Per le sue caratteristiche chimiche e organolettiche, è un alimento essenziale per la nostra salute. L’importante è che risponda davvero a precisi standard di qualità
Un prodotto tra i più noti al mondo quando si fa riferimento alle eccellenze del made in Italy: il nostro è infatti il secondo paese produttore di olio al mondo, l’oro verde. Un legame stretto quello tra territorio e prodotto, malgrado il fatto che, spesso e volentieri, su questo tema esista un po’ di disinformazione.
L’olio extra vergine di oliva si ottiene dalla prima spremitura delle olive: per mantenere intatte tutte le proprietà dell’olio, si procede effettuando un’estrazione meccanica a freddo. In sostanza, non vi è alcun procedimento affine o aggiunta di additivi chimici che potrebbero andare a intaccare la qualità “vergine” dell’olio. E questa è una prima differenza con altri oli, come quelli di semi, oltre che una garanzia di qualità per il consumatore finale. Per tutte queste ragioni un olio extravergine d’oliva ha proprietà assolutamente uniche che altri prodotti non possono mai raggiungere. Ad esempio, si parla di una presenza massiccia di vitamine E, A, D, con relative proprietà antiossidanti ed effetto protettivo sulle cellule dell’organismo. Per essere classificato tale, quindi per poter essere considerato extra vergine di oliva, un olio deve presentare un livello di acidità inferiore allo 0,8%.
Inoltre, questa tipologia di olio è costituita prevalentemente da grassi monoinsaturi e polinsaturi al contempo; fattore che può garantire quindi un impatto metabolico positivo e contribuire pertanto alla prevenzione delle principali malattie cardiovascolari. Ecco perché si parla spesso di olio extra vergine di oliva come di un alleato per la nostra salute. È stato provato a livello scientifico che un utilizzo costante di questo olio può favorire l’abbassamento del colesterolo cosiddetto “cattivo” favorendo, al contempo, l’innalzamento di quello “buono”.
La giusta dose di olio extra vergine di oliva da consumare è di circa 10 grammi al giorno per condire i piatti. Un prodotto di grande qualità, visto che l’olio extra vergine di oliva per chiamarsi in questo modo deve essere puro e avere caratteristiche chimiche e organolettiche ben precise. Si parla soprattutto di colore, odore, consistenza e acidità, come sopra indicato. Una volta raggiunta la maturazione necessaria, le olive vengono raccolte a mano e successivamente spremute con appositi macchinari. Esiste un regolamento europeo, il 2568 del 1991, che ha stabilito specifici standard qualitativi che un olio deve rispettare per potersi fregiare dell’appellativo di extra vergine. Dettagli che, come si dice in questi casi, fanno letteralmente la differenza nell’andare a tracciare il solco tra un prodotto di qualità e altri dozzinali.
elana giuntoli
(LucidaMente, anno XIII, n. 148, aprile 2018)