raggiungere grazie alla spinta propulsiva è di 25 chilometri orari: raggiunto questo limite, la macchina motrice si spegne automaticamente. Un computer di bordo regola l’intensità del motore tramite dei sensori, variando l’aiuto in base alle esigenze del ciclista: se si pedala con maggiore potenza o più velocemente, aumenta in proporzione il supporto elettrico.
In base al telaio e alla destinazione d’uso si distinguono tre tipologie di pedelec: city, mountain, road. Il modello city è preferibile per muoversi nei centri urbani, gli altri due per spostarsi fuori città. Il motore può essere installato in tre diverse posizioni: nel mozzo della ruota anteriore, nella zona dei pedali, nel mozzo della ruota posteriore. La collocazione del motore nel mozzo anteriore o posteriore garantisce costi più contenuti ma peggiora la manovrabilità del mezzo, mentre avviene il contrario se viene posizionato nell’ingranaggio dei pedali. Il sistema elettrico può variare in base alle modalità di funzionamento e di ricarica della batteria. La pedelec è dotata sia di cambi meccanici di velocità, sia di marce per graduare l’assistenza fornita dal motore: i primi servono a modificare la potenza e la rapidità della pedalata (sono preferibili i sistemi di cambio Shimano e Sram, di semplice utilizzo); le seconde permettono di supportare lo sforzo del ciclista consentendogli di affrontare con una certa agevolezza salite con pendenza fino al 15%.
In commercio esistono vari tipi di batterie elettriche, differenziate in base ai componenti chimici (litio, litio-ferro-fosfato, nichel-cadmio, piombo). Le migliori sono sicuramente quelle agli ioni di litio che con una ricarica completa consentono di percorrere dai 35 ai 70 km, a seconda delle asperità della strada, del peso del ciclista e del traffico incontrato. Queste batterie hanno una potenza compresa tra 8 e 15 ampere, pesano intorno a 2 chilogrammi, durano in media 3 anni e sono estraibili dal telaio. Per ricaricarle occorrono dalle 4 alle 6 ore, tramite uno speciale caricabatteria che si può inserire in una normale presa di corrente. È preferibile conservarle a temperatura ambiente, evitando luoghi assai caldi o troppo freddi, e farle scaricare completamente le prime volte che si usa la bici. Le batterie agli ioni di litio non soffrono dell’“effetto memoria” e non perdono mai la capacità di rigenerarsi interamente: una volta finito il rodaggio, è possibile metterle sotto carica anche prima che si esauriscano del tutto. La pedelec è in assoluto il veicolo a motore più economico, con un consumo energetico e un impatto ambientale assai ridotti, perché per ricaricarne interamente la batteria si spendono solo pochi centesimi di euro.
Nell’acquisto di una pedelec si devono considerare diversi fattori: il telaio robusto, i freni buoni, la qualità della batteria (preferibilmente agli ioni di litio), il motore con più marce (almeno 4), la disponibilità di vari cambi di velocità, l’assistenza di un meccanico in caso di guasti (la garanzia è in genere di 2 anni). Meglio spendere qualcosa in più, anziché ritrovarsi a maneggiare una bici mediocre e piena di difetti. Siamo convinti che, una volta presa dimestichezza col mezzo, la bicicletta a pedalata assistita diventerà una compagna inseparabile per chi volesse utilizzarla al posto di altri veicoli inquinanti e più onerosi sul piano economico.
Per ulteriori suggerimenti consultare i siti: www.bicielettriche.bikeitalia.it; www.bicicletta-elettrica.net.
Le immagini: city bike a pedalata assistita (foto dell’autore); batteria elettrica con caricabatteria (fonte: www.bicicletta-elettrica.net).
Giuseppe Licandro
(LucidaMente, anno X, n. 112, aprile 2015)