Il “fotografo dei vip” è stato arrestato a Lisbona. Un simbolo dell’Italia criminale, corrotta, arrogante, rozza e incivile si trova ora dietro le sbarre. Il problema (per il nostro Paese) è che nei social network migliaia di fan lo considerano una vittima e arrivano a sostenerlo
LucidaMente e chi scrive non hanno mai gioito, né gioiscono o gioiranno se una persona finisce in galera. Questo vale per qualunque essere umano, ma soprattutto per le decine di migliaia di detenuti in attesa di giudizio, di piccoli spacciatori, di immigrati clandestini, di ladruncoli, che affollano le nostre indecenti carceri molto al di là della loro capienza e con nessuna opportunità di recupero. E, infatti, da anni ci occupiamo della questione con molteplici articoli (vedi, ad esempio, I giornalisti emiliano-romagnoli dietro le sbarre).
Tuttavia, per il caso di Fabrizio Corona, proviamo poca pietà, nessuna solidarietà e sottoscriviamo totalmente quanto scritto da Piergiorgio Odifreddi (Senza corona) su Repubblica.it. Estorsione, banconote false, bancarotta fraudolenta, aggressione a pubblico ufficiale, corruzione, ricettazione, diffamazione a mezzo stampa, evasione fiscale, infrazione al codice della strada: questi i reati passati in giudicato per il personaggio catanese. Che tentava di sfuggire vigliaccamente dalle proprie responsabilità e ha probabilmente finto di consegnarsi, quando ormai era braccato, dopo essersi mostrato per anni tronfio, prepotente e volgare, simbolo di un machismo ripugnante. È normale che il matematico, avendolo una volta incontrato, abbia provato in «pochi minuti un’epidermica sensazione di ripulsa, quasi fisica, per il suo modo di essere e di apparire: ammesso che, per gente come lui, ci sia differenza fra le due cose».
Il problema, infatti, non è l’energumeno delinquente, ma il suo contributo “offerto” nel mortificare moralmente – e non ce n’era proprio bisogno – la nostra povera Italia. Attorno a Corona e a quelli come lui ruota un mondo di falsità, bassezze, prepotenze, intorno al quale circolano a loro volta donne altrettanto squallide, vuote, volgari. Un mondo dorato, ma senza dignità. E non si capisce come esso possa mantenersi e su che cosa, mentre il 10% delle famiglie italiane vive sotto la soglia del livello di povertà e i senzatetto muoiono per strada. E per rendersi conto di come l’Italia sia davvero moralmente malata, grazie anche al bell’esempio di tipi come Corona, basta “navigare” sul “sito ufficiale” della celebrità (http://www.facebook.com/fabriziocoronaofficial) o su altre pagine di vari social network.
Migliaia di uomini (e soprattutto donne!) esprimono solidarietà a Corona, considerandolo una vittima di chissà quali manipolazioni, lo esortano a farsi coraggio, lo amano! C’è da chiedersi a quale grado di stupidità, ignoranza, analfabetismo morale, vuoto, si sia giunti. E dispiace soprattutto per le donne. Tanto che verrebbe da dire che se vi sono donne tanto affascinate da Corona, un violento maschilista, forse se lo meritano, perché (moralmente) sono al suo livello. E che, se si è attratti da delinquenti così, forse, a volte, il femminicidio è un autofemminicidio… Al di là della consueta lagna vittimista.
L’immagine: foto dalla pagina facebook gestita dallo staff di Corona.
Rino Tripodi
(LucidaMente, anno VIII, n. 85, gennaio 2013)
COMMENTI PERVENUTI VIA E-MAIL:
VIVIANA: Io non lo considero una vittima, ma non condivido il disprezzo dilagante… non per fare benaltrismo, ma c’è di peggio in quanto a disonestà e soprattutto a gravità delle conseguenze. Ha sbagliato a scappare. Ma in fondo che faceva? Fregava un po’ di soldi ai ricconi del gossip. Sì certo è sbagliato, è ricatto e deve pagare…ma a metterlo in croce sono ora gli stessi gossipari trasformati in moralisti. Non è una vittima, è uno che ha sfruttato un sistema di un certo tipo, rubando ai ricchi per dare a se stesso, ma i danni che faceva erano molto circoscritti. Perchè odiarlo?
PAOLO: Sono in perfetta sintonia con Viviana.
RINO: Corona non rubava solo ai ricchi. Ha umiliato Borriello, ha picchiato dei poveri poliziotti, ha rischiato di ammazzare qualcuno con l’auto, ha incarnato un modello maschilista feroce e schifoso verso le donne, è stato un esempio di “educazione” per i nostri ragazzi… ha fatto più danni lui di un mafioso, che, almeno, non è difeso da nessuno. Altro che danni circoscritti. Lui, Belen e compagnia e la tv-spazzatura hanno rovinato una generazione o più di italiani, ora non cittadini, ma ebeti ignoranti (ma anche arroganti e violenti verso intellettuali, “diversi”, donne, gay, ecc.) proni al Berlusca di turno.
VIVIANA: Nessuno dice sia un modello e non lo trovo nemmeno così attraente, però non risultano atti di violenza contro donne da parte sua, inoltre si schierò a favore delle nozze gay. Trovo francamente più maschilista dire che le donne hanno colpa del femminicidio…
RINO: …se una donna adulta e consapevole decide di mettersi con bulli manifestatamente violenti come Corona o simili, inconsciamente o meno cerca di mettere sotto i piedi la propria dignità e rischia perlomeno di essere massacrata di botte. Ciò non significa giustificare il reato di percosse, maltrattamenti, o peggio, ma invitare a finirla col veterofemminismo e col vittimismo bipartisan.
