Con un’immaginaria lettera aperta a don Oreste Benzi, difensore dei diritti dei detenuti, deceduto nel 2007, l’ergastolano Carmelo Musumeci propone una protesta dirompente per denunciare la condizione degli uomini senza speranza
Don Oreste, nonostante le numerose iniziative, gli appelli, le lettere, le firme raccolte e le numerose adesioni di persone importanti, come Margherita Hack, Umberto Veronesi, Agnese Moro e Bianca Berlinguer, ma anche di tanti uomini e donne di Chiesa, contro l’esistenza in Italia della “Pena di Morte Viva”, l’ergastolo senza benefici, nulla è cambiato. E “i buoni”, nonostante siano trascorsi dalle nostre condanne venti, trenta e più anni, non sono ancora sazi e continuano a torturarci l’anima, il cuore e la mente.
In questi giorni mi sono domandato che altro possiamo fare per attirare l’attenzione, sensibilizzare l’opinione pubblica, per fare capire ai buoni che ricambiare male con altro male (murare viva una persona senza neppure la compassione di ucciderla) fa sentire innocente qualsiasi criminale. Don Oreste, ognuno combatte con le armi che ha ed ho pensato di proporre a tutti gli uomini ombra, sparsi nelle nostre patrie galere, lo sciopero della messa di Pasqua, perché per noi, almeno su questa terra, non ci sarà mai resurrezione. Che cosa abbiamo noi da spartire con questa festa? Tanto vale non festeggiarla, è una presa in giro per noi…
Lo so, non sarai sicuramente d’accordo, e non lo è neppure il mio compagno Ignazio, che è di fronte alla mia cella, che non si perde mai una messa, ma che altro possiamo fare per tentare di cambiare il cuore della società civile, dei giudici, dei politici e degli uomini di chiesa, che spesso si occupano solo delle nostre anime e non dei nostri sogni e speranze? Don Oreste, è da pazzi giudicare un uomo o una donna colpevole per il resto della sua vita e, a parte l’errore, è un orrore. Molti di noi sono diventati uomini nuovi, perché continuano a punirci? Che c’entriamo noi con quelli che eravamo prima?
Don Oreste, dall’ultima volta che ti ho visto nel carcere di Spoleto, quando ti schierasti dalla parte dei più cattivi (prima di te lo aveva fatto solo Gesù), mi manchi… perché te ne sei andato così presto in cielo? Potevi rimanere ancora un poco su questa terra per darci una mano ad abolire la “Pena di Morte Viva” in Italia. Ora ci sentiamo più soli. Diglielo tu a Dio, io non ho il coraggio (e poi sono anche ateo) che gli uomini ombra per Pasqua non andranno a messa. Don Oreste, guarda cosa puoi fare da lassù perché stiamo invecchiando e non abbiamo più tempo. Siamo disperati, molti di noi (siamo già quasi in 300 che hanno aderito) a settembre sono pronti anche per uno sciopero della fame: non ci resta che la nostra vita per cercare di ritornare nel mondo dei vivi e lotteremo con quella. Don Oreste, è dura vivere nell’ombra ed è per questo che gli uomini ombra non festeggeranno la Pasqua. Perdonaci almeno tu, se puoi. Il mio cuore ti manda un abbraccio fra le sbarre.
Carmelo Musumeci, Carcere di Padova, marzo 2013 (www.carmelomusumeci.com)
Per avere un quadro completo del dramma-carcere, con tabelle e considerazioni varie, si legga Pianeta Carcere: un sistema vicino al collasso totale di Antonio Antonuccio, apparso in due parti nei numeri 33 e 34 (aprile e maggio 2012) di Excursus: http://win.excursus.org/attualità/AntonuccioPianetaCarcerePartePrima.htme http://win.excursus.org/attualità/AntonuccioPianetaCarcereParteSeconda.htm.
Ricordiamo inoltre che il tema dello scandalo carceri in Italia sta da sempre a cuore di LucidaMente. Ce ne siamo occupati in numerose circostanze, a partire dalla pubblicazione di un vero e proprio dossier e di uno spunto satirico del nostro direttore. Ne I giornalisti emiliano-romagnoli dietro le sbarre, abbiamo riportato l’inchiesta compiuta dal numero 83 di Giornalisti (http://www.odg.bo.it/giornalisti/Giornalisti83.pdf). Abbiamo inoltre più volte ospitato testimonianze di detenuti come Vincenzo Andraous e Mario Trudu. E, soprattutto, dell’ergastolano-scrittore Carmelo Musumeci, il suo tragico appello, un’intervista, un suo intervento-lettera aperta al ministro della Giustizia, l’articolo Sesso e galera. Abbiamo informato su iniziative e manifestazioni dei Radicali italiani, il gruppo politico più attivo sulla questione con la sua proposta di Amnistia per la Repubblica, così come su quelle dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII (Trasferiti ergastolani di Spoleto) e altre (Detenuti senza diritto alle cure). Né abbiamo dimenticato la condizione della polizia penitenziaria, in sofferenza come quella dei detenuti, trattata in Quegli altri uomini dentro le prigioni.
(LucidaMente, anno VIII, n. 87, marzo 2013)