Il film-documentario di Alessandro Piva su un episodio quasi dimenticato della storia dell’immediato Secondo dopoguerra – trattato anche da alcuni libri – sarà proiettato presso il Circolo Arci Brecht di Corticella
Tra il 1945 e il 1952 più di 70.000 bambini in difficoltà del Meridione d’Italia furono ospitati temporaneamente, ma per lunghi mesi, da famiglie contadine e operaie di alcune regioni del Centro-Nord. In quegli anni quei ragazzini salirono sul primo treno della loro vita, per lasciarsi alle spalle la povertà e le macerie del dopoguerra e vivere un’esperienza che non avrebbero mai più scordato. Tra loro, peraltro, non mancavano i figli di operai e braccianti meridionali i cui genitori si erano ribellati alla miseria con scioperi, occupazioni, proteste e insurrezioni, subendo quindi la dura repressione poliziesca e giudiziaria messa in atto dal ministro dell’Interno Mario Scelba (governi De Gasperi). Pasta Nera, film-documentario di Alessandro Piva, riporta alla luce tutto questo, che costituisce dei migliori esempi di solidarietà e spirito unitario nella storia del nostro Paese. Il regista – autore tra l’altro del film Mio cognato con Sergio Rubini e de LaCapaGira – ha ricostruito questa vicenda vera (ma purtroppo dimenticata dalla Storia ufficiale) dell’immediato dopoguerra.
In particolare, furono 12.000 in Emilia-Romagna (di cui 5.000 solo a Bologna) i bambini, poveri e affamati, che vennero aiutati in una gara di solidarietà coordinata dall’Unione donne in Italia (Udi) con la collaborazione del Partito comunista italiano (Pci). Nel clima di nuova consapevolezza e speranza nella ricostruzione del Paese, le protagoniste dell’enorme macchina organizzativa furono soprattutto le donne, insieme coi tanti comitati locali, che riuscirono tra mille difficoltà a portare quei bambini laceri e denutriti in un contesto di dignità e riscatto, ospiti di centinaia di famiglie di lavoratori e lavoratrici. Alcuni di quei bambini rimasero presso le famiglie che li avevano ospitati e tuttora vivono al Nord.
Pasta nera riesce a creare momenti di intensa emozione grazie all’utilizzo dei racconti dei protagonisti e dei rari documenti filmati dell’archivio Luce e di alcuni archivi Udi (non solo quello nazionale, ma anche quelli di Bologna, Ravenna, ecc.). È una pagina di storia e di solidarietà di straordinario valore umano e politico, che va fatta conoscere e trasmessa alle giovani generazioni come patrimonio da non disperdere. È uno dei tanti esempi della generosità verso i meno fortunati che da sempre hanno caratterizzato le classi popolari italiane. Uno slancio di civiltà che rafforzò il rapporto fra Nord e Sud d’Italia, verso quell’unità nazionale da alcuni oggi messa in discussione.
Sulla vicenda sono stati editi anche alcuni libri. Nel 2009 è uscito per Ediesse I treni della felicità. Storie di bambini in viaggio tra due Italie di Giovanni Rinaldi, con Prefazione di Miriam Mafai, una delle donne protagoniste di questa storia. Esisteva anche un’altra pubblicazione, uscita nel 1980 a cura dell’editore Teti: Cari bambini, vi aspettiamo con gioia… Il movimento di solidarietà popolare per la salvezza dell’infanzia negli anni del dopoguerra (a cura di Angiola Minella, Nadia Spano e Ferdinando Terranova, con Prefazione di Giovanni Berlinguer), purtroppo quasi introvabile oggi.
Anche i bolognesi potranno vedere il film-documentario di Piva, già proiettato all’ultima Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Controcampo, entro la quale ha riscosso un grande apprezzamento, così come ampio successo hanno registrato gli eventi di Roma e di Scarperia (Firenze), organizzati dall’Udi. Infatti, Pasta nera sarà proiettato a Bologna mercoledì 25 gennaio, alle 21,15, presso il circolo Arci Brecht di Corticella (via Bentini 20), alla presenza dello stesso regista. L’evento, a cura, oltre che del circolo, di Udi-Bologna, Conferenza donne Pd Navile, Spi-Cgil, sarà preceduto da un momento conviviale ai fini di autofinanziamento, che inizierà alle ore 20.
Programma:
Dalle ore 20,00: degustazione cibi tipici dalle regioni d’Italia.
Dalle ore 21,15: proiezione e testimonianze.
Ingresso libero.
Informazioni: Arci Brecht, via Bentini 20; tel. 051 705314; http://arcibrecht.bo.arci.it; brecht@arcibologna.it
(a.d.p.)
(LucidaMente, 21 gennaio 2012)