Le ragioni della protesta sindacale contro la manovra finanziaria proposta dal governo
La manovra finanziaria varata dal governo, oltre a introdurre una deroga all’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori che rende possibili i licenziamenti “senza giusta causa”, si accanisce, al solito, contro i lavoratori del pubblico impiego.
Riprendiamo dal portale www.cgil.it le ragioni per le quali è stato indetto lo sciopero del 6 settembre dalla Cgil e da altri sindacati del pubblico impiego:
«• Il risultato finale sarà che i dipendenti pubblici dovranno aspettare sette anni per i rinnovi dei contratti
• Il blocco della contrattazione sarà valido per il 2011, 2012, 2013 e 2014
• In questo arco di tempo sono bloccate tutte le carriere
• Il famoso contributo di solidarietà continua a valere solo per i lavoratori pubblici
• Le tredicesime saranno spalmate sui prossimi tre anni se non si realizzeranno i tagli previsti per i vari ministeri
• È previsto uno slittamento delle liquidazioni da 6 mesi a 2 anni
• Le finestre mobili per il pensionamento producono un vero caos, soprattutto nella scuola dove non si riusciranno a rendere applicabili le esigenze di turn over
• Prevista la mobilità obbligatoria (all’interno della Regione) per tutti i dipendenti pubblici. Una mobilità che verrà applicata senza alcuna regola o criterio e che sarà effettuata a prescindere dai rinnovi contrattual, che sono bloccati (punto uno)
• È previsto un potente taglio degli organici (ma non dei dirigenti di nomina politica)
• Viene avviata una nuova grande fase di spoil system che sconquasserà ulteriormente l’organizzazione produttiva del pubblico».
(m.a.)
(Lucidamente, 5 settembre 2011)