Se uno convive con un doberman pazzo, un po’ sono cavoli suoi se viene morso… purtroppo spesso finiscono per essere sbranati altri/e che non si sono scelti il doberman… e magari la padroncina si diverte a vedere quanto il suo cane è bravo e capace di difendere, finché non le si rivolta contro… capita la metafora/allegoria?
Ne ho abbastanza di violenti/e. Poche ore fa in Toscana una gang di tre ragazzine stava massacrando una tredicenne, salvata da un uomo che passava da lì. Ancora facciamo differenze “di genere”?
GIANVITO: Cara Viviana, tu hai scritto: “è uno che ha sfruttato un sistema di un certo tipo, rubando ai ricchi per dare a se stesso, ma i danni che faceva erano molto circoscritti. Perchè odiarlo?”
Io ti dico che forse, a mio modestissimo parere, hai perso qualche passaggio: stiamo parlando di uno che si definisce “giornalista d’assalto” quando è un banale furfantello della peggior specie che esiste. Quando una persona raggiunge la notorietà, implicitamente accetta anche invasione della sfera pubblica nella sua personalissima sfera privata. Essendo tu una persona che fa giornalismo, dovresti sapere come funziona quel mondo: ha le sue regole, i suoi limiti, deprecabili il più delle volte. Ma una cosa è fare del giornalismo gossipparo e spicciolo e tutt’altro è ricattare le persone. Nel primo caso, nonostante ribadisca che è un mondo che ha le sue regole etc. deprecabili etc., è comunque una forma di informazione, nel secondo caso è reato! Smettiamola con questa retorica letteraria “alla Robin Hood”, il paragone è davvero improponibile!
Per ritornar comunque all’argomento principe, bisogna ricordare che stiam parlando di uno che nella sua così frizzante vita è/è stato indagato per estorsione, evasione fiscale, banconote false, bancarotta fraudolenta, aggressione a pubblico ufficiale, corruzione, ricettazione, diffamazione a mezzo stampa. Per carità, c’è di peggio: ci sono i mafiosi che prima comandano omicidi e poi si fanno assolvere dal confessore di fiducia, ci sono i pedofili, gli assassini seriali, i killer politici osannati alla loro morte con funerali di stato e bandiere dei colori più pittoreschi, i grandi dittatori della storia… Corona non è il peggiore, anche se fa di tutto per non darlo a vedere… Ma ha un bel curriculum vitae et criminalum, tanto che potrebbe pensare ad una eventuale candidatura politica!
Il problema sostanziale, a mio parere, è che queste persone stanno diventando degli eroi, dei miti, degli esempi. Tutto ciò mi fa rabbrividire, perchè è sintomo della decadenza culturale e morale dei nostri anni. Dovutamente obliquizzato, mi sento di dire che Dio è morto e noi siam tutti superuomini, privi di passioni e tesi verso l’unico vero totem del millennio: il nulla.
Ma seppur in questa veste così depressiva, non posso non lasciare accesa una fiammella e la esprimo alla Guccini:
Ma penso
che questa mia generazione è preparata
a un mondo nuovo e a una speranza appena nata,
ad un futuro che ha già in mano,
a una rivolta senza armi,
perchè noi tutti ormai sappiamo
che se dio muore è per tre giorni e poi risorge,
in ciò che noi crediamo dio è risorto,
in ciò che noi vogliamo dio è risorto,
nel mondo che faremo dio è risorto…
non ho gradito nè apprezzato la critica all’arresto di Corona. Condiviodo il pensiero di quanti pur non approvando Corona si dissociano dal volgare atteggiamento di esaltazione per l’arresto. La limitazione della libertà di un uomo è sempre riprovevole e grave ed è terrificante leggere i pensieri di quanti nel chiuso delle loro casette si ammantano di verginità e criticano le azioni altrui. Corona èè stato un modesto paparazzo che non merita la gakera anche se ha chiesto soldi a chi li deteneva e manteneva posizioni di potere anche per grazia dei soldi. Un modesto Robinood.Finiamola con l’invocare ad ogni piè sospinto la galera. Le manette sono prova di forza ingiusta , incivile e ignobile.Chiedo la libertà per Corona e le frustate per quanti si vestono di ignobile moralismo.
Gentilissima Lina, le rispondo per punti:
1) Non vi è esaltazione alcuna per l’arresto di Corona;
2) La limitazione della libertà è sempre terribile: e, allora, perché gli italiani non pensano ai 70.000 detenuti, di cui un quarto in attesa di giudizio, un quarto immigrati clandestini e un quarto di spacciatori?;
3) Perché non dovrebbe sentirsi “vergine” chi non commette reati gravissimi, quali quelli commessi dall’energumeno di Catania?
4) Corona è stato condannato per gravi reati, non perché paparazzo o “Robin Hood” (ma scherziamo?: si infanga la memoria di un personaggio storico-letterario);
5) Libertà per Corona? Come si fa a sostituirsi ai giudici preposti?
6) Lei invoca le frustrate per gli altri: per caso è integralista islamica? Non c’è già abbastanza violenza in giro?