Un’innovativa tecnica nel campo dei trapianti di cellule staminali è stata impiegata per la prima volta con successo all’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma
Oggi la ricerca e la sperimentazione medica si concentrano sempre di più sul sistema immunitario per sfruttare come cura gli anticorpi già presenti nel nostro corpo, manipolandoli in modo da renderli efficaci anche contro le cellule neoplastiche responsabili dei tumori. Su questo principio si basa il lavoro dei medici nella cura di pazienti portatori di immunodeficienze o affetti da leucemie. Fino a poco tempo fa, però, era inconcepibile effettuare un trapianto di cellule staminali di midollo osseo da un donatore non completamente compatibile: gli esiti potevano essere gravi per il ricevente. All’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma oggi questo è diventato possibile.
La nuova tecnica di manipolazione e trapianto di cellule staminali emopoietiche messa a punto dai ricercatori del Bambino Gesù permette la cura di piccoli pazienti affetti da gravi patologie ematiche (anemia aplastica severa, anemia di Fanconi, immunodeficienza severa, thalassemia major, ecc.) e si dimostra efficace anche per le leucemie e i tumori del sangue. Prima di questa scoperta il trapianto era possibile solo tra donatori e riceventi “Hla-identici”, cioè perfettamente compatibili: soltanto il 25% dei pazienti però possiede un familiare del tutto idoneo, obbligando così tanti malati a rivolgersi (non senza difficoltà) ai Registri dei donatori volontari di midollo osseo o alle Banche di raccolta e conservazione del sangue placentare. La nuova pratica invece consente il trapianto da un genitore compatibile al 50%, abbattendo così i tempi di attesa. Questo viene sottoposto a una preventiva terapia farmacologica (con glicoproteine come il G-Csf o “fattore di crescita”) che stimola la produzione da parte del midollo osseo di una grande quantità di cellule staminali emopoietiche (Hsc) progenitrici dei globuli rossi, dei leucociti e delle piastrine.
Un semplice prelievo di sangue periferico permette poi l’asportazione delle Hsc del donatore evitando l’estrazione di midollo osseo, altamente invasiva. La nuova tecnica di manipolazione consiste nel separare e rimuovere dagli altri elementi corpuscolati del sangue alcuni tipi di linfociti (che costituiscono tra il 20% e il 40% dei globuli bianchi: si tratta dei Tα/β+, responsabili del rigetto tissutale), mantenendo attivi i Tγ/δ+ (detti Natural killer) che assicurano il perfetto funzionamento del sistema immunitario. Il sangue così trattato viene quindi trasfuso nel paziente, il quale riceverà nello stesso tempo e senza rischi la cura per la propria patologia (grazie all’attecchimento nel midollo delle cellule modificate) e la protezione dalle infezioni. Le possibilità di guarigione per le leucemie, secondo quanto riferito dai ricercatori del Bambino Gesù, si attestano intorno all’80% dei casi.
La sperimentazione ha avuto un’eco mondiale ei suoi sorprendenti risultati sono stati divulgati in uno scritto apparso sulla rivista scientifica Blood, che si occupa di ematologia e trapiantologia. Tra gli autori dell’articolo c’è l’oncoematologa Alice Bertaina che, insieme allo staff medico del Bambino Gesù, ha trattato con successo 23 pazienti pediatrici affetti da malattie ematiche. Questa pratica è stata applicata nel campo delle leucemie e dei tumori del sangue dall’équipe del dottor Franco Locatelli, professore di Pediatria all’Università di Pavia e direttore del Dipartimento di onco-ematologia pediatrica e medicina trasfusionale del Bambino Gesù, il quale l’ha esposta durante un congresso della Società americana di ematologia svoltosi lo scorso dicembre a New Orleans. Il traguardo raggiunto, potenzialmente applicabile in tempi brevi in tutto il mondo, offre una soluzione definitivaa gravi disfunzioni del sangue eliminando l’uso di farmaci tossici non sempre efficaci o lunghe e dolorose trasfusioni.
Per informazioni più dettagliate sulla terapia messa a punto dai ricercatori dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, cliccare sui seguenti link: Il Bambino Gesù presenta una nuova tecnica di trapianto. Intervista ad Alice Bertaina; Staminali: cellule “manipolate” consentono trapianto di midollo da genitore in assenza di donatore compatibile.
Le immagini: l’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma (autore: Marten253; fonte: http://it.wikipedia.org;); un linfocita osservato al microscopio (autore: Dottor Glenn Littel; fonte: http://it.wikipedia.org).
Mariella Arcudi
(LucidaMente, anno IX, n. 105, settembre 2014)