Quando i dati smentiscono il comune sentire sull’immigrazione e la necessità di innalzare barriere
Nel 2015 i migranti nel mondo sono arrivati a essere 237 milioni. Secondo Eurostat nel 2014 i residenti stranieri nell’Unione europea erano 33,9 milioni, mentre in Italia il loro numero ammontava a 5.014.000. Numeri da capogiro che certi leader politici adducono come prova di una presunta “invasione”. I migranti sono ormai usati come capro espiatorio per i problemi che affliggono l’Italia e l’Europa. È necessario dare alla gente qualcuno con cui prendersela, bisogna offrire una valvola di sfogo alle frustrazioni popolari che altrimenti si riverserebbero su altri.
Ma quello che qualsiasi persona con un minimo d’intelligenza certamente sa è che i dati devono essere contestualizzati e letti con un briciolo di senso critico. Da questa prospettiva più razionale emerge che i 33,9 milioni di cittadini stranieri residenti nell’Ue corrispondono solo al 6,7% della popolazione e che di essi poco più della metà (circa 20 milioni) provengono da paesi non europei mentre i restanti (14 milioni) provengono da paesi membri. Per quanto riguarda l’Italia, invece, l’incidenza sulla popolazione dei residenti stranieri è dell’8,2% che, in effetti, è un dato superiore al valore medio europeo. Non è però tra i più alti se paragonato a quello degli altri paesi dell’Ue: al primo posto abbiamo l’Austria con il 13,2%, seguita da Irlanda, 11,9%, e Belgio, 11,6%. Questi numeri diventano poi irrilevanti se si guardano i dati relativi ai primi sei mesi del 2014 diffusi dall’Acnur, l’agenzia dell’Onu per l’assistenza ai rifugiati; da questi emerge che il piccolo Libano accoglieva in quel periodo 1,1 milioni di richiedenti asilo, la Turchia quasi 800 mila e la Giordania 645 mila.
Inoltre, più della metà degli stranieri residenti in Italia (2,6 milioni) risultano essere cittadini di un paese europeo. Se, infatti, andiamo a vedere i dati relativi alle comunità straniere più numerose nel nostro paese, al primo posto troviamo quella romena (1.131.839), seguita da quella albanese (490.483), marocchina (449.058) e cinese (262.820). Il quinto posto è occupato dalla comunità ucraina con 226.060 residenti. In sostanza, gli islamofobi d’Italia possono tirare un sospiro di sollievo: gli stranieri nel nostro paese sono per la maggioranza cristiani, 2 milioni e 700mila contro 1 milione e 600mila musulmani.
Un altro dato eloquente è quello del numero di rifugiati accolti ogni mille abitanti. Qui il Libano raggiungeva quota 257, la Giordania 114, la Turchia scendeva a 11. Il primo paese dell’Ue è la piccola Malta con 23, la Svezia è a quota 9. L’Italia, sotto la media europea, si fa carico di 1,1 rifugiati ogni mille abitanti. Bisogna inoltre ricordare che a influire su questi spostamenti sono soprattutto le grandi disuguaglianze del mondo (spesso create proprio da quei paesi in cui i migranti cercano rifugio): il 48% della ricchezza del pianeta è detenuto dall’1% della popolazione mondiale. Alle disparità economiche si aggiungono poi crisi politiche, militari e ambientali. I migranti forzati hanno raggiunto nel 2014 la cifra record di 60 milioni. I richiedenti asilo trovano però sul loro percorso molti ostacoli, spesso in aperta violazione delle disposizioni internazionali (un esempio è il Trattato di Schengen, ormai praticamente sospeso). La costruzione o la progettazione di almeno 65 muri in diversi paesi attesta l’attuale tendenza non solo europea a barricarsi entro confini artificialmente creati per evitare di vedere il dramma che si sta svolgendo oltre queste barriere.
Emblematiche a questo proposito le parole di don Lorenzo Milani: «Se voi però avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri, allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni son la mia Patria, gli altri i miei stranieri» (da L’obbedienza non è più una virtù, 1965).
Martina Melis
LucidaMente, anno XI, n. 126, giugno 2016
Tutto quanto sopra scritto per legittimare cosa? L’invadenza, ingratitudine, arroganza di tanti stranieri e clandestini NON graditi ospiti qua, venuti con l’arroganza di chi si ritiene dalla parte di chi esercita un diritto? E la ignavia quando NON il sostegno di chi per ideologia, fede o altro castello mentale si pone in contrapposizione con coloro che difendono radici, modi di vivere, mentalità e, perché no, Patria! Ed è ridicolo e autoassolutorio sostenere la posizione mondialista nascondendosi dietro le religioni per giustificare la propria vigliaccheria e debolezza. Le invasioni che distrussero impero e civiltà romana iniziarono proprio da cristiani e barbari. Dato che sono un sostenitore di quella parte di uomini che hanno contribuito a realizzare la nostra civiltà Pur con tutti i difetti e limiti presenti, va respinta o almeno controllata questa INVASIONE.
Gentilissimo Mengoli, grazie per avere espresso la sua opinione, più vicina alla mia che a quella dell’articolista.
Tuttavia, com’è noto, “LucidaMente” accoglie tutti i pareri e non censura mai. Almeno finché saremo in un paese liberale e occidentale e non “sottomesso” da chi rifiuta del tutto Locke, Montesquieu, Voltaire e autodeterminazione femminile